Erika Cavalli, 37 anni, agente immobiliare, mamma. Uccisa con decine di coltellate e poi colpita con una raffica di colpi di arma da fuoco dall’ex marito davanti alla figlia dodicenne
Vigevano (Pavia), 1 Maggio 2019
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Lei non voleva più tornare a convivere, finanziere la uccide a coltellate e si spara (La Provincia Pavese – 3 maggio 2019)
Vigevano, lite davanti alla figlia 11enne: la donna scappa, il 54enne la finisce in cortile. Poi si suicida con la pistola d’ordinanza
Ha massacrato la convivente con una ventina di coltellate davanti alla figlia di undici anni e si è tolto la vita. Luca Adamo, un appuntato scelto della Guardia di finanza che aveva 54 anni e lavorava alla caserma di Corsico, si è sparato un colpo sotto il mento con la sua pistola di ordinanza. Il corpo della vittima, Erika Cavalli, un’agente immobiliare che aveva 37 anni, è stato trovato in un lago di sangue nel cortile della villetta di via Ivrea, una traversa dalla strada che porta a Cassolnovo. La furia dell’uomo è stata filmata dalle telecamere che lui stesso aveva installato nel cortile della villa. Gli uomini del commissariato di Vigevano hanno già acquisito le immagini dell’omicidio-suicidio: si vedrebbe la figlia impegnata in un estremo tentativo di fermare il padre. La ragazzina ha anche cercato disperatamente di chiedere aiuto e ha telefonato ai nonni materni, che abitano nella villetta accanto, ma era troppo tardi. Quando sono usciti hanno visto il corpo di Erika steso in cortile: non c’era più nulla da fare.
La tragica vicenda, l’ennesimo femminicidio avvenuto negli ultimi mesi in Italia, è iniziata mercoledì 1 maggio verso le 23. Erika Cavalli e l’appuntato della Guardia di finanza convivevano da tempo e da tre anni abitavano nella villa di via Ivrea. Ma negli ultimi mesi sembra che la donna volesse troncare il rapporto. E, infatti, era tornata a vivere alla frazione Molino del Conte di Cassolnovo. La figlia, invece, era rimasta con il padre nella villa di Vigevano. Ma trascorreva diversi fine settimana e giorni festivi con la mamma, come aveva fatto il primo maggio. La sera di mercoledì 1 maggio era la donna l’ha riaccompagnata a casa verso le 22. Ha parcheggiato la sua Smart davanti alla villa: Luca Adamo la stava aspettando. La donna è entrata e l’uomo ha cercato di nuovo di convincerla a tornare con lui. Ma lei avrebbe rifiutato per l’ennesima volta.
Un uomo geloso. Sembra che il finanziere fosse molto geloso e Erika Cavalli si era rivolta informalmente alle forze dell’ordine per chiedere un consiglio su cosa fare, ma senza sporgere querela. Mercoledì durante la lite Luca Adamo ha afferrato un coltello da cucina e ha colpita ripetutamente Erika nel cortile della villa. Ha vibrato una ventina di fendenti che non le hanno lasciato scampo nonostante la donna abbia cercato disperatamente di mettersi in salvo. Pochi istanti prima la figlia aveva chiamato i nonni materni con il cellulare. «Venite subito, mamma e papà stanno litigando. Ho paura». I genitori di Erika Cavalli si sono precipitati in strada ma era troppo tardi. Intanto il finanziere è sceso in taverna, si è seduto e ha impugnato la pistola: aveva già deciso di farla finita. Se l’è puntata sotto il mento e ha fatto fuoco: è morto all’istante.
Intanto i parenti hanno chiamato la polizia. Una volante del commissariato si è precipitata in via Ivrea. I poliziotti sono entrati in casa e hanno trovato i due corpi senza vita. È intervenuto anche il 118, ma il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso. La ragazza è stata portata via dai nonni e dagli stessi agenti.
È stato avvisato il magistrato di turno della Procura di Pavia, Valentina De Stefano: il personale della scientifica ha iniziato i rilievi. Dai primi accertamenti sarebbero state riscontrate dalle quindici alle venti coltellate, ma la risposta definitiva arriverà dall’autopsia in programma all’istituto di medicina legale di Pavia. Gli investigatori hanno acquisito il filmato delle telecamere della villa e hanno poi sentito la figlia. Pistola e coltello sono stati sequestrati. Intanto in via Ivrea sono arrivati i vertici regionali e provinciali della Guardia di finanza. La mattina di giovedì 2 maggio sono stati avvisati i responsabili dei servizi sociali di Vigevano che dovranno inviare una segnalazione al Tribunale dei minori. A Vigevano sono anche arrivati i fratelli del finanziere.
Erika chiese consigli agli agenti ma senza denunciare Luca (la Provincia Pavese – 3 maggio 2019)
Nel testamento il 54enne non lascia nulla alla ex
Erika Cavalli aveva paura di Luca Adamo. Quell’uomo che voleva lasciare stava diventando sempre più geloso e forse l’agente immobiliare temeva per la sua stessa vita. Ma, gelosia a parte, sembra non ci fossero stati segnali concreti per ipotizzare la tragedia di mercoledì sera. La donna, comunque, ne aveva parlato con le forze dell’ordine. Un colloquio informale per chiedere consiglio. «Cosa devo fare?», ha domandato. E le sono state fornite risposte. «Se vuole sporgere querela noi siamo a sua disposizione – le avevano detto. – Stia attenta ad ogni minimo segnale di violenza. Ci avvisi subito». «Per il momento preferisco di no – era stata la risposta – ma se le cose dovessero peggiorare, mi ripresenterò per sporgere querela». Purtroppo la donna non ne ha avuto il tempo: l’ex convivente, che lavorava a Corsico, aveva nascosto bene le sue reali intenzioni nonostante la gelosia fosse evidente.
E, in effetti, la situazione sembra sia peggiorata nelle ultime settimane ma la donna, forse temendo di danneggiare la figlia, non si era decisa a querelare quello che ormai era diventato l’ex compagno.
Gli investigatori del commissariato di Vigevano hanno trovato nella villa di via Ivrea anche un documento-testamento lasciato dal finanziere. L’appuntato scelto ha destinato i suoi beni ad amici e parenti, quasi come se avesse saputo in anticipo quello che stava per fare.
Un particolare che potrebbe far pensare alla premeditazione dell’omicidio-suicidio. Ma mancano le certezze e in ogni caso, dopo la morte dell’uomo, un’indagine in questo senso non avrebbe più importanza. Il testamento è stato comunque messo a disposizione della magistratura.
Vigevano, pianificato l’omicidio-suicidio (il Giorno – 9 maggio 2019)
L’appuntato aveva preparato un coltello da 13 centimetri per accoltellare la ex prima di spararsi. La tragedia ripresa dalle telecamere
Un coltello da cucina con una lama lunga 13 centimetri, seghettata. Appoggiato da qualche parte nel breve spazio tra il cancello e la porta di casa, a porta di mano. Non sarebbe stata una reazione d’impeto, ma un’azione premeditata quella di Luca Adamo, il 54enne appuntato scelto della Guardia di Finanza, che mercoledì della scorsa settimana ha colpito a morte la sua ormai ex-compagna, Erika Cavalli, 37 anni.
Lo confermerebbero le immagini del sistema di videosorveglianza della casa di via Ivrea che hanno ripreso tutto. Lui che impugna il coltello e vibra un fendente all’addome, poi una grandinata di colpi che non si fermano nemmeno quando la donna si accascia. Il numero delle coltellate, che verrà definito dalle risultanze dell’autopsia eseguita ad inizio settimana, supera la decina.
Non si rassegnava, Luca Adamo, alla fine della relazione con la madre della sua unica figlia, una ragazza di 12 anni che avrebbe assistito all’aggressione. La donna aveva deciso di dare una svolta alla sua vita e da un mese non viveva più nella bella villa alla periferia della città. Ci era tornata quella sera per accompagnare la figlia, che viveva con il padre, dopo aver trascorso la giornata insieme. Ha varcato quel cancello e, qualche minuto dopo, era morta.
Dopo averla uccisa il finanziere è sceso nella taverna di casa, si è seduto, ha impugnato la sua arma di ordinanza e si è sparato. Forse anche quel gesto non è stato frutto del momento. Gli agenti del commissariato di Vigevano, che sono intervenuti sul posto e hanno svoltole indagini, hanno ritrovato anche un biglietto, una sorta di testamento con il quale l’uomo lascia tutti i suoi averi alla figlia. Ma non è chiaro quando sia stato scritto.
Stamattina alle 9 intanto, nella chiesa dell’Addolorata, sono in programma i funerali di Erika Cavalli. La donna, agente immobiliare, da qualche tempo era tornata a vivere alla frazione Molino del Conte di Cassolnovo. Adesso l’attenzione è tutta concentrata sulla ragazzina che avrà bisogno di sostegno per superare la tragedia della quale è stata sua malgrado testimone. Sarà il giudice del Tribunale per i Minorenni di Milano a stabilire a chi sarà affidata: quasi certamente non ai nonni, anziani e malati. Forse alla famiglia del fratello di Luca Adamo, che vive lontano dalla Lombardia. Oppure agli amici di famiglia.