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Francesca (Kekka) Fantoni, 39 anni. Picchiata, violentata e strangolata da un conoscente

Bedizzole (Brescia), 25 Gennaio 2020


Titoli & Articoli

 

Chi era Francesca Fantoni? La donna uccisa a Bedizzole da un conoscente (Newsly – 30 gennaio 2020)
Andrea Pavarini ha confessato di avere ucciso Francesca Fantoni al termine di un violento litigio a Bedizzole in Provincia di Brescia. Francesca Fantoni era una donna di 39 anni uccisa dall’amico Andrea Pavarini a Bedizzole in Provincia di Brescia. L’uomo ha confessato durante l’interrogatorio in carcere a Brescia.
Si è risolto velocemente il giallo legato alla violenta morte di Francesca Fantoni il cui corpo nella mattinata di lunedì era stato ritrovato lunedì mattina nel parco pubblico di Brezzole in Provincia di Brescia. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata fin da subito nei confronti di un amico della donna, tale Andrea Pavarini, che alla fine ha dovuto ammettere le sue responsabilità dopo i risultati dei test che hanno confermato la presenza di sangue della vittima sulla felpa dell’uomo ritrovata nel suo appartamento.
Chi era Francesca Fantoni? Francesca Fantoniera un donna di appena 39 anni scomparsa nella serata di sabato e ritrovata lunedì mattina in una cespuglio del parco pubblico di Bedizzole a pochi passi dalla piazza centrale del paesino. Molto probabilmente l’omicidio è avvenuto domenica sera quando Pavarini, conoscente della donna di sette anni più giovane, ha violentemente strangolato Francesca Fantoni dopo averla picchiata in maniera violenta. L’assassino era stato fermato poco dopo dagli inquirenti che hanno ottenuto la confessione dell’uomo nel corso di un interrogatorio nel carcere di Brescia. A inchiodare l’uomo sono state le tracce di sangue della donna rinvenute su una sua felpa, tracce che non potevano che fa pensare che fosse lui la persona che barbaramente picchiato Francesca Fantoni prima di strangolarla e abbandonare il suo cadavere tra i cespuglio di un giardinetto pubblico di paese. Non sono ancora chiare le cause del litigio al termine del quale Pavarini ha commesso il cruento omicidio ma è chiaro che siamo di fronte all’ennesimo episodio di femminicidio in cui una giovane donna ha perso la vita in circostanze assolutamente drammatiche. Ovviamente l’accusa mossa nei confronti di Andrea Pavarini è di omicidio volontario.

 

Francesca è stata stuprata: svolta nell’omicidio di Bedizzole (Prima Brescia – 31 gennaio 2020)
L’autopsia ha dato il verdetto più cruento: Francesca Fantoni è stata stuprata, prima dello strangolamento e delle botte che l’hanno portata alla morte. E’ questo il tragico epilogo dell’omicidio di Francesca Fantoni, la 39enne ritrovata senza vita lunedì mattina nel Parco dei Bersaglieri a Bedizzole.
L’assassino, Andrea Pavarini, ha confessato mercoledì mattina il terribile omicidio: a incastrarlo è stata la felpa sporca del sangue della vittime, trovatagli in casa durante la perquisizione che ha poi portato all’arresto. L’esito dell’autopsia, avvenuta  ieri nel tardo pomeriggio, ha evidenziato lo scenario più temuto e fatto emergere un possibile movente: una violenza sessuale e forse la paura di essere scoperto hanno portato l’assassino al raptus omicida.
Alla comunità, che giovedì sera si è riunita per ricordare Francesca e far sentire alla famiglia la propria vicinanza, non resta che tributare l’ultimo saluto a Francesca: i funerali sono stati fissati per domenica alle 15 nella chiesa di Bedizzole.

 

Lo straziante addio a Francesca: “Era impossibile non volerti bene” (Brescia Today – 3 febbraio 2020)
Chiesa gremita per l’ultimo saluto a Francesca Fantoni, la ragazza brutalmente uccisa dal compaesano Andrea Pavarini
Non resta altro che il silenzio: quello di un paese intero, di una comunità che s’interroga sull’orrore della porta accanto, quello che non ti aspetti, a due passi dalla piazza e dalle giostre.
Per questo l’invito del parroco don Franco Degani è quello di non scaricare la responsabilità, di non addossare ad altri l’incubo della banalità del male: “Non possiamo dare la colpa ad altri – ha detto nel corso di una commossa omelia – e alla società, al fatto che è sempre successo, alla scuola, alla famiglia. La colpa è nostra, perché abbiamo cancellato i valori: la vita, la persona, il dialogo, il rispetto, l’accoglienza”.
L’orribile morte di Francesca. Erano in tantissimi domenica pomeriggio nella chiesa di Santo Stefano a Bedizzole per l’ultimo saluto a Francesca Fantoni, la giovane donna di 39 anni che sarebbe stata prima stuprata e poi picchiata a morte e strangolata. L’unico indagato per quanto accaduto è già in carcere: Andrea Pavarini, classe 1988 e 32 anni ancora da compiere, che ha confessato il delitto nel secondo interrogatorio, dopo aver negato tutto in prima battuta.
Una bara bianca è stata accolta da fiori e preghiere, per il suo ingresso in chiesa. Tra le lacrime dei familiari e degli amici di sempre: tutto il paese la conosceva e le voleva bene. Una ragazza felice, dicono, sempre buona con tutti. Dei familiari, ovviamente, non mancava nessuno: la madre Milena, la sorella Elisa che è salita sul pulpito dicendo che “era impossibile non voler bene a Francesca”, e poi la nonna, gli zii, i cugini.
Fiori e preghiere per ricordarla. Il paese è come se si fosse fermato: le serrande abbassate di bar e negozi, le giostre che per qualche ora hanno smesso di girare. Tutto sarebbe cominciato da lì, sabato 25 gennaio. Francesca sarebbe stata uccisa tra le 20.30 e le 22.30, il suo corpo abbandonato al Parco dei Bersaglieri (che a Bedizzole tutti conoscono come il “parchetto”) dopo essere stato brutalmente abusato e martoriato dalle botte. Qui sono stati posati dei fiori, in sua memoria.
Il suo assassino, Andrea Pavarini, è stato inquadrato dalle telecamere mentre tornava al bar, con la felpa sporca di sangue. Come confermato dall’esame del Dna, era il sangue di Francesca. Pavarini ha negato, almeno all’inizio: poi ha ammesso tutte le sue responsabilità. “In questi giorni molti hanno espresso giudizi e già pronunciato sentenze – ha detto ancora don Franco – ma più che gridare slogan, dovremmo imparare a restare in silenzio, a indagare noi stessi, a cercare le risposte che aiutino a far luce nel buio”. Una mano accarezza il feretro, e spezza il silenzio della chiesa: “Addio Francesca, ci mancherai”.


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