Arietta Mata, 24 anni, prostituta. Uccisa e gettata sui binari del treno da un cliente
Gaggio di Castelfranco (Modena), 20 Gennaio 2018
Titoli & Articoli
Morta a 24 anni sui binari a Gaggio, stava scappando da un cliente? (il Resto del Carlino – 23 gennaio 2018)
Il corpo è stato notato da un treno di passaggio. La vittima era una prostituta ungherese: Arietta Mata
Stava forse scappando da qualcuno, magari un cliente, la 24enne travolta da un treno tra sabato e domenica a Gaggio. La squadra mobile della polizia di Stato è riuscita a risalire all’identità della 24enne: la vittima è Arietta Mata, ungherese. Sempre secondo le indagini, infatti, che per il momento non vedono esclusa nessuna ipotesi all’origine della tragedia, la giovane era una prostituta, come dimostra il fatto che dalle sue impronte digitali si è risaliti ad un controllo avvenuto in passato nel Nord Italia proprio nell’ambito del sesso a pagamento. Per questa ragione la polizia non esclude che la giovane stesse scappando da qualcuno, nel momento dell’incidente, magari proprio da un cliente. La 24enne abitava a San Damaso, sempre a Modena.
Modena, Arietta, la pista del delitto camuffato (la Gazzetta di Modena – 25 gennaio 2018)
Arietta Mata è stata prima uccisa e poi gettata contro il treno in transito per camuffare il delitto? E’ una ipotesi, una delle tante che in questi quattro giorni intercorsi dal ritrovamento del cadavere della 24enne ungherese stanno facendo gli inquirenti. C’è qualcosa, un fattore che può supportare questa ipotesi: si tratta di alcune macchie, o meglio di alcune pozze di sangue che si trovavano nelle vicinanze del cadavere della ragazza, ben visibili al momento del suo ritrovamento domenica mattina. Queste pozze di sangue sono importanti perché, solitamente, quando una persona viene travolta da un treno, del tutto o solo parzialmente di striscio, le ferite sono micidiali, il corpo viene come disintegrato e dappertutto vi sono schizzi di sangue, trascinati dal treno stesso per una vasta zona. Anche in questo caso nella zona della tragedia sono stati notati tanti schizzi di sangue ma erano presenti anche queste grosse macchie, per terra, vicino ai binari, vicino al corpo. Questo è comunque un indizio. E fa supporre che la giovane prostituta possa essere stata colpita, ferita mortalmente (da qui la copiosa perdita di sangue) e poi gettata contro al treno oppure anche lasciata vicino ai binari, in modo poi che venisse risucchiata dal treno stesso.
Non per niente infatti la giovane ha una gamba amputata, poco sopra l’altezza della caviglia: un trancio netto, come una ghigliottina, che può essere stato causato dal passaggio del treno. Quindi , a conti fatti, restano in ballo due ipotesi: la prima, la più “facile” è che la giovane si sia appartata in auto con un cliente nella zona tipica degli incontri, dopo lo stradello venendo da Gaggio e che questo cliente si sia trasformato in rapinatore oppure in un violentatore. La dona sarebbe dunque fuggita di corsa, con i pantacollant, gli stivali e senza giubbetto, senza borsa né cellulare (tutto rimasto nell’auto) e poi, nel tentativo di attraversare i binari per scappare, abbia urtato contro un treno in transito.
La seconda, quella più “complicata” è che Arietta Mata , forse per motivi legati al mondo della prostituzione oppure a causa di un cliente colto da raptus, sia stata uccisa, massacrata di botte e poi trasportata sino ai binari e infine gettata contro al treno. Un’operazione per camuffare il delitto. Ma per compierlo probabilmente sarebbero state necessarie due persone: il luogo dove le coppie si appartano è distante settanta, ottanta metri dai binari e inoltre per raggiungerli bisogna salire sulla massicciata e il peso del cadavere si sarebbe fatto sentire. Il cadavere, quando è stato ritrovato, aveva una temperatura di 26 gradi, il che potrebbe far risalire l’ira della morte a non prima della mezzanotte tra sabato e domenica. Ma è un calcolo approssimativo. Ecco pertanto che diventa fondamentale l’esame autoptico. L’incarico è stato conferito alla Medicina legale e oggi pomeriggio (al massimo domani mattina) si procederà con l’autopsia del corpo della giovane. In Medicina legale sono abbastanza ottimisti: ci sarebbero tutte le condizioni per discriminare un eventuale prima, un eventuale dopo e il durante. Il campo è aperto a tutte le ipotesi e quindi glia accertamenti saranno, come sempre del resto, molto scrupolosi a e attenti.
Modena, da un anno e mezzo in obitorio: il dramma della prostituta uccisa (e dimenticata) (Corriere della Sera – 25 giugno 2019)
Ungherese, fu strangolata da un cliente nel gennaio 2018. E a Castelfranco Emilia ora si muovono il Comune e alcune associazioni: «Una colletta per il funerale»
Un corpo senza una gamba tranciata dalle rotaie. Un corpo supino, riverso su un binario in un tratto non illuminato poco prima della minuscola stazione di Gaggio di Piano, vicino Castelfranco Emilia, Modena. E schizzi di sangue sparsi sui lati del cemento dal treno in corsa. È la scena che s’è presentata agli inquirenti la mattina del 21 gennaio del 2018. Il cadavere di una giovane prostituta mutilata, Arietta Mata, nata in un piccolo villaggio dell’Ungheria ventiquattro anni prima, caricata da un cliente sulla strada poco distante dalla ferrovia, derubata di 700 euro per giocare alle slot machine e poi strangolata prima di essere offerta alle rotaie del treno in corsa. Pasquale Concas di 50 anni, l’assassino, lavorava come magazziniere. Viveva da solo in un monolocale. Aveva già ucciso un’altra donna, un’anziana di Olbia. Si era trasferito nella provincia di Modena dopo aver scontato una pena di 23 anni in galera.
Quella fredda mattina di gennaio, il cadavere di Arietta è stato trasportato all’obitorio di Modena. Sono trascorsi 17 mesi ed è ancora lì. Arietta non ha diritto alla sepoltura. La morte di una giovane donna uccisa due volte, tiene in vita la misera storia di una sepoltura mancata. Nel villaggio ungherese dove è nata, la sua famiglia non ha i soldi per pagare il viaggio di ritorno. In Italia, dove la burocrazia si autoalimenta di procedure e norme da rispettare, pare sia il processo non ancora definitivamente concluso del suo assassino a dilatare i tempi. La famiglia di Arietta è stata contattata diverse volte dal Consolato ungherese. Avrebbe firmato un documento in cui autorizza la sepoltura a Castelfranco Emilia, dove è morta. Qualcosa potrebbe smuovere le acque stagnanti e cambiare la storia. Nei giorni scorsi il presidio di Castelfranco Emilia di Libera, sostenuto dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ha promosso una raccolta fondi per sostenere le spese. Anche il Comune avrebbe offerto gratuitamente la posa a terra della salma nel suo cimitero. Il costo del funerale è di qualche migliaio di euro. Resta il dato di fatto: ancora una data non c’è. Arietta riposa ma in una stanza d’obitorio. A Modena.
Modena, uccisa e gettata sulle rotaie: il funerale due anni dopo (il Resto del Carlino – 13 dicembre 2019)
L’addio ad Arietta Mata si terrà in Ungheria grazie ad una raccolta fondi
A quasi due anni dall’omicidio si terrà sabato 14 dicembre in Ungheria il funerale di Arietta Mata, prostituta 24enne uccisa, il cui cadavere è stato ritrovato sulle rotaie di Gaggio a Castelfranco Emilia, nel gennaio del 2018. Per il delitto è stato condannato a 24 anni, in primo grado, il 51enne Pasquale Concas, originario di Osilo (in Sardegna), già condannato in passato per l’omicidio di una anziana ad Olbia (pena che ha scontato) e indagato per la morte di una avvocatessa di Modena, Elena Morandi, trovata senza vita nella sua abitazione dopo un incendio alla fine del 2017. In rappresentanza del Comune di Castelfranco Emilia al funerale ci sarà l’assessore per l’inclusione e la pace Valentina Graziosi. La salma ha fatto rientro in patria grazie all’iniziativa del Comune e delle associazioni ‘Libera’ e ‘Papa Giovanni XXIII’. “È stato commovente assistere a questo lavoro quotidiano e condiviso tra associazioni, istituzioni e cittadini che ci hanno aiutato e sostenuto fin dai primi giorni, prendendosi a cuore questa causa e non abbandonandoci mai. Senza il loro contributo infatti, tutto questo non sarebbe stato possibile”, commenta l’assessore Graziosi.