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Angela Doppiu, 66 anni, mamma. Massacrata di botte, cosparsa di benzina e arsa viva dal marito

Sassari, 10 Novembre 2016


Titoli & Articoli

Brucia viva la moglie che voleva la separazione: “Meglio morta che con un altro” (Rai News – 10 novembre 2016)
Il brutale uxoricidio e’ avvenuto a Sassari nella tarda serata di ieri al culmine dell’ennesima lite tra i due coniugi di 69 e 66 anni. La donna aveva comunicato al marito l’intenzione di separarsi e di aver gia’ contattato un legale
“O con me o con nessun altro, meglio morta”. Cosi’ Nicola Amadu, 68 anni, ha spiegato il brutale omicidio della moglie Angela Doppiu, bruciata viva dopo essere stata picchiata con calci e pugni nel cortile della villetta dove la coppia viveva alla periferia di Sassari, sulla strada che porta a Ittiri. Il brutale uxoricidio e’ avvenuto nella tarda serata di ieri al culmine dell’ennesima lite quando la donna aveva comunicato al marito l’intenzione di separarsi e di aver gia’ contattato un legale. La rabbia cieca dell’uomo e’ esplosa violenta: ha prima massacrato di botte la moglie e l’ha cosparsa di benzina per poi appiccare il fuoco. Dopo ha chiamato i figli, che vivono nelle vicinanze, polizia e carabinieri per confessare il delitto.
La relazione tra Angela Doppiu e il marito Nicola Amadu era finita da un pezzo. Da tempo i due, 66 anni lei e 69 anni lui, vivevano da separati in casa. Nel pomeriggio la donna era stata dall’avvocato per avviare le pratiche di separazione. Piu’ tardi l’ha comunicato al marito, la cui reazione e’ stata violentissima. Le ha sferrato due pugni, e quando la donna e’ finita a terra l’ha presa a calci. In preda alla collera, e’ andato al capanno degli attrezzi, ha preso una tanica di benzina da cinque litri e l’ha svuotato addosso alla moglie. Lei, nel tentativo di scappare, ha raggiunto l’uscio della villetta di Trunconi, all’ingresso di Sassari, sulla strada per Ittiri. Li’ e’ stata arsa viva. E’ morta carbonizzata. Dopo aver commesso l’omicidio, l’uomo ha chiamato la figlia di 42 anni e ha confessato. Al momento si trova nella caserma dei carabinieri, a disposizione del pm Emanuela Greco.

 

Litiga con la moglie, la prende a calci e pugni e le dà fuoco: Angela muore arsa viva (Leggo – 11 novembre 2016)
Una donna di 66 anni di Sassari, Angela Doppiu, è stata brutalmente uccisa dal marito, Nicola Amadu, di 67, all’ingresso della loro villetta in località Trunconi, nell’immediata periferia di Sassari, lungo la strada per Ittiri. Dopo una lite violentissima, l’uomo – secondo una prima ricostruzione – ha colpito la moglie con calci e pugni e una volta a terra l’ha cosparsa di benzina e l’ha arsa viva. Subito dopo l’assassino ha chiamato uno dei figli e la polizia che lo ha arrestato. Sul posto anche i carabinieri della Compagnia di Sassari.

Il fratello di Anna Doppiu, picchiata a sangue e bruciata dal marito: «Dopo una lite minacciò i carabinieri con una carabina»
I fratelli di Anna Doppiu sapevano bene che quel matrimonio era un piccolo inferno. Soprattutto nell’ultimo periodo vedevano la sorella insofferente. Si era sposata che aveva appena vent’anni, e aveva vissuto accanto a quell’uomo per altri quarantasei. Aveva dovuto sopportare tanto, perché il marito è una persona forte, aggressiva che spesso perde il lume della ragione.
«Un giorno avevano litigato furiosamente e lui era letteralmente impazzito – racconta Luigi Doppiu, fratello di Anna – la moglie aveva chiamato anche i carabinieri e lui si era barricato in casa minacciando tutti con una carabina. In queste situazioni non potevi ragionarci».
Ai familiari non piaceva il modo in cui trattava Anna. «Un’altra volta era arrivato alle mani con nostro padre. Volevamo intervenire anche noi, ma poi abbiamo lasciato perdere». Però c’erano anche dei periodi di relativa serenità, perché Anna aveva preso le misure e sapeva come evitare discussioni. C’erano i normali battibecchi che contraddistinguono qualsiasi rapporto coniugale. Per questo motivo spesso le figlie durante le liti hanno mediato, convinte che quel sottile equilibrio che tiene unite due esistenze da mezzo secolo, con la forza della pazienza potesse ancora resistere. La figlia Claudia, nonostante il clima fosse spesso teso, ha sempre condiviso le quattro mura di casa con i familiari: «Sono i miei genitori, gli voglio bene – dice – Non mi andava di lasciarli soli».

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