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Barbara Gargano, 38 anni, impiegata, mamma. Uccisa dal marito a colpi di pistola, insieme ai due figli e al cane (strage di Carignano)

Carignano (Torino), 9 Novembre 2020


Titoli & Articoli

Tragedia nella notte a Carignano: uccide la moglie e uno dei due figli, poi si spara. Gravissima altra bambina (Torino Today – 9 novembre 2020)
Lei gli aveva detto di volersi separare
Tragedia nella notte di oggi, lunedì 9 novembre 2020, in una villetta di borgata Ceretto di Carignano. Alberto Accastello, 40enne, operaio alla Cerealceretto, azienda cittadina che tratta cereali, ha ucciso a colpi di pistola la moglie Barbara Gargano, 38 anni, impiegata in un supermercato di Moncalieri, e ha ferito in modo gravissimo i due figli gemelli Alessandro e Aurora, di due anni, prima di spararsi a propria volta uccidendosi. Ucciso con la stessa arma anche il cane.
I bambini sono stati trasportati all’ospedale Regina Margherita di Torino dove Alessandro è morto subito dopo l’arrivo. Ancora viva, ma sempre gravissima, Aurora. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. L’arma era detenuta legalmente. Non si conoscono le ragioni del raptus, anche se la prima ipotesi è che la donna avesse detto al marito che voleva separarsi (la coppia era in crisi da qualche tempo). Prima di compiere la strage l’uomo ha telefonato al fratello, che abita a Racconigi, per annunciargli che sarebbe morto. I vicini di casa non si sono resi conto di nulla. La zona è composta da una serie di villette appena costruite.

Strage familiare a Carignano: “Lui pensava solo al lavoro e Barbara aveva deciso di lasciarlo” (la Repubblica – 10 novembre 2020)
Parla il nuovo compagno della donna uccisa dal marito
Quando i carabinieri hanno visto la strage che si era compiuta nella villetta nelle campagne di Carignano, hanno temuto per la vita di un’altra persona, un quarantenne con cui da un paio di mesi Barbara Gargano aveva una relazione. Le tracce di quella storia erano nella casa del delitto e anche il marito aveva scoperto di quel ragazzo di cui si era innamorata al lavoro, al centro commerciale di via Vittime di Bologna, a Moncalieri, dove lei era impiegata come segretaria e lui come addetto antincendio.
Probabilmente il marito li aveva seguiti, sebbene la nuova coppia non se ne fosse accorta. E forse la conferma di questa relazione è stata la scintilla che ha acceso nella mente di Alberto Accastello, marito di Barbara da cinque anni, che proprio a fine ottobre ha acquistato una nuova pistola, la stessa calibro 22 con cui ha poi fatto fuoco all’alba di ieri, sterminando la sua famiglia prima di uccidersi. Alberto, in ogni caso, ha sfogato la sua rabbia in famiglia, lasciando fuori dal piano l’altro uomo, che ieri all’alba ha ricevuto la visita dei carabinieri di Moncalieri, quando lo hanno informato di quello che era accaduto.
E lui, sotto choc, ha confermato quello che i carabinieri avevano ipotizzato analizzando la scena del crimine. “Lei si lamentava che lui la trascurava perché il marito pensava solo al lavoro – ha raccontato l’uomo – Non la portava mai fuori, non usciva mai con i bambini. E lei si era rivolta a un avvocato per le pratiche della separazione”. Anche i colleghi di lavoro di Alberto in effetti hanno confermato che l’uomo, operaio alla Cereal Ceretto, lavorava moltissimo. Mai un’assenza, sempre presente, tanto che tutti avevano notato quella mezza giornata di ferie presa venerdì proprio per depositare alcune carte relative alla fine del matrimonio. Per quanto tutti nella rete di amici e familiari sapessero della crisi che la coppia stava attraversando, nessuno immaginava che potesse concludersi con un epilogo così drammatico. “È un dolore troppo grande. Non riesco nemmeno a parlarne. Quell’uomo era per tutti un bravo ragazzo. Nessun segnale ci aveva messo in allarme” , dice il padre di lei, Filippo Gargano, chiuso nel dolore della sua casa di Frossasco.
La notizia della strage è arrivata in fretta anche nella galleria di negozi del centro commerciale Moncalieri, dove Barbara lavorava. “Una collega che ci mancherà tantissimo – dicono i colleghi – la notizia ci ha sconvolti. Era un’ottima lavoratrice, una persona con cui era bello collaborare”. Ma in molti ignoravano delle difficoltà che stava vivendo in famiglia con il marito, così come molti non erano a conoscenza della nuova vita che aveva intenzione di costruirsi. “Non sapevo nulla della storia che era nata qui al lavoro – racconta un collega – Ma è difficile credere che tutto questo sia accaduto davvero”. (di Federica Cravero)

Barbara Gargano voleva una nuova vita, per questo Alberto Accastello l’ha uccisa (Today – 10 novembre 2020)
Alla base della strage di Carignano la volontà della donna di lasciare la casa in cui viveva con il marito per vivere una storia con un nuovo compagno conosciuto sul lavoro. Poche settimane prima aveva chiesto il divorzio
Ieri abbiamo raccontato la storia di Alberto Accastello, l’operaio che ha ucciso la moglie Barbara Gargano e ai due figli gemelli di due anni in una villetta privata di Frazione Ceretto 76E a Carignano nel torinese, mentre dormivano, e al cane, per poi uccidersi con un colpo alla testa. La moglie è morta in casa, mentre uno dei due piccoli, Alessandro, è deceduto dopo che è stato trasportato all’ospedale Regina Margherita di Torino. L’altra bimba, Aurora, è ricoverata in gravissime condizioni.
Alberto Accastello faceva l’operaio alla CerealCeretto, una ditta locale di sementi e mangimi: prima di sparare ha telefonato al fratello marco, che abita a Racconingi. Dopo aver chiuso la telefonata alle 5 di mattino, ha preso una pistola calibro 22 regolarmente registrata e ha fatto fuoco su tutta la sua famiglia.  Gli spari hanno svegliato i vicini che hanno chiamato il 112, come poco prima aveva fatto il fratello Marco. I carabinieri hanno dovuto sfondare la porta per entrare. Barbara Gargano, che lavorava in un centro commerciale di Moncalieri (Torino) come impiegata, è stata trovata riversa per terra, già morta, mentre il marito è deceduto poco dopo l’arrivo dei sanitari. I due piccoli, ancora nei loro lettini, sono stati immediatamente soccorsi e trasportati nell’ospedale Regina Margherita nel capoluogo piemontese.
Non ci sarebbero problemi economici dietro la strage familiare avvenuta stamattina all’alba a Carignano, piccolo centro alle porte di Torino. Alla base della tragedia, costata la vita anche al figlio di 2 anni della coppia e al cane di famiglia (la sorella gemella del bimbo è ricoverata in gravi condizioni a Torino) ci sarebbero, invece, i continui litigi tra la coppia, che negli ultimi tempi erano diventati più frequenti. E questo perché lei voleva farsi una nuova vita lasciando quella villetta per andare a vivere con un nuovo compagno che aveva conosciuto sul lavoro. La Stampa racconta oggi gli ultimi giorni della coppia: Si sentiva sola, poco capita ed aiutata, trascurata da Alberto. «Non andiamo mai da nessuna parte». Poche settimane fa ha svelato al marito la decisione di andarsene, di chiedere la separazione. Ad Alberto è caduto il mondo addosso.Le ha chiesto un’altra possibilità, promettendole di cambiare, di essere più presente. Ma lei aveva già scelto: non era la prima volta che lo avvertiva. Chi la conosce, racconta come in questi ultimi giorni la vedeva più convinta che mai a voltare pagine della sua vita. Nessuno si aspettava che quell’uomo mite, dedito alla famiglia, reagisse così.
L’uomo ha ucciso anche il cane Cicco, a cui la donna era affezionatissima. Dei problemi in casa Accastello ne aveva parlato anche con i colleghi, nell’azienda in cui lavorava da vent’anni e in cui era considerato come un figlio dall’imprenditore Giancarlo Cerutti, che lo ricorda come “un ragazzo d’oro, un gran lavoratore che ogni imprenditore vorrebbe avere. Da un po’ di tempo era depresso – racconta Cerutti all’Ansa – aveva i suoi problemi, come li abbiamo tutti però”. Quello di Carignano è solo l’ultimo di una serie di omicidi avvenuti nel 2020 in Piemonte tra le mura domestiche o comunque in ambiti familiari: ben undici dall’inizio dell’anno. Federico B. di Moncalieri, il vigilante antincendio nuovo compagno di Barbara, ha parlato con La stampa del suo rapporto con la donna: “La nostra relazione andava avanti da qualche mese e lei di recente si è rivolta ad un avvocato per concordare la separazione. Si lamentava di essere trascurata dal marito, che pensava soltanto a lavorare non portava fuori lei e i bambini“. Si sono conosciuti sul posto di lavoro, al centro commerciale di via Vittime di Bologna, a Moncalieri, dove la donna lavorava da anni come impiegata amministrativa del consorzio che gestisce la galleria di negozi.

(foto Costantino)

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