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Maria Masi, 41 anni, infermiera, mamma. Uccisa con sei colpi di pistola dall’ex marito

Venaria Reale (Torino), 26 Settembre 2020


Titoli & Articoli

Omicidio-suicidio: uccide la moglie che si stava separando da lui e poi se stesso (Today – 26 settembre 2020)
Omicidio-suicidio in via Druento 150 a Venaria Reale, proprio di fronte all’Allianz Stadium, nel tardo pomeriggio di oggi. Antonino La Targia, 46enne già titolare di un solarium in città, ha ucciso la moglie di 41 anni, Maria Masi, infermiera all’ospedale Cto di Torino, a colpi di pistola e poi si è tolto la vita con la stessa arma.
L’episodio è avvenuto in strada nel piazzale antistante il fast-food McDonald’s dove lei era arrivata a bordo di una Dacia Duster. I due avevano preso un caffè insieme al chiosco. Quando lei è risalita in auto, lui le ha sparato nove colpi contro, di cui sei andati a segno, appena ha aperto la portiera. Poi è rincasato e se ne è sparato uno in testa per uccidersi.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia cittadina. L’omicida era costretto su una sedia a rotelle da un paio d’anni dopo un incidente che gli aveva provocato un’invalidità dell’85%. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la coppia, che aveva vissuto insieme nel palazzo soprastante il piazzale, si stava separando. Da qualche giorno la donna era andata a vivere a Torino dai genitori con i loro due figli di 14 e 11 anni. L’uomo aveva già minacciato la moglie e un paio di settimane fa i carabinieri della compagnia cittadina, informati dei fatti, avevano segnalato il codice rosso in procura nonostante lei non volesse sporgere denuncia. Le avevano anche consigliato di non avvicinarsi a lui, ma oggi lei si era lasciata convincere a vederlo. Qualche ora prima del delitto l’uomo aveva manifestato velatamente le sue intenzioni su Facebook. L’arma è risultata rubata e in casa sono stati trovati una ventina di colpi oltre a quelli sparati.

TRAGEDIA ANNUNCIATA? Omicidio suicidio di Venaria: la condanna a morte di Maria annunciata su Facebook (PrimaTorino – 27 settembre 2020)
“Mi è sembrato di vivere un film, ora quel film è finito”. Dopo il terribile omicidio-suicidio avvenuto sabato 26 settempre a Venaria emergono inquietanti dettagli. In via Druento 150 a Venaria, poco prima delle 19, un uomo ha ucciso la sua compagna e poi si è tolto la vita. Il dramma si è consumato nella serata di sabato al civico 150 quando Antonino La Targia, 46 anni, ha fatto fuoco contro Maria Masi, che avrebbe compiuto 42 anni fra qualche giorno. Lui, costretto sulla sedia a rotelle in seguito a un incidente, pare non accettasse la separazione dalla donna con la quale aveva avuto anche due figli. Dopo aver fatto fuoco e freddato la moglie La Targia si è tolto la vita con la medesima arma, sparandosi ad una tempia all’interno della propria abitazione, situata vicino luogo dell’omicidio. Alla luce dei fatti suona sinistro il messaggio che l’uomo ha postato sui Facebook quattro ore prima della tragedia:

“Mi è sembrato di vivere in un film, ora quel film è finito”.

L’arma con cul La Targia ha ucciso Maria e che ha poi rivolto contro di sè era illegalmente detenuta.
Chi erano Antonino e Maria
Antonino La Targia, 46 anni, era stato il titolare di un solarium a Venaria fino a due anni fa. L’uomo aveva abbandonato la gestione dell’attività da quando era finito sulla sedia a rotelle per via delle conseguenze di un grave incidente motociclistico. “Tony”, come lo chiamavano amici e conoscenti, non accettava la separazione dalla sua “Mery” che era andata via di casa, trasferendosi dai genitori, portando con sè i figli adolescenti. Una rabbia che è cresciuta nel tempo, fino a sfociare in alcune minacce all’indirizzo di Maria:Te la faccio pagare“, le avrebbe detto recentemente.
Ma lei, nonostante iniziasse a senirsi intimorita da quell’escalation inquietante, ha accettato di incontrare Antonino nei pressi dell’Allianz Stadium per tentare un chiarimento. Una persona generosa e mite che secondo il racconto di chi la conosceva si divideva tra lavoro e accudimento dei figli e del marito, dopo l’incidente che l’aveva reso invalido. Fiduciosa di poter trovare una conciliazione si è presentata all’appuntamento dove ha invece trovato la morte. Secondo la ricostruzione dei fatti La Targia dopo aver esploso diversi corpi all’indirizzo dell’ex ha abbandonato il cadavere riverso nell’auto ed è tornato a casa per terminare il suo piano; il 46enne avrebbe chiesto aiuto a dei ragazzi per raggiungere il pianerottolo del suo palazzo con la sedia a rotelle poi, una volta entrato nel suo appartamento, ha rivolto l’arma contro di sè, chiudendo nella peggiore delle maniere i conti.

 

OMICIDIO-SUICIDIO DI VENARIA – Maria Masi uccisa da almeno sei colpi di pistola: arma rubata (Quotidiano Venria – 27 settembre 2020)
Questo l’esito del sopralluogo effettuato dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino e dai colleghi della compagnia di Venaria durante le indagini legate all’omicidio-suicidio avvenuto nella serata di ieri. Maria Masi, l’infermiera 41enne uccisa nella serata di ieri in via Druento a Venaria, sarebbe stata freddata da almeno sei colpi di pistola, tutti esplosi nel tronco del corpo della donna. Questo l’esito del sopralluogo effettuato dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino e dai colleghi della compagnia di Venaria durante le indagini legate all’omicidio-suicidio avvenuto nella serata di ieri. Nella Dacia Duster della donna sono stati trovato nove bossoli. Tutti esplosi da Antonino La Targia, il 46enne già titolare di un solarium a Venaria e disabile a causa di un incidente, che si è poi ucciso una volta tornato a casa. La pistola utilizzata per l’efferato omicidio, una 9×21 IMI, mod Jericho, per gli inquirenti è oggetto di furto ed aveva ancora un colpo in canna. I militari dell’Arma hanno trovato in un cassetto del salone dell’abitazione dell’uomo anche una ventina di proiettili inesplosi.

 

TORINO-VENARIA – Gli amici di sempre per l’ultimo saluto a Maria Masi, uccisa dall’ex marito (Quotidiano Venariese – 6 ottobre 2023)
C’erano gli amici di sempre e i colleghi del Cto ad accogliere il feretro di Maria Masi, l’infermiera 41enne uccisa dall’ex marito il 26 settembre scorso in un parcheggio di via Druento a Venaria. I funerali si sono celebrati questa mattina, martedì 6 ottobre 2020, nella chiesa di Santa Caterina da Siena in via Sansovino a Torino, città doveva da qualche tempo viveva – assieme ai genitori – dopo la separazione da Antonino La Targia, ex commerciante di 46 anni, che non aveva accettato la fine della storia d’amore, decidendo di ucciderla prima di suicidarsi con la stessa pistola.
La bara bianca era adornata di rose rosse, con tanti girasoli presenti sul sagrato della chiesa stessa, dove erano anche poggiati dei palloncini rossi, uno dei tanti simboli della lotta contro la violenza sulle donne. A stringersi attorno ai familiari c’erano anche gli operatori della Croce Rossa e una rappresentanza del consiglio regionale, dove lavora la mamma di Maria.
Durante la celebrazione, don Aldo Issoglio, parroco di Santa Caterina, e uno dei cappellani del Cto, hanno ricordato la figura di Meri, come da tutti veniva chiamata: “Cosa si può dire quando la vita di una donna viene spezzata in modo così crudele? Da quella stessa persona che, anni prima, aveva deciso di creare con lei una famiglia, dando vita anche a due figli. Non ci sono parole per lenire il dolore di mamma Anna, di papà Angelo e dei due figli di Meri. Nessuna”.  E don Issoglio rende noto un aneddoto di pochi giorni fa, quando la mamma di Meri è andata da lui per cercare conforto: “La mamma di Meri mi ha chiesto perchè Dio abbia permesso tutto questo. E’ dai tempi di Caino e Abele che queste tragedie si ripetono. L’unica risposta la possiamo trovare contemplando Gesù in croce”. 


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