Lioara Petronela Ujica, 28 anni, prostituta. Uccisa a coltellate e abbandonata in un campo di mais da un cliente
Boscomantico (Verona) , 28 Agosto 2016
Si faceva chiamare Gessica ed era una ragazza poco slanciata, dalla faccia simpatica, amava kung fu Panda e ammirava Angiolina Jolie.
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Si dichiarava barista ma era un prostituta: la chiave del delitto su facebook
Si dichiarava barista sui social, ma quelle avvenenti foto pubblicate sul suo profilo erano una traccia, un indizio utile per capire la sua “professione” anche a chi, con occhio distratto, ha dato uno sguardo a quegli scatti. E proprio nei messaggi della chat di Facebook potrebbe nascondersi qualche dettaglio utile a chiarire quello che resta un vero e proprio giallo.
Il delitto di Lioara Petronela Ujica, la prostituta rumena di 28 anni uccisa con tre coltellate – di cui due letali – la notte fra il 28 e il 29 agosto nei pressi dell’aeroporto Boscomantico di Verona, resta senza soluzione.
Gli inquirenti veneti non escludono alcun dettaglio e scavano nel suo passato, fatto di otto anni di “lavoro” anche a Salerno, città dalla quale era scappata nei primi mesi del 2016, a pochi giorni di distanza dal delitto di un’altra prostituta, la connazionale Alina Roxana Ripa.
Giovane donna uccisa con tre coltellate. Si prostituiva da 10 anni, forse uno sgarro
Giovane donna uccisa con tre coltellate. Si prostituiva da 10 anni, forse uno sgarro
Trovata da un passante abbandonata in un campo
VERONA È stata identificata grazie alle impronte digitali la donna trovata morta, uccisa con tre coltellate, domenica mattina in un campo alla periferia di Verona, in via Boscomantico. Lioara Petronela Ujica, romena di 28 anni, era stata fotosegnalata e schedata come prostituta sulla strada Bresciana. A trovarla morta in un campo, un passante che ha chiamato i carabinieri. Da quanto emerso dai primi riscontri effettuati dai militari del nucleo investigativo e della sezione investigazioni scientifiche le tre coltellate con cui è stata uccisa, sono state date una alla schiena e due al torace.
L’arma del delitto non è stata trovata, come non è stato trovato alcun oggetto personale della vittima. L’omicidio è avvenuto probabilmente nella notte tra sabato e domenica, in una zona che al calar del sole è frequentata da lucciole e clienti. Lioara si prostituiva da almeno una decina di anni, stando alle varie segnalazioni che la riguardano, in particolare nel Nord Italia. Nel Veronese, sempre stando alle «tracce» lasciate dai controlli, era arrivata da poco. I carabinieri stanno indagando nel mondo della prostituzione per capire dove la donna – con residenza in Romania – abitasse e a chi si appoggiasse. Al momento le piste seguite per l’omicidio sono tutte aperte, ma rivolte in particolare sul fronte di un cliente che ha agito in preda a un momento di follia o a uno «sgarro» nel mondo del sesso a pagamento.
Petronela Ujica, storia della 28enne uccisa in un campo
Un’ombra. Questo sembra essere stata Lioara Petronela Ujica, romena, 28 anni, ammazzata a coltellate in un campo a Boscomantico in cui il mais era stato falciato qualche giorno prima. L’unica testimonianza della sua esistenza a Verona una multa proprio perchè durante uno dei tanti controlli della polizia municipale era stata trovata sulla strada. Eppure qualcuno deve averla lasciata su quella rotonda alla Spianà o in via Stanga, dove batteva. Qualcuno che poi, non avendola più sentita non ha avvertito le forze dell’ordine. I carabinieri di Verona stanno seguendo le indagini per cercare di arrivare a un indizio qualsiasi che possa far risalire all’assassino. E l’impresa sembra essere parecchio complicata. L’altra notte i militari sono stati sulla Regionale 11, hanno chiesto informazioni alle altre donne sulla strada, ma sembra che nessuno conoscesse la vittima. O nessuno ha voglia di dire che l’aveva conosciuta, per evitare problemi.
La giovane aveva un profilo Facebook. Si faceva chiamare Gessica, scritto con la «G», e le foto sono sufficientemente eloquenti a descrivere il suo lavoro anche se lei si definiva barista, e per qualche tempo lo era anche stata. La maggior parte della vita l’ha passata in Romagna.
Gessica era una ragazza poco slanciata, dalla faccia simpatica. Batteva sulla rotonda della Spianà da qualche settimana. Era stata per un periodo piuttosto lungo a Cervia. Ma poi aveva continuato a spostarsi, come spesso accade alle ragazze come lei. Chissà se aveva qualcuno che la sfruttava. La polizia locale veronese qualche giorno fa l’aveva controllata durante i servizi antiprostituzione.
Era a Verona da troppo poco tempo, Gessica, non si era fatta amiche, anche se sul profilo aveva 322 amici ed era seguita da 683 persone, quasi tutte donne. Quasi tutte sue connazionali. Nessun saluto di addio dopo la notizia della sua morte. L’ultimo post di Gessica, il 24 agosto di un anno fa. Una frase che ricorda un ricco 2014, ma parla anche di un debito. Lei che ammirava Angiolina Jolie, Taylor Lautner e cartoni come Kung Fu Panda o i programmi di tv di Mtv, è stata ammazzata da qualcuno che potrebbe essere diventato omicida perché preso da un raptus per un diniego. Un cliente mai visto prima, forse. Mancano ancora troppi tasselli al mosaico: manca il suo telefono cellulare, manca l’arma del delitto, ma è significativo che l’uomo andasse in giro con un coltello. Anche se con una lama modesta, sostengono gli investigatori. Eppure quella lama è stata capace di ammazzare.