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Anna Lisa Cacciari, 65 anni, benzinaia in pensione, mamma. Uccisa a coltellate dal marito

Budrio (Bologna), 20 Novembre 2017


Titoli & Articoli

Omicidio di Budrio, le figlie della vittima. “Mamma era dolcissima” (il Resto del Carlino – 25 novembre 2017)
Il ricordo di Anna Lisa Cacciari, uccisa dal marito Athos Vitali. “C’era sempre per la sua famiglia. Era benvoluta da tutti”
Giorni sull’orlo del baratro, ad Armarolo di Budrio, fra l’incredulità e la disperazione, che hanno letteralmente distrutto una famiglia.
Le figlie e i parenti stretti di Anna Lisa Cacciari, la 65enne uccisa dal marito, dopo un silenzio comprensibile, non si sono ancora risvegliati dall’incubo in cui un padre fin lì amorevole si è trasformato nell’assassino della donna con cui ha diviso oltre 40 anni di matrimonio.
Ad aggravare ancora di più l’accaduto, il fatto che, lunedì scorso, tutto sia stato scatenato da un banale litigio, sfociato nelle due coltellate al petto inferte alla Cacciari dal 69enne Athos Vitali. Litigio nato da un ritardo dell’anziano e dalla gelosia della moglie sospettosa per una strana amicizia dell’uomo con una donna di 62 anni, residente a Ca’ de’ Fabbri di Minerbio. Inutili, poi i tentativi di Vitali di insabbiare l’omicidio della Cacciari inscenando una rapina finita male: le indagini del nucleo operativo e radiomobile di Molinella hanno scoperto l’inganno, portando alla luce la verità e costringendo Vitali a confessare il delitto.
Dopo la tragedia, la famiglia si è chiusa in un dolore composto e vissuto con grande dignità. Poi, finalmente, le figlie e i parenti, ieri, si sono ritrovati per dare voce alla loro disperazione. Lo hanno fatto scrivendo una lettera di poche righe, che contiene la speranza di tornare prima o poi a una vita normale. «Una donna dolcissima la mamma – ricordano le figlie –. Con un cuore grandissimo. Sempre presente per noi e la famiglia, benvoluta da tutti, e che per tutti aveva gesti gentili e premurosi. Non ci sono parole adeguate per esprimere appieno il nostro dolore, e anche per questo chiediamo il rispetto della nostra privacy. Ringraziamo tutti gli amici e le persone care per le meravigliosetestimonianza di affetto e di vicinanza, ma ora abbiamo bisogno di silenzio». Dopo il fermo e l’arresto, tre paesi, Minerbio, Budrio e Granarolo, sono rimasti attoniti e la piccola borgata di Armarolo presa d’assalto dai media nazionali, che hanno cercato raccontare latragediache si è consumata lunedì scorso.
Dopo l’omicidio, sono emersi retroscena che hanno messo ancora di più in cattiva luce Vitali. Non c’era, infatti, solo l’amica con cui l’uomo si vedeva ormai da molto tempo a turbare la serenità familiare nella villetta di Armarolo di Budrio. C’erano anche problemi economici. Ingenti. Vitali aveva infatti contratto debiti con le banche per circa 75mila euro, frutto amaro dell’attività svolta da marito e moglie prima di andare in pensione. I due avevano una pompa di benzina ad Anzola e, a un certo punto, avevano deciso di fare il grande salto prendendo in gestione un secondo distributore. Ma gli affari erano andati male, e da qui sarebbero nate le prime fibrillazioni all’interno della coppia.


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