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Elisa Pomarelli, 28 anni, impiegata. Strangolata da un pretendente che poi seppellisce il corpo in un bosco

Costa di Sariano (Piacenza), 25 Agosto 2019


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Elisa Pomarelli: uccisa per un amore non corrisposto
Elisa Pomarelli è una delle tante donne dalle scarpette rosse, quelle donne piene di sogni e speranze per il futuro la cui vita è annullata troppo presto, per mano di un animo perverso, prepotente, che non accetta un rifiuto, una risposta negativa. Una ferita nell’orgoglio da parte dell’aguzzino che non può essere tollerata. Gian Pietro Fiore, nell’ultimo suo articolo pubblicato sul settimanale Giallo, ha ripercorso la scomparsa della 28enne, ipotizzando quali siano state le ultime parole di Elisa prima di essere brutalmente uccisa da Massimo Sebastiani: “Massimo, devo dirti una cosa: recentemente ho trovato dei piccoli lavoretti da fare, con cui mi procuro un po’ di soldi. Quindi non ho più la stessa disponibilità di un tempo e non posso più aiutarti nelle faccende in campagna. Mi dispiace e ti ringrazio per quanto hai fatto per me, ma è il caso di non vederci più spesso”
Elisa Pomarelli: uccisa senza pietà. Parole, quelle di Elisa Pomarelli riportate qui sopra, che purtroppo le sono costate la vita. La ragazza è stata uccisa in data 25 agosto 2019. Era uscito fuori di senno Massimo Sebastiani, operaio tornitore di 45 anni. Massimo ed Elisa, dopo aver pranzato insieme, erano andati nei pressi dell’abitazione di lui sita a Campogrande di Carpaneto, in provincia di Piacenza. Il pensiero di non poter più avere Elisa Pomarelli tutta per sé, l’eventualità che la giovane potesse intraprendere una strada diversa, lontano dalla presenza forse fin troppo ingombrante dell’uomo, ha trasformato Sebastiani in uno spietato killer.
Secondo quanto analizzato dagli inquirenti, Massimo Sebastiani avrebbe strangolato Elisa Pomarelli a mani nude. In seguito, dopo l’omicidio, ha sistemato il corpo senza vita della giovane nel bagagliaio della sua Honda Civic, portandolo in un bosco, dove lo ha nascosto in una zona difficilmente accessibile. Questo è quanto dovrebbe essere avvenuto poco dopo la scomparsa di Elisa e di Massimo, che per diversi giorni era riuscito a far perdere le sue tracce.
Scomparsi per due settimane. Per 14 giorni, la scomparsa di Elisa Pomarelli e di Massimo Sebastiani aveva tenuto l’intera Italia con il fiato sospeso. Molte le voci andatesi a creare sulla sparizione dei due, alcune delle quali volevano Massimo ed Elisa come fidanzati, per poi scoprire che si trattava in realtà di un amore (malato) nutrito solo da parte dell’operaio 45enne, ma non corrisposto da Elisa.
Questo suo mancato interesse nei confronti di Massimo Sebastiani sarebbe stata la condanna a morte di Elisa Pomarelli.
A segnalare la prima presenza di Sebastiani dopo la sua scomparsa è stata una sua amica di professione parrucchiera. La donna aveva infatti visto Massimo lungo la strada colleganteSariano a Gropparello. L’amica di Massimo ha affermato: “Aveva uno zainetto ed una felpa al braccio. Gli ho fatto i fari per salutarlo” Sulle pagine di Giallo, l’avvocato Daniele Bocciolini ha detto che, dopo quanto accaduto, difficilmente Massimo Sebastiani sfuggirà all’ergastolo.

È stato trovato il cadavere di Elisa Pomarelli
È stato trovato il cadavere di Elisa Pomarelli, la donna scomparsa il 25 agosto scorso nel piacentino mentre era insieme a Massimo Sebastiani. Sebastiani, che da giorni era sospettato di avere ucciso l’amica Elisa Pomarelli e di averne poi nascosto il cadavere, era stato arrestato dai carabinieri sabato mattina. Dopo essere stato portato in caserma, Sebastiani ha condotto i carabinieri sul luogo in cui si trovava il corpo di Pomarelli. Il cadavere è stato trovato nei pressi di una casa nella zona Costa di Sariano, nel comune di Gropparello (Piacenza). Sebastiani e Pomarelli erano stati visti l’ultima volta insieme il 25 agosto in una trattoria a Carpaneto, sempre in provincia di Piacenza. Da quel giorni si erano perse le tracce di Pomarelli, mentre Sebastiani era stato visto un’altra volta, da solo, mentre faceva benzina in un distributore di carburante.

Sebastiani ossessionato da Elisa, lei lo respingeva. “Amo le donne”
La 28enne non voleva più vedere l’operaio. E lui non si rassegnava
“Ero ossessionato da Elisa. E l’ho uccisa. Ho perso la testa. Mi dispiace”.
Sabato 7 settembre. È da poco passata l’ora di pranzo. Massimo Sebastiani è in lacrime. Piange, pentito, per aver ammazzato la ragazza di cui diceva di essere innamorato. Nella caserma dei carabinieri di via Beverora, a Piacenza, crolla e confessa dopo ore di un interrogatorio nel quale racconta la dinamica dell’omicidio. Quello di Elisa Pomarelli, 28 anni, l’amica che lo aveva respinto dopo 3 anni di corte serrata. Il suo corpo è rimasto per 13 giorni sepolto sotto un metro di terra in un bosco sulle colline del Piacentino, in un luogo distante una ventina di chilometri dove Elisa è stata uccisa nel primo pomeriggio del 25 agosto.
La difesa di Sebastiani chiederà la perizia psichiatrica
La sua unica colpa è quella di aver respinto sentimentalmente il suo assassino.
E adesso c’è chi dice: “Elisa è stata ammazzata perché amava le donne”. Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, parla di “femminicidio premeditato e compiuto come atto punitivo per Elisa, in quanto lesbica. L’assassino dovrebbe essere condannato due volte e giudicato senza alcuna attenuante”. Anche un paio di amiche raccontano: “Non l’ha mai amato, glielo ha anche detto di sentirsi confusa, che provava interesse per le donne”. Che Elisa fosse vicina agli ambienti per i diritti gay, lo si evince anche da alcune persone che la conoscevano. Eppure, nell’interrogatorio di sabato scorso, Sebastiani non ha fatto menzione di questo. “Finora non ha spiegato le motivazioni precise”, fanno sapere gli inquirenti.
La sorella di Elisa: “Massimo ci ha traditi, non lo perdoneremo mai”
Ma nella confessione del 7 settembre, poco dopo essere stato catturato sulle colline piacentine, il 45enne racconta tanto altro di quel 25 agosto, giorno dell’omicidio. Innanzitutto “di essere andato a pranzo con lei”. La trattoria è Il Lupo e si trova a Ciriano di Carpaneto. Un pasto normale, atmosfera tranquilla. Come ogni volta che mangiavano insieme. Ma quel giorno qualcosa va storto. E una volta fuori dal locale, Elisa avrebbe detto a Massimo di voler interrompere la loro frequentazione. Ed è follia.
Il pranzo prima dell’omicidio, l’oste: “Lui rideva, lei era silenziosa”
“Ero innamorato. Ossessionato da lei. Abbiamo litigato, ho perso la testa e l’ho uccisa”, avrebbe raccontato agli inquirenti. Nessuna premeditazione. Anche se il Telefono Rosa sostiene il contrario: “È stata uccisa orrendamente, ammazzata con lucida premeditazione, liberandosi del corpo e fuggendo”. Il delitto avviene 15-20 minuti dopo che i due escono dalla trattoria. E sarebbe andata più o meno così: i due amici discutono, litigano, arrivano nei dintorni della casa di Sebastiani, a Campogrande di Carpaneto, nel Piacentino. Lui fa scendere la ragazza dall’auto, la porta nel pollaio. Dove l’avrebbe strozzata a mani nude. Poi carica il corpo nel baule della sua auto, per nasconderlo nella zona dove è stato trovato: “L’ho portata a Costa di Sariano, a Gropparello. Mi ricordo di averla trasportata in un bosco, e lì l’ho nascosta”. Le immagini delle telecamere immortalano l’operaio sull’auto da solo poche ore dopo. È il momento in cui inizia lalatitanza del 45enne. Che vive braccato, dormendo di notte in casolari abbandonati e in giacigli ricavati tra gli arbusti fitti delle colline piacentine. Sebastiani riesce comunque a trovare rifugio in una villetta di campagna, a poche centinaia di metri dal cadavere sepolto di Elisa.
Dettagli horror: ogni notte Sebastiani di fianco al corpo di Elisa 
Quella casa a Costa di Sariano, 25 chilometri da Piacenza, appartiene a Silvio Perazzi, il padre anziano dell’ex fidanzata di Massimo, una storia durata parecchi anni prima di dirsi addio. È proprio Perazzi, anche lui arrestato per favoreggiamento personale, a ospitarlo negli ultimi giorni della latitanza.
Ma dal momento dell’omicidio e fino all’ultimo, Massimo quasi ogni giorno va da Elisa: “La vegliavo e le dormivo accanto tenendole la mano”, avrebbe detto in lacrime durante l’interrogatorio. Poi la svolta: Sebastiani capisce di essere sul punto di crollare e, stremato dalla latitanza, seppellisce Elisa nel bosco a poche centinaia di metri dalla casa di Perazzi, ricoprendo la buca di rami e terra. I carabinieri, guidati dal comandante provinciale di Piacenza Michele Piras e i cacciatori di Sardegna, esperti nella ricerca di latitanti, sanno dove trovarlo: lì, tra la casa di Perazzi e il bosco. Lo catturano e lo arrestano. In lacrime, senza opporre resistenza, indicherà dove trovare il cadavere di Elisa. La parola fine dopo 13 giorni di follia e delirio.


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