Costantino Bonaiuti, 61 anni, ingegnere, separato in casa. Uccide l’ex fidanzata sparandole un colpo di pistola al petto
Roma, 13 Gennaio 2023
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Chi è Costantino Bonaiuti, l’ex di Martina Scialdone: il tiro con la pistola e la storia della malattia (Corriere della Sera – 14 gennaio 2023)
Costantino Bonaiuti, il killer di Martina Scialdone, è un esperto di meteo e nello sviluppo dei sistemi di controllo del traffico aereo. Con una passione per le armi da fuoco legata anche al fatto di essere stato da giovane campione regionale di tiro con la pistola. A casa del 60enne, arrestato nella notte di venerdì dalla polizia nell’abitazione che condivide con l’ex moglie a Colle Salario – vicino al bar «Il posto giusto», dove l’11 dicembre scorso Claudio Campiti ha ucciso quattro donne in una riunione di condominio -, gli agenti della Squadra mobile hanno sequestrato quattro pistole, tutte regolarmente denunciate per uso sportivo. L’assassino ancora frequentava il poligono di Tor di Quinto, ora sotto sequestro proprio dopo la strage prima di Natale.
Ma Bonaiuti -, con passaporto etiope, ma di padre italiano e madre eritrea, con cinque fratelli, tre dei quali deceduti anni fa in un incidente stradale – era soprattutto un tecnico navigato, un quadro di ultimo livello dell’Enav, che precede la dirigenza, di grande esperienza. Il funzionario lavora nella sede dell’Ente nazionale per l’assistenza al volo in via Salaria, dove però negli ultimi tempi, a causa della grave malattia che lo affligge, come ha raccontato per anni ai suoi colleghi, non si recava con continuità. Un ingegnere specializzato in sistemi tecnologici descritto come una persona irreprensibile, corretta, ineccepibile sul lavoro. I suoi colleghi di lavoro sono sorpresi e attoniti per quello che è successo venerdì notte. Secondo alcuni tuttavia Bonaiuti in qualche occasione avrebbe avuto atteggiamenti aggressivi, con scatti d’ira, proprio in ufficio.
Quando i poliziotti si sono presentati nel suo appartamento, il 60enne ha subito consegnato l’arma con la quale aveva appena ucciso l’avvocato al Tuscolano. Non è chiaro ancora se abbia confessato l’omicidio. È stato condotto in Questura per essere interrogato e quindi in carcere, anche se nei prossimi giorni sarà valutato se le sue condizioni di salute, come comunque sembra, siano compatibili con la detenzione: lunedì sarà ascoltato dal gip nell’interrogatorio di garanzia. L’ex moglie ha confermato che i due, nonostante la separazione, hanno deciso di rimanere a vivere insieme. Ognuno con la sua vita. E la donna avrebbe anche spiegato di essere a conoscenza del fatto che venerdì sera Bonaiuti – «Costy», come era conosciuto a casa della vittima – era uscito per andare a cena con una persona.
Il 60enne lavora all’Enav dal 2010 dopo essere stato trasferito da una società collegata all’ente e da allora si è sempre occupato di rapporti internazionali, anche in virtù della sua perfetta conoscenza dell’inglese, tanto da prendere parte a tavoli e convegni a livello europeo per programmi di ricerca e sviluppo nel mondo dell’aviazione. Bonaiuti ha anche una posizione di vertice nell’Assovolo, il sindacato di categoria dei quadri di Enav, e poco tempo fa ha partecipato a un convegno sull’abbattimento dell’inquinamento acustico negli scali aerei.
Costantino Bonaiuti, chi è l’uomo accusato dell’omicidio di Martina Scialdone (Roma Today – 15 gennaio 2023)
L’avrebbe uccisa con un colpo al petto sparato da distanza ravvicinata, nelle mani una pistola calibro 22, la stessa con cui si allenava al poligono di Tor di Quinto. A poco più di 24 ore dall’omicidio di Martina Scialdone, avvocata 34enne, per gli inquirenti sembra ormai certo che a sparare sia stato Costantino Bonaiuti, ingegnere dell’Enav di 61 anni, che venerdì sera quell’arma l’ha portata con sé per incontrare la giovane professionista che aveva da poco chiuso la loro relazione. E quando lei gli ha confermato che non aveva alcuna intenzione di riallacciarla l’uomo le ha sparato, in strada, a poche metri dall’ingresso di un affollato ristorante in zona Furio Camillo.
Chi è Costantino Bonaiuti. Bonaiuti è in custodia della polizia ormai dalla nottata di sabato. Poco dopo avere ucciso Scialdone, avvocata specializzata in diritto di famiglia, è stato individuato dai poliziotti della questura di Roma nel suo appartamento di via Monte Grimano, in zona Colle Salario. L’ipotesi di reato non è ancora stata formalizzata, ma il fatto che avesse con sé la pistola lascia intuire che dietro l’omicidio della giovane professionista ci fosse della premeditazione.
A casa sua, la stessa che condivide con l’ex moglie, gli investigatori della squadra mobile hanno trovato altre quattro pistole, tutte regolarmente detenute: il 61enne era appassionato di armi e le utilizzava regolamento al poligono, lo stesso da cui Claudio Campiti ha sottratto la pistola che ha usato a dicembre per uccidere quattro persone durante un’assemblea di condominio. All’arrivo dei poliziotti non ha opposto resistenza. Ha consegnato l’arma e si è fatto condurre in questura.
Bonaiuti, membro del consiglio direttivo del sindacato AssiVolo Quadri, aveva ricevuto una diagnosi di cancro. I residenti del comprensorio in cui abita riferiscono di un uomo via via più cupo e schivo con il passare del tempo, e anche che le visite di Martina si erano fatte sempre più sporadiche sino a interrompersi del tutto. I due avevano iniziato a frequentarsi nel 2021, ma la giovane avvocatessa qualche mese fa aveva deciso di interrompere la relazione per riprendere un mano le redini della sua vita e della sua carriera.
La ricostruzione dell’omicidio: la lite, la fuga dal ristorante e poi lo sparo in strada
L’incontro di venerdì, pare, era stato fortemente voluto da Bonaiuti per tentare di riconciliarsi con l’ex compagna. Scialdone, residente in zona Tuscolano, aveva accettato, proponendo di incontrarsi però in un ristorante affollato. I due sono arrivati da Brado, in viale Amelia, e hanno preso posto al tavolo, ma nel giro di poco tempo i toni della conversazione sono diventati sempre più accesi e il confronto è degenerato in una lite che ha attirato l’attenzione dei gestori e degli altri avventori. La giovane avvocata si è rifugiata in bagno diverse volte nel tentativo di sfuggire alla rabbia dell’ex, ma alla fine si è rassegnata a uscire dal locale, dove Bonaiuti la stava aspettando. I due hanno fatto ancora qualche metro verso la macchina dell’uomo, e qui si è consumata la tragedia: il 61enne ha estratto la pistola, l’ha puntata contro l’ex compagna e ha fatto fuoco. Poi è montato in auto e si è diretto verso Colle Salario per tornare a casa.
Martina, ferita a morte, è riuscita a percorrere qualche metro prima di accasciarsi al suolo davanti all’ingresso del ristorante, dove è stata soccorsa da alcuni clienti del locale e dove è stata raggiunta dal fratello, che non ha potuto fare altro che tenerla tra le braccia mentre moriva. All’arrivo delle ambulanze, per lei non c’era ormai più nulla da fare.
Fucili, pistole e minacce ai vicini: “Se non ti sta bene ti sparo”. Chi è Costantino Bonaiuti, il killer di Martina Scialdone (la Repubblica – 16 gennaio 2023)
“Faccio quello che mi pare. Se non ti sta bene ti sparo”. Brillante nella vita pubblica. Irascibile e violento di fronte a ogni tipo di rifiuto. Nel limbo di Costantino Bonaiuti, l’uomo che venerdì notte ha ucciso con un colpo d’arma da fuoco la sua ex compagna Martina Scialdone, non c’è spazio per il compromesso…
Martina Scialdone: dal ristorante la telefonata al 112, mezz’ora dopo l’omicidio (Roma Today – 17 gennaio 2023)
L’uomo, “particolarmente preoccupato – scrive il gip – chiamava il numero unico di emergenza 112, anche perché la donna stava piangendo”
Quei momenti sono stati concitati. Prima la lite e poi lo sparo. Nel mezzo il tentativo di Lorenzo, il fratello di Martina Scialdone, di salvarle la vita. Un tentativo vano. Il colpo di pistola esploso da Costantino Bonaiuti non ha lasciato scampo alla giovane. “L’unico obiettivo” di Bonaiuti era quello di uccidere la sua ex. Su questo la procura di Roma, la polizia di Stato e il gip non hanno dubbi. Un’azione di morte legata alla gelosia, al fatto di non accettare che la ragazza volesse chiudere definitivamente la loro relazione. Un omicidio avvenuto davanti agli occhi del fratello della vittima, che aveva raggiunto la sorella temendo il peggio.
I due avevano incominciato a litigare nel ristorante ‘Brado’. Una discussione davanti a molti clienti che era salita di tono in pochi minuti tanto che la giovane ha cercato di rifugiarsi nel bagno, allarmando anche i titolari del locale respinti da Bonaiuti. “Fatti i c…i tuoi”, l’ingegnere 61enne avrebbe infatti risposto al proprietario del locale intervenuto mentre stava discutendo in modo acceso con Martina Scialdone.
Secondo quanto riportato nell’ordinanza del gip, l’uomo, ”particolarmente preoccupato”, ha chiamato “il numero unico di emergenza 112, anche perché la donna stava piangendo”. Una dipendente ha raccontato inoltre che i due si sono poi allontanati ”per dirigersi verso una Mercedes nera, constatando come l’uomo per fare entrare la donna in auto, la spintonasse con forza”.
Circa mezz’ora dopo lo sparo. A questo scopo sono state acquisite le chiamate effettuate prima e dopo il delitto al 112, il numero unico di emergenza, poi passate al 113 della polizia. Sia per capire il tono delle richieste di soccorso e le risposte degli operatori, sia per ricostruire cosa è successo.
“Quella sera Bonaiuti non voleva uccidere, ha avuto un istinto suicida: ha problemi psichiatrici certificati. La pistola è stata tirata fuori per fare del male a se stesso”, assicura l’avvocato del funzionario, Fabio Taglialatela. Dall’ordinanza del gip Simona Calegari emerge che Bonaiuti intorno alle 23.30 aveva telefonato alla ex moglie, con cui conviveva, riferendole di aver sparato a Martina Scialdone a causa di ”un colpo partito per sbaglio”. L’uomo è tornato a casa intorno a mezzanotte con una valigetta che conteneva un’arma. ”Nel corso della perquisizione a casa di Bonaiuti è stato rinvenuto e sequestrato un quantitativo rilevante di armi – scrive il gip – e munizionamento di diverso calibro”.