Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, ballerina. Uccisa a coltellate e poi abbandonata in una chiesa sconsacrata
La Salle, 5 Aprile 2024
Titoli & Articoli
Donna morta vicino Aosta, testimone “due ragazzi sofferenti” (Ansa – 9 aprile 2024)
Intervistato da La Stampa, “nessun furgone, erano a piedi”
Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere.
Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo”. E’ il racconto di un testimone – raccolto e pubblicato dal quotidiano La Stampa – in merito al ritrovamento di una ragazza morta in una chiesetta diroccata sopra La Salle, in Valle d’Aosta. “Mi sembravano – prosegue – due di quei ragazzi che si tagliano e si procurano delle ferite. Emo. Dark. Non so come definirli.
Ragazzi sofferenti. Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne. Per questo so che non esiste il furgone di cui ho sentito parlare al telegiornale. Perché mi hanno chiesto indicazioni per la fermata del pullman, io li ho accompagnati e li ho visti salire a bordo”. “Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt’altro. Non sembrava nemmeno uno con problemi di droghe. Con me è stato gentile. Io non credo che l’abbia uccisa” conclude il testimone.
Aosta, l’assassino di Auriane rilasciato due settimane fa (Ore14 Rai – 12 aprile 2024)
Forse Auriane Nathalie Laisne si poteva salvare. Il 25 marzo la polizia di frontiera ha fermato al traforo del Monte Bianco il bus su cui viaggiavano la vittima e quello che sarebbe diventato poche ore dopo il suo carnefice Teima Sohaib. E’ scattato infatti un controllo di routine, gli agenti li hanno identificati ma non è stato segnalato che il giovane fosse sotto controllo giudiziario dalla procura di Grenoble dal 13 gennaio, ovvero da quando la ragazza che era accanto a lui l’aveva denunciato per violenze. Il giudice gli aveva imposto il divieto di avvicinarsi a lei. Loro due quindi su quel pullman, insieme, non ci sarebbero dovuti essere. Nel database delle forze dell’ordine un difetto di comunicazione o un errore nello scambio di informazioni tra autorità giudiziarie. (VIDEO)
Auriane morta di femminicidio, ‘uccisa per annullarla’ (Ansa – 11 aprile 2024)
Giovane arrestato davanti al giudice. Italo-egiziano, è di Fermo
Uccisa per annullarla. E’ un femminicidio quello della ventiduenne francese, trovata morta in una chiesetta diroccata sulle montagne della Valle d’Aosta. “E’ stato determinato da motivi di possesso e di annullamento della volontà della vittima. Non si è trattato di raptus, di gelosia o di passione. E’ essenzialmente un omicidio tipico di una manifestazione di potere nei confronti della ragazza“, ha sottolineato il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti, in una conferenza stampa convocata per chiarire le circostanze di quanto accaduto tra il 26 e il 27 marzo scorsi sopra La Salle.
“Gravemente indiziato” del delitto è un ventunenne nato a Fermo, di origini egiziane, Teima Sohaib, che è stato fermato mercoledì sera a Lione dalla gendarmerie. Nei suoi confronti è stato emesso un mandato di cattura europeo che gli verrà notificato a breve. L’ipotesi di reato è omicidio aggravato dalla premeditazione e dal rapporto affettivo con la vittima. Secondo gli inquirenti è stato lui a ferire mortalmente con un coltello Auriane Nathalie Laisne, residente a Saint-Priest, cittadina dell’area metropolitana di Lione.
E’ partita la procedura che potrebbe portare all’estradizione dalla Francia di Teima Sohaib. Il giovane – secondo quanto riportano i media francesi – comparirà giovedì prossimo, 18 aprile, davanti ai giudici della chambre de l’instruction della Corte d’appello di Grenoble, che dovranno esprimersi sulla consegna del giovane all’Italia. Ieri infatti è stato raggiunto dal mandato d’arresto europeo spiccato dall’Italia ed “è stato messo in custodia cautelare” ai fini della procedura di estradizione, ha detto il procuratore di Grenoble, Eric Vaillant, secondo quanto riporta France Info. Sohaib, di origine egiziane, era stato fermato nella serata di mercoledì 10 aprile scorso a Lione (Francia) per la violazione del controllo giudiziario a cui era sottoposto dall’autorità francese dal 13 gennaio, dopo la denuncia per “violenza domestica e minacce volte a ritrattare la querela” a danno della stessa Auriane. Per queste accuse, l’udienza davanti al tribunale penale di Grenoble era già stata fissata al 3 maggio prossimo.
“Non ha precedenti penali” ed “è venuto in Francia per studiare. Ha lavorato nella ristorazione per pagarsi gli studi. Non ha il profilo di un delinquente”. Così al giornale francese Le Dauphiné Libéré l’avvocato Julien Paris, difensore di Teima Sohaib. “Dobbiamo dividere – ha aggiunto il legale – i due casi. C’è quello della Valle d’Aosta per il quale non abbiamo che gli elementi diffusi dalla stampa” e quello per il quale “dovrà essere giudicato il 3 maggio e che riguarda fatti correzionali. Il mio timore è che il tribunale penale di Grenoble assuma le sembianze di una Corte d’assise il 3 maggio. L’ombra della Valle d’Aosta non deve arrivare su questa udienza, sulla serenità del dibattito, sulla sua presunzione di innocenza e perché, fino ad ora, pochi elementi del procedimento italiano sono arrivati a noi”.
“Il mio assistito non era in fuga” quando mercoledì sera è stato arrestato dalle forze di polizia francesi, “non si nascondeva, era con la famiglia, in Francia. Vive a Grenoble per i suoi studi, è una persona che non ha assolutamente il profilo di un delinquente”. Così all’ANSA l’avvocato Julien Paris. Il giovane, prosegue il legale, “non è conosciuto dalla giustizia in Francia e, mi pare, non lo sia neppure in Italia. E’ una persona venuta in Francia per imparare il francese, mi ha detto. Ha potuto lavorare nella ristorazione per pagarsi gli studi e la sua permanenza in Francia”.
L’aggressione è avvenuta “verosimilmente” nella chiesetta del villaggio abbandonato di Equilivaz. Il Tribunale di Grenoble lo ha già convocato a seguito di un mandato d’arresto emesso per violazione del controllo giudiziario: il 3 maggio sarà processato per atti di violenza domestica nei confronti della ragazza, per i quali era stato anche disposto un divieto di avvicinamento a lei.
La coppia però non si era sciolta ed anzi era partita in vacanza. I due ragazzi sono entrati in Italia il 25 marzo su un autobus ‘low-cost’. Al Traforo del Monte Bianco sono stati fermati dalla polizia di frontiera per un controllo di routine e identificati. Poi hanno proseguito per qualche decina di chilometri fino a La Salle, cercando un luogo in montagna dove fermarsi a campeggiare. Gli inquirenti ritengono che l’omicidio sia stato premeditato, nessun delitto d’impeto. “Ci sono degli elementi che vanno in questa direzione. E’ una contestazione provvisoria. Ci sono le indagini che proseguono e poi ci sono i processi”, ha aggiunto il procuratore aostano.
Teima e Auriane avevano “una frequentazione assidua tra Italia e Francia” ma il loro rapporto “non era sereno”. Per l’aggressione fatale è stata utilizzata un’arma da punta e taglio, che non è stata trovata. Si attendono gli esiti della perizia per capire se la causa del decesso è stato il dissanguamento provocato dalla ferita inferta frontalmente al collo. L’assassino ha poi “ricomposto il corpo della vittima, mettendola in una posizione fetale, con una pietra dietro la schiena per non farla rotolare sul lato: la sua intenzione era di farla trovare come se fosse morta dormendo ma gli elementi successivi hanno detto che era stata uccisa” spiegano i carabinieri.
Fondamentali per le indagini sono state le testimonianze della gente di La Salle. Il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi, titolare del fascicolo, ha aggiunto: “Il caso è stato risolto grazie all’incrocio di dati: individuando chi era transitato all’interno del territorio nazionale e nelle vicinanze di La Salle è stato possibile dare un’identità certa, anche grazie ad un confronto con le fotografie, alla vittima e successivamente siamo risaliti alla persona che l’accompagnava”.
Il ritrovamento di una pennetta Usb ha permesso ai carabinieri di Aosta di dare in poco tempo un nome al sospettato dell’omicidio di Auriane Nathalie Laisne. La giovane era senza telefono e documenti, secondo chi indaga portati via dal suo compagno. Nei suoi confronti la procura di Aosta indaga per omicidio premeditato e aggravato. Nello zainetto vicino al corpo della ragazza c’era una chiavetta Usb che riportava, su un adesivo, il suo nome di battesimo. In questo modo è stato possibile restringere il cerchio. Dall’analisi delle banche dati delle forze dell’ordine è emerso che Auriane e il suo compagno, il 25 marzo scorso, erano stati controllati insieme al traforo del Monte Bianco, all’ingresso in Italia dalla Francia, a bordo di un autobus ‘low-cost’. La vittima aveva 22 anni e viveva in Francia, vicino a Lione. Sono stati alcuni parenti, giunti ad Aosta, a riconoscerla. Dall’autopsia – condotta dall’anatomopatologo torinese Roberto Testi – è emerso che la giovane è morta a seguito delle ferite provocate da alcune coltellate al collo e all’addome. In particolare, i fendenti vicino alla gola hanno provocato una fatale emorragia. Il decesso potrebbe risalire al periodo tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile: difficile indicare con esattezza la data, le temperature relativamente basse di quei giorni hanno ben conservato il cadavere. Il corpo è stato trovato nell’ex chiesetta della frazione Equilivaz di La Salle, un villaggio nella boscaglia che è abbandonato da anni.
La ragazza, che stava facendo un giro per l’Europa, indossava una felpa beige e un paio di leggings, era rannicchiata a terra in posizione fetale. Vicino a lei una confezione di marshmallow e rifiuti sparsi. Intorno varie macchie di sangue. In base all’autopsia i colpi sono stati inferti frontalmente. Non si tratta di ferite nette, l’ipotesi è che si tratti di un delitto d’impeto. La ragazza è stata poi trascinata di peso dentro l’ex chiesetta, dove venerdì scorsa è stata trovata da una persona del posto che stava facendo una passeggiata.
Parlano i genitori di Auriane Laisne (Rai News – 8 giugno 2024)
A pochi giorni dal processo d’appello contro Sohaib Teima, la testimonianza dei genitori della ventiduenne uccisa al quotidiano francese “Le Progrès”
L’appuntamento è per il 26 giugno al palazzo di giustizia di Grenoble quando si terrà il processo d’appello a carico di Sohaib Teima, già condannato in primo grado per i maltrattamenti contro l’ex fidanzata Auriane Nathalie Laisne. Al quotidiano francese Le Progrès, che ha seguito la vicenda giudiziaria di Teima fin dal suo arresto in Francia, affida il racconto del suo calvario il padre della 22enne francese, ritrovata uccisa il 5 aprile scorso nella chiesetta diroccata di Equilivaz a La Salle.
Nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi, anche il dolore e il rammarico del periodo trascorso in Valle d’Aosta, braccati dai cronisti. “Non abbiamo potuto recarci a vedere il luogo dove è morta nostra figlia” racconta con un filo di voce Agnès, la madre di Auriane. A piangerla, anche l’ex marito Ludwing Laisne e il loro figlio Gabin. Entrambi insegnanti, separati, non riconoscono la loro figlia nelle descrizioni fornite dai testimoni a La Salle. Persino la Cnn ha raccontato di una coppia dark in cerca di fantasmi e di luoghi isolati dove accamparsi, seguaci del fenomeno urbex.
Una ricostruzione che i genitori smentiscono: “Il gotico non era affatto il suo stile. Auriane non era nelle tenebre ma nella luce”. Raccontano di un arrivo casuale alla Salle, dopo i controlli al traforo del Monte Bianco. E negano che la figlia fosse dipendente dalle droghe, ridimensionando l’episodio del sequestro di una bustina contenente 35 grammi di cocaina: “Le è stata infilata a sua insaputa nel doppiofondo del bagaglio” racconta il padre.
Auriane lavorava a Vienna come ballerina e nei cabaret, ma non aveva un impiego fisso. Libera, così la descrive chi le voleva bene. Ma restano tante ombre. Perché ha scelto di seguire quel ragazzo dal quale aveva tentato in tutti i modi di allontanarsi? Una scelta inspiegabile per Ludwing e Agnès, che hanno continuato a ricevere sms anche dopo la presunta data dell’omicidio.