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Li Xuemei, 36 anni, massaggiatrice, mamma. Uccisa a coltellate dal marito davanti alla figlia di 5 anni

Roma, 16 Marzo 2024


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Femminicidio a Roma, donna uccisa in casa dal marito. In casa con loro la figlia di 5 anni (Roma Today – 17 marzo 2024)
L’omicidio al culmine di una lite. L’uomo ha estratto un coltello e ha colpito più volte la donna
Femminicidio a Roma, nella zona del Quadraro. Nella serata di ieri, sabato 16 marzo, una donna di 37 anni, Li Xuemei, è stata uccisa dal marito, Yu Yang, al culmine di una lite in famiglia avvenuto in un appartamento al terzo piano. Siamo in via Livilla, poco distanti dalla fermata metro Numidio Quadrato lungo la metro A. Da qui, intorno alle 23, partono numerose chiamate per le urla legate ad una lite in famiglia. Quando i poliziotti arrivano trovano la donna nel letto in una pozza di sangue, priva di vita. Si tratta di Li Xuemei, una 37enne cinese. Con lei in casa la figlia piccola di 5 anni che durante la lite, sfociata poi in omicidio, stava dormendo. In base alla ricostruzione tra marito e moglie ci sarebbe stata una lite, sfociata in aggressione con l’uomo che avrebbe estratto un coltello e sferrato un fendente al torace, poi risultato fatale.  Il racconto dei vicini ha permesso di ricostruire la lite e la responsabilità del marito, nel frattempo allontanatosi dall’appartamento. Neanche il tempo di avviare la caccia all’uomo che viene ritrovato: si tratta di un 36enne, Yu Yang il suo nome, anche lui di nazionalità cinese, bloccato dai poliziotti della squadra mobile in via dei Consoli, una delle strade principali del quartiere. Gli investigatori della squadra mobile stanno acquisendo ulteriori prove. In particolare avrebbero sequestrato le telecamere presenti in via Livilla che potrebbero aver inquadrato la fuga dell’uomo. L’arma del delitto sarebbe stata trovata già nella serata di ieri all’interno dell’appartamento.
I vicini di casa raccontano che “ultimamente li sentivamo litigare spesso, non capivamo cosa si dicessero perché parlavano in cinese. Ieri sera abbiamo sentito le grida di una donna provenire dall’appartamento, seguito da un insolito trambusto come se qualcuno stesse spostando dei mobili. Dopo dopo qualcuno ha aperto la porta ed ha urlato per le scale”. Si trattava di due studentesse cinesi. Secondo quanto si apprende infatti all’interno dell’appartamento vivevano anche due ragazze, che però non avrebbero assistito all’omicidio. Le due vivevano in via Livilla da qualche mese e ieri, rientrate a casa ed appresa la notizia, sono scappate via urlando.

 

“Xuemei voleva andar via da Roma con la figlia di 5 anni. La bimba è rimasta a vegliare su di lei dopo che è stata uccisa” (la Repubblica – 19 marzo 2024)
Parla l’amica della donna cinese vittima del femminicidio del Quadraro. Oggi l’interrogatorio del marito accusato di averla accoltellata. La piccola portata in una struttura protetta
Ha tormentato la moglie dopo aver scoperto il suo lavoro di massaggiatrice. Poi l’ha uccisa, al termine dell’ennesima discussione. «Abbiamo sentito confusione e un urlo più forte». Sarà ascoltato questa mattina nel carcere di Regina Coeli Yu Yang, il cinese di 36 anni, che sabato notte è stato arrestato per il femminicidio della moglie Li Xuemei, ferita a morte con una serie di coltellate nella sua abitazione di via Livilla al Quadraro. La donna è morta di fronte alla figlia di 5 anni, che è rimasta a vegliare sul corpo della madre.
Yu Yang era arrivato in Italia lo scorso gennaio proprio con la bambina per stare insieme alla moglie. Solo a Roma, però, l’uomo avrebbe scoperto che la donna lavorava come massaggiatrice in uno dei tanti centri gestiti dai cinesi a Roma. «Non voglio che fai più questo lavoro», avrebbe detto più volte il 36enne alla moglie, uccidendola al termine dell’ennesima discussione sabato notte. A indirizzare gli investigatori della squadra mobile sul movente del femminicidio sono state le due studentesse cinesi che vivevano in un’altra stanza dello stesso appartamento. Si tratta di due ragazze che frequentano l’accademia delle Belle Arti, che non parlano italiano. «Lui era molto possessivo con lei, non era la prima volta che litigavano per queste cose», ha detto una delle due studentesse, mimando il gesto del coltello alla gola. «Anche sabato sera stavano discutendo per motivi di gelosia».
I dissapori tra la coppia sono stati confermati anche dall’unica amica di Li Xuemei, una donna cinese che vive a Roma che è stata ascoltata nelle ore successive al femminicidio. «Lei faceva la massaggiatrice e lui non voleva». Da gennaio, quando la coppia si era ricongiunta, tante erano state le discussioni proprio per questo motivo. Per questo gli investigatori, coordinati dal pm Stefano Pizza, vogliono capire se la donna fosse sotto ricatto o costretta a lavorare per estinguere un debito.
Li Xuemei non aveva mai denunciato il compagno violento. Ma dieci giorni fa aveva abbandonato l’appartamento al Quadraro insieme alla figlia per sfuggire all’ira dell’uomo. Sa
bato notte non ha fatto in tempo ad andarsene. Nel corso di un’accesa discussione, infatti, il marito ha preso un coltello dalla cucina per minacciarla. Poi l’ha colpita diverse volte.
Una delle coltellate, al torace, è risultata fatale per la 37enne cinese, che è rimasta in vita agonizzante per diversi minuti. Ad allertare i soccorsi è stata sua figlia di 5 anni che è andata a bussare alla camera delle due studentesse che vivevano in casa: «Aiuto, mamma non si muove, è sul letto». Le due ragazze poi hanno chiesto aiuto a un altro residente.
I poliziotti, intervenuti sul posto, hanno trovato Yu Yang mentre camminava spaesato in via dei Consoli, a poca distanza dal luogo del delitto. L’uomo, che in tasca aveva il passaporto, forse era pronto a fuggire. Pur non parlando italiano e inglese, il 36enne ha fatto capire di aver ucciso la moglie a gesti. Ha alzato il braccio indicando l’appartamento al terzo piano di via Livilla 7, dove sua moglie Li Xuemei giaceva senza vita sul letto, accanto a sua figlia, che ora è stata ospitata in una struttura protetta, dove sarà aiutata a superare il trauma che ha vissuto.


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