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Matilde Sorrentino, 49 anni, mamma. Uccisa per aver denunciato la banda di pedofili del rione Poverelli e sputato contro di loro durante il processo

Torre Annunziata (Napoli), 26 Marzo 2004

, 26 marzo 2004

Denunciò la banda di pedofili che violentata i bambini della scuola elementare del rione Poverelli. Ma soprattutto aveva sputato verso i pedofili durante il processo, uno sgarbo che la mafia non perdona.

Pasquale Sansone, bidello, ebbe 15 anni e Michele Falanga, titolare di un bar, 13. Ma li scarcerarono subito, perché erano scaduti i termini della custodia cautelare. E, poco dopo, tutti e due, furono ammazzati. La camorra li aveva puniti, stabilirono gli inquirenti.

Alfredo Gallo, 27 anni, esecutore materiale del delitto. Ergastolo.

Francesco Tamarisco, 45 anni. Assolto dall’accusa di pedofilia, viene arrestato 14 anni dopo come mandante del delitto

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In memoria di

Matilde Sorrentino, storia di una mamma leonessa (La Stampa – 19 ottobre 2018)
Il 26 di marzo di quattordici anni fa, mentre la televisione era accesa e i ragazzi scherzavano tra di loro, ci fu un batter di nocche alla porta di un modesto appartamento di Porta Annunziata. Erano le otto e mezzo di sera. Andò ad aprire la mamma. Non so, ma me la immagino, da romanziera, mentre si asciuga le mani sul grembiule. E intanto si toglie dalla fronte una ciocca di capelli. E le viene come un sussulto di ansia: Chi sarà, a quest’ora? L’ora della famiglia riunita, l’ora della pasta al sugo da mettere sul tavolo della cena.
Suo marito è un operaio in pensione. Hanno due ragazzi. E forse, di colpo, un attimo prima di morire ammazzata, Matilde Sorrentino, 49 anni, incensurata, capisce. È stata lei a denunciare nel 1997 gli orrendi pedofili che violentavano i bambini della scuola elementare del rione Poverelli. Uno di quei bambini, era il suo. Furono condannati. Pasquale Sansone, bidello, ebbe 15 anni e Michele Falanga, titolare di un bar, 13. Ma li scarcerarono subito, perché erano scaduti i termini della custodia cautelare. E, poco dopo, tutti e due, furono ammazzati. La camorra li aveva puniti, stabilirono gli inquirenti.
Ma, durante il processo, Matilde Sorrentino aveva fatto uno sgarbo. Di quelli che la malavita non perdona. Dopo aver testimoniato, con un coraggio senza uguali , aveva sputato verso i pedofili. Tra loro, c’era anche Francesco Tamarisco. Le cronache dicono che Tamarisco è adesso il capo dei narcos del quartiere. Dalla accusa di pedofilia, venne invece prosciolto. Ma quello sputo non riusciva a levarselo di dosso.
Il Procuratore Sandro Pennasilico, grazie alle indagini dei Carabinieri, l’ha fatto arrestare ieri , come mandante dell’assassinio di questa mamma. Le cronache dicono anche che, nel quartiere dei Poverelli, adesso c’è una casa per i minori sottoposti a misura cautelare che chiama “Mamma Matilde”. Ogni anno, il 26 di marzo, questi ragazzi giocano a calcio con i magistrati, i poliziotti, i carabinieri, gli educatori. Secondo me, è una storia che bisogna conoscere.