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Luciana Morosi, 67 anni. Strangolata dal marito

STRANGOLA LA MOGLIE; FORSE LITIGIO PER PRELIEVO IN BANCAGenova, 9 dicembre 2012

Lei ha cercato di accoltellarlo e lui è riuscito a strangolarla.

Enrico Sciaccaluga, 68 ani, elettricista in pensione. Non sapeva quello che faceva ed è distrutto. Assolto.

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Strangolò la moglie, assolto perchè incapace di intendere

Il Secolo XIX

«Mi ha preso a coltellate e mi sono difeso»

Ha aperto la porta alla vicina di casa, agente della polizia municipale, e l’ha accompagnata sulla scena del delitto, in salotto. Davanti al corpo in agonia della moglie, che aveva appena strangolato, Enrico Sciaccaluga ha pronunciato una sola frase: «Mi ha aggredito con un coltello». Poi si è seduto sul divano, con i vestiti tutti sporchi di sangue, e si è estraniato da tutto. Dalla violenza, dalla follia. La vigilessa, rimasta interdetta per qualche secondo, è riuscita a mantenere la calma.

Non ha gridato, non è scappata. Ha preso il cellulare e ha chiamato il 118. Quindi ha avvertito le figlie della coppia. Erano state proprio loro, poco prima, a chiederle di andare dai genitori che non rispondevano al telefono da ore.

«Venite ad Apparizione in salita Staiano, al civico 30 – ha detto la donna alla centrale di Genova Soccorso – Ci sono due persone ferite». Erano le 21.20 dell’altro ieri sera. Luciana Morosi, 66 anni, era ancora viva. Si è spenta dopo due ore di agonia nel reparto di rianimazione del San Martino.

Sciaccaluga, 68 anni, ex elettricista, ha capito di aver ucciso la compagna solo nel pomeriggio. L’aveva conosciuta più di mezzo secolo fa, quando entrambi frequentavano la scuola elementare Novaro, sempre ad Apparizione. Negli anni Settanta, il matrimonio. E poi quarant’anni di vita insieme, quasi in simbiosi, nella tranquillità della loro casetta sulle alture di Quarto.

È finito tutto l’altro ieri, quando, per motivi ancora tutti da chiarire, si è scatenato l’inferno. Nel giro di una sera, le figlie dei coniugi, Stefania e Sara, 41 e 39 anni, si sono trovate senza madre e senza padre. Lei non c’è più, lui è ricoverato al Galliera e presto sarà trasferito in carcere con l’accusa di omicidio.

Dietro alla lite che ha portato alla tragedia c’è un prelievo di diecimila euro fatto dall’uomo di nascosto e scoperto dalla donna in banca.

Il Secolo XIX

Lite in famiglia, uccisa dal marito

Dice di essersi difeso, stringendole il collo a mani nude fino a ucciderla perché lei l’aveva colpito con alcune coltellate dopo aver scoperto che aveva prelevato dal conto comune 10 mila euro. E così è finita per Luciana Morosi, casalinga di 67 anni morta nella notte in ospedale a Genova, e anche per suo marito, Enrico Sciaccaluga, elettricista in pensione di 68 anni, ricoverato ora in stato di fermo e accusato di omicidio volontario. Questa è la storia di un marito e di una moglie che non erano più coppia e nemmeno amici ormai da tempo.

Dicono oggi i figli che la mamma e il babbo litigavano in continuazione. E ieri sera la litigata ha avuto esiti mortali. I carabinieri della sezione omicidi del nucleo investigativo stanno cercando di ricostruire dinamica e movente di una tragedia forse prevedibile. Da quanto sembra, i due non avevano altro in comune che un conto in banca, conto dal quale Sciaccaluga avrebbe attinto a piene mani senza dirlo alla moglie.

Un prelievo importante, circa 10 mila euro, che doveva servire probabilmente a dare una svolta alla vita dell’elettricista in pensione. Quando la donna se n’è accorta, ieri sera, ha chiesto spiegazioni. Così i due hanno cominciato a litigare. Ed è spuntato il coltello. Sciaccaluga, interrogato la notte scorsa dai carabinieri in ospedale, ha detto di aver preso la moglie per il collo per difendersi, perché con il coltello l’aveva ferito. E in effetti l’uomo è stato ricoverato per alcune ferite, non gravissime. Ma quell’aggressione sarebbe stata sufficiente a scatenare l’ira di Sciaccaluga che ha stretto il collo della moglie tra le mani fino a strangolarla.

Quando sono arrivati 118 e carabinieri, allertati da una vicina cui si era rivolta la figlia della coppia che non aveva ricevuto risposte alle numerose telefonate, la donna respirava ancora e l’uomo era ferito e privo di sensi. Luciana Morosi è entrata subito in coma ed è morta poco dopo la mezzanotte all’ospedale San Martino mentre Sciaccaluga è stati trasferito all’ospedale Galliera e medicato.

Qui, piantonato in stato di fermo per omicidio volontario, ha ribadito ai carabinieri di essersi difeso perché la moglie l’aveva accoltellato. A dire cosa è veramente successo in quell’appartamento del quartiere di Apparizione sarà probabilmente l’autopsia della donna i cui risultati saranno comparati con l’analisi esterna delle ferite sul corpo dell’ex elettricista per capire come e quando sono state inferte.

AGI

Marito strangola moglie a Genova: interrogato, “sono distrutto”

“Sono distrutto, non riesco neanche a credere di avere ucciso mia moglie. Ricordo che mi aveva colpito con un coltello. Ho perso la testa: in una frazione di secondo l’ho afferrata e ho stretto. Non mi rendevo conto di quello che facevo”.

E’ quanto ha detto stamani Enrico Sciaccaluga, 68 anni, interrogato dal gip Marina Orsini nel corso dell’interrogatorio di convalida per l’omicidio della moglie, Luciana Morosi, 67 anni, avvenuto domenica sera nella loro abitazione di Apparizione, a Genova. All’interrogatorio, che si e’ svolto nel reparto detenuti dell’ospedale San Martino di Genova dove l’uomo e’ ricoverato, ha preso parte anche il pm Marco Airoldi titolare delle indagini sul cas.

Primo Canale

“Sono distrutto, non riesco a credere di avere ucciso mia moglie. Ricordo solo che mi ha colpito con un coltello. Ho perso la testa: l’ho afferrata e ho stretto. Non mi rendevo conto di quello che facevo”.

Così Enrico Sciaccaluga, 68 anni, interrogato oggi dal gip Marina Orsini nel corso dell’interrogatorio di convalida per l’omicidio della moglie, Luciana Morosi, 67 anni, avvenuto domenica sera nella loro abitazione di Apparizione, a Genova.

L’interrogatorio si è svolto nel reparto detenuti dell’ospedale San Martino dove l’uomo è ricoverato.