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Giuseppina Minatel, 76 anni, insegnante in pensione. Strangolata dal marito dopo anni di percosse, 15 ricoveri al Pronto Soccorso e una denuncia

Pegli (Genova), 26 Luglio 2016

giuseppina minatelGiuseppina lo aveva denunciato già 4 anni prima, per maltrattamenti. Anche quella sera, quando i Carabinieri erano intervenuti in quella casa, dove lei e suo marito vivevano separati, lo aveva detto, che lui la picchiava senza motivo. Invece lui il motivo ce l’aveva: era geloso e convinto che lei avesse un amante. Così, quando i carabinieri hanno tolto il disturbo, l’ha strangolata. La vicina di casa se l’aspettava.


Titoli & Articoli

Genova, pensionato strangola moglie dopo che i carabinieri escono di casa
Lui 77 anni, lei 76. Poche ore prima la donna aveva chiamato i carabinieri perché il marito la picchiava, i militari lo avevano calmato ed avevano lasciato l’abitazione. Dopo poche ore il dramma. L’uomo denunciato per maltrattamenti in famiglia nel 2012
Una gelosia incontrollabile, una rabbia irrefrenabile per la moglie che invece non pensava ad altro che all’unico figlio morto annegato
quattro anni fa. Un sentimento distorto che ha portato Giacomo Sfragaro, pensionato di 77 anni ex consulente legale di una ditta del porto, a strangolare la moglie Giuseppina Minatel, 76 anni ex maestra elementare. È avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì nella loro casa di Pegli dopo l’ennesimo litigio. Poche ore prima la donna aveva chiamato i carabinieri perché il marito la picchiava, i militari lo avevano calmato ed avevano lasciato l’abitazione. Dopo poche ore il dramma. L’uomo nel 2012 era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia.
Separati in casa.
La coppia viveva separata in casa in quell’appartamento tappezzato di foto del figlio Marco, 44 anni, che nel 2012 era annegato al largo di Voltri. Ieri sera l’ennesimo litigio furioso perché il marito sospettava che la donna avesse un amante. I due discutono animatamente, poi lui inizia a picchiarla. La vittima chiama i carabinieri che per un’ora stanno con loro, torna la calma. Poi nella notte ancora un litigio, l’ultimo.
Sono circa le quattro, secondo quanto raccontato dall’anziano ai carabinieri di Arenzano, quando lui la sveglia. Litigano ancora e questa volta le mani di Giacomo si stringono attorno al collo di Giuseppina. I militari la trovano per terra, sul pavimento della sua stanza dove dormiva. È lo stesso Sfragaro a chiamare tre ore dopo i carabinieri dicendo di avere ammazzato la moglie e di essere pronto ad andare in carcere. Quando arrivano i carabinieri trovano l’uomo con la borsa di indumenti per andare in carcere.
La denuncia nel 2012. Sull’omicidio pesa quella denuncia fatta nel 2012, quando la moglie denuncia il marito e racconta di essere vittima di maltrattamenti, di venire picchiata regolarmente. L’uomo viene indagato, ma i due continuano a vivere insieme anche se separati in casa. Il motivo dei maltrattamenti è sempre lo stesso: agli occhi del marito, la moglie ha un altro, lo tradisce e lui non può accettarlo.
Ma sempre nel 2012 un altro evento scuote la vita della coppia: è la morte dell’unico figlio, che getta i due nello sconforto e acuisce attriti e paranoie. I due vengono seguiti dai servizi di igiene mentale di Genova.
Nel capoluogo ligure nel 2015 sono state circa 300 le denunce per maltrattamenti in famiglia e altrettanti quelli per stalking, procedimenti affidati al pool di magistrati che si occupa di fasce deboli. Per contrastare il fenomeno a marzo era stato siglato il protocollo Amaltea tra pronto soccorso, procura, servizi sociali e forze dell’ordine per creare una sorta di banca dati che raccoglie casi di maltrattamenti in famiglia che possono far scattare un allarme e prevenire tragedie come quella della scorsa notte a Pegli.

Anni di botte, poi la uccide. «Quella casa era un inferno non poteva che finire così»
Sara si blocca, mentre la polizia mortuaria porta sulle scale del condominio di via Antica Romana di Pegli il corpo di Giuseppina Minatel, 76 anni, strangolata a mani nude dal marito geloso. Lei è la vicina di casa, li conosceva da molti anni. S’asciuga le lacrime, respira profondo e ammette: «Lo sapevamo tutti che sarebbe finita così». E di segnali per capire che quelle liti familiari insistenti, continue – i carabinieri erano intervenuti nell’abitazione poche ore prima del delitto – sarebbero prima o poi sfociate in tragedia ce n’erano stati troppi.
È l’alba quando l’assassino decide di agire. Si alza, va nella camera da letto dove dorme la moglie – i due vivevano da separati in casa – e la strangola a mani nude. Giuseppina, ex insegnante di scuola media, capisce subito quanto sta accadendo. Reagisce, tenta di fuggire alla presa mortale. Fa cadere a terra un vaso, per difendersi. Ma la furia del pensionato è troppo forte per lei .
«Non sa quanto è difficile togliere la vita a una persona», racconterà Sfragaro ai carabinieri dopo essersi costituito con una telefonata al 112: «Ho ucciso mia moglie, venite».
Quando i militari del nucleo radiomobile arrivano, trovano la donna senza vita in camera con indosso ancora la vestaglia per la notte. Giacomo tiene in braccio il gattino di famiglia. Non ci sono lacrime o scuse. Solo le affermazioni di un uomo malato, seguito dai servizi d’igiene mentale: «Se lo meritava, mi tradiva», anche se gli inquirenti non hanno finora trovato traccia di altre relazioni nella vita di lei. Viene arrestato per «omicidio volontario aggravato dai futili motivi» e trasferito su ordine del sostituto procuratore Vittorio Ranieri Miniati nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Martino.

Pensionato strangola la moglie: le rinfacciava la morte del figlio annegato
Un pensionato di 77 anni ha strangolato la moglie, 76 anni, dopo un litigio avvenuto nella loro abitazione (nella foto, il palazzo), in via Antica Romana a Pegli, vicino Genova. La lite sarebbe andata avanti per ore. Dopo il delitto l’anziano ha chiamato i carabinieri di Arenzano ai quali ha raccontato l’accaduto ed è stato poi arrestato. A incrinare il rapporto tra gli anziani coniugi sarebbe stata la morte dell’unico figlio, avvenuta nel 2012, a 40 anni. L’uomo morì annegato davanti alla spiaggia di Voltri (Genova).
Da allora la coppia ha cominciato a litigare. Le liti erano sempre più frequenti, secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri della compagnia di Arenzano, ed anche violente. Non c’era giorno che i due non litigassero.
Il pensionato arrestato è Giacomo Sfragaro, la moglie si chiamava Giuseppina Minatel. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Arenzano, guidati dal comandante Massimo Pittaluga, l’anziano sarebbe rimasto sconvolto dalla morte del figlio Marco.
Da quel momento avrebbe iniziato a covare una forma morbosa di gelosia nei confronti della moglie. Il sentimento sarebbe cresciuto nel corso dei mesi tanto da spingere i due a frequenti litigi, l’ultimo sfociato nell’omicidio. «Ho ucciso mia moglie, sto venendo da voi. Ho fatto una cavolata», ha detto l’anziano ai carabinieri annunciando il delitto.

Omicidio di Pegli, l’appello per Miciù, il gatto di Giuseppina: «Cerca casa»
Dopo la tragedia che si è consumata nelle mura dell’appartamento di via Antica Romana di Pegli, il gatto rosso della coppia è rimasto senza padroni, accudito soltanto da una vicina di casa
E’ rimasto solo lui, ricordo di quella famiglia spezzata da tante tragedie, e adesso cerca casa: Miciù, il gatto di Giuseppina Minatel, la pensionata 76enne uccisa dal marito Giacomoe Sfragaro in un raptus di gelosia, non ha più nessuno da cui farsi accudire, e adesso i vicini di Giuseppina hanno lanciato un appello affinché il micio possa trovare una nuova casa.
Il gatto, un maschio rossi di 9 anni, la notte della lite che ha portato alla morte della sua padrona si è nascosto nell’appartamento di via Antica Romana di Pegli che i coniugi condividevano da anni, e da allora se n’è occupata una vicina della coppia. Sfragaro e la Minatel hanno infatti solo parenti molto anziani, tra cui una sorella di Giuseppina che soffre di Alzheimer e non è in grado di occuparsene. Il micio era stato preso dal figlio Marco, la cui scomparsa, avvenuta nel 2012 per annegamento, aveva gettato i due coniugi in un baratro di disperazione e continue recriminazioni. Una situazione esplosiva che la notte del  26 luglio ha portato al tragico epilogo.
«E’ un gatto molto buono, e da quando la sua padrona non c’è più è rimasto nell’appartamento, spaventato – spiega una volontaria che si è presa a cuore il caso di Miciù – Ora se ne sta occupando una vicina, ma è una situazione che non può andare avanti per troppi giorni». Chi volesse adottare il micio, può contattare il numero …

Omicidio di Pegli, 12 anni a Sfragaro: “Parzialmente incapace di intendere e volere”
È stato condannato a 12 anni di carcere Giacomo Sfragaro, il pensionato di 78 anni che lo scorso anno ha strangolato la moglie Giuseppina Minatel, 76 anni, nella loro casa a Pegli dopo un litigio per gelosia. Il pm aveva chiesto la condanna a 18 anni.
Sfragaro, difeso dall’avvocato Mario Iavicoli, è stato riconosciuto parzialmente incapace di intendere e volere e per questo al termine della condanna dovrà scontare cinque anni presso una struttura psichiatrica.
Il pensionato è stato invece assolto dall’accusa di maltrattamenti.
Dalle indagini era emerso che il rapporto tra i due coniugi era seriamente compromesso per i problemi psicologici di entrambi: Sfragaro soffriva di un disturbo bipolare della personalità, mentre la moglie di un disturbo della personalità di tipo istrionico.
Secondo quanto raccolto dai carabinieri, coordinati dal pm Vittorio Ranieri Miniati, l’uomo era follemente geloso della donna ma la moglie non aveva relazioni con altri uomini anche se, a causa appunto del disturbo, glielo faceva credere provocandolo. La vittima, infatti, avrebbe detto ai carabinieri intervenuti alle 21 perché l’uomo la stava picchiando, di avere un amante.


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