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Diana Koni, 52 anni, badante, mamma e nonna. Uccisa dal marito con 20 coltellate

Busto Arsizio (Varese), 14 Giugno 2017


Titoli & Articoli

Tragedia a Busto Arsizio: uccide la moglie a coltellate (Sette News – 14 giugno 2017)
Si chiamava Diana Vrapi Koni, 52 anni, ed è morta ieri nel tardo pomeriggio in via Goito a Busto Arsizio colpita con un coltello da cucina dal marito, arrestato in flagranza di reato. L’uomo, Muhamed Vrapi, un 62enne che non ha opposto resistenza ai Carabinieri, sembra che abbia di fatto confessato il gesto, al magistrato di turno della Procura di Busto Arsizio Maria Cristina Ria ed i carabinieri del Reparto Operativo di Varese, specializzati nei rilievi, sopraggiunti poco dopo la tragedia.
La coppia, di origini albanesi, come raccontano alcuni conoscenti, non ha mai avuto difficoltà se non negli ultimi tempi, tanto che la donna era andata ad alloggiare da uno dei tre figli. Ma ieri ha raggiunto il marito nella sua casa, perché sembra che lui le volesse parlare. Un litigio e forse uno scatto di rabbia alla base dell’accoltellamento. Sono in corso le indagini per comprendere la dinamica di quanto accaduto.

Rabbia omicida a Busto. Scoppia l’ennesimo litigio. Uccide la moglie a coltellate (la Provincia di Varese – 15 giugno 2017)
Muhamed Vrapi, 62 anni, ha colpito a morte Diana Koni di 52. L’allarme lanciato da una vicina. I carabinieri l’hanno trovato sul luogo del delitto e lui ha subito ammesso le sue colpe. Le liti continuavano da giorni
finita nel sangue una violenta lite scoppiata in un’abitazione di Busto Arsizio tra una coppia di coniugi albanesi. Il marito di 62 anni ha accoltellato la moglie di 52 anni. La tragedia si è consumata nella loro casa, in via Goito. Per il momento non è ancora chiara l’esatta dinamica dei fatti, ma stando alle prime informazioni pare che tra i due coniugi già da qualche giorno ci fosse una certa tensione. I vicini avrebbero sentito nell’ultima settimana diverse volte marito e moglie litigare. Evidentemente, per motivi di complessa convivenza sui quali i carabinieri stanno ancora compiendo una serie di accertamenti tali da individuare un possibile movente, il quadro coniugale non era più idilliaco.
La situazione è esplosa nel pomeriggio di ieri quando a un certo punto, al culmine del litigio, il marito ha afferrato un grosso coltello da cucina infliggendo diversi fendenti al corpo della moglie. Le coltellate le hanno provocato ferite molto profonde e gravi anche se, stando alle prime informazioni, pare che una vicina di casa sarebbe entrata nella loro abitazione, richiamata dalle urla della donna, trovandola agonizzante sul pavimento in camera da letto, ma ancora viva. Pare stesse chiedendo aiuto.
Le ferite purtroppo si sono rivelate troppo gravi, tanto che da lì a poco la donna è deceduta.
Per compiere l’omicidio sarebbe stato utilizzato un coltello da cucina che i carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio hanno individuato al momento del sopralluogo. L’arma insanguinata peraltro pare si trovasse sul corpo della vittima. In flagranza è stato rintracciato il marito, che avrebbe subito ammesso le proprie responsabilità.
Lo hanno così trasferito in caserma dei carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio dove è stato sottoposto a un lungo interrogatorio, alla presenza del magistrato di turno della Procura di Busto Arsizio. L’uomo avrebbe confermato il delitto. Al termine degli accertamenti, su disposizione della Procura di Busto, l’albanese è finito in carcere in stato di arresto. Dovrà rispondere di omicidio, aggravato dai legami familiari.
I due coniugi erano perfettamente radicati in Italia. Vivevano a Busto Arsizio, nelle case di via Goito, già da diversi anni. Una famiglia numerosa composta da moglie, marito e i tre figli, tutti maggiorenni, già fuori dall’abitazione di mamma e papà.
I carabinieri stanno raccogliendo numerosi elementi per cercare di definire con esattezza come si sono svolti esattamente i fatti. Si sta indagando in particolare sul movente, al momento riconducibile a un quadro di tensione tra le mura domestiche che si stava protraendo già da qualche giorno. Tensione che è sfociata nelle coltellate letali di ieri pomeriggio.

 

“Non odierò più nessuno”, l’ultimo saluto del figlio a Diana (Varese News – 20 giugno 2017)
Folla commossa alle esequie della 52enne Diana Koni, uccisa dal marito. Eva Onlus: “La ricorderemo giovedì sera in piazza San Giovanni”
Una folla numerosa ha voluto presenziare alle esequie di Diana Koni, la 52enne vittima della furia omicida del marito Muhamed Vrapi lo scorso 14 giugno nella loro abitazione di via Goito dove l’ha uccisa con numerose coltellate.
Avvolta in un abito bianco, con accanto i tre figli
e tutta la numerosa famiglia, è stata salutata nella chiesa di San Michele a Busto Arsizio, a poche decine di metri dal luogo dove aveva passato gran parte della sua vita in Italia e dove ha cresciuto Brigel, Elona e Steven. Fuori dalla chiesa hanno appeso uno striscione che recita “Ciao mamma alle ore 16,48 hai aperto il cielo. Ora tocca a te più che a noi. Respira per noi”«Mia madre ha lasciato del bene in tutti voi – ha detto il figlio maggiore Brigel – fate in modo che la sua anima resti in tutti voi. Lei mi ha insegnato a voler bene a tutti e non odierò mai più nessuno. Ora rispettateci e rispettate il nostro dolore». Nelle prime file c’era anche il sindaco Emanuele Antonelli e il suo vice Stefano Ferrario, ringraziati da Brigel per la presenza e la vicinanza al loro dolore.
Al termine della cerimonia è intervenuta anche la presidente di Eva Onlus, l’associazione bustocca che si occupa di donne vittime di violenza, che ha annunciato un momento di riflessione pubblica su quanto avvenuto a Diana: «Vi diamo appuntamento per giovedì sera in piazza San Giovanni alle 21,30 – ha detto Cinzia Di Pilla dal pulpito – grazie alla collaborazione del Distretto del Commercio e dell’Amministrazione si spegneranno le luci dei negozi per qualche minuto mentre suonerà Hallelujah di Leonard Cohen». Eva Onlus ha anche messo a disposizione un psicoterapeuta per aiutare i nipoti di Diana a capire cosa è successo alla loro nonna.
La famiglia di Diana e l’associazione che da diversi anni è in prima fila per aiutare le donne vittime di violenza intendono dare un segnale forte a tutta la città in un momento in cui i bustocchi si incontrano per una serata di svago tra i negozi aperti e gli eventi che caratterizzano la serata del giovedì. (di Orlando Mastrillo)


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