Loading

Angela Barotta, 63 anni, imprenditrice agricola, mamma. Uccisa con un colpo di fucile dal marito (strage di Teano o strage del frutteto)

Taverna Zarone, Teano (Caserta), 21 Giugno 2018


Titoli & Articoli

Strage familiare nel Casertano. Uccisa per difendere il figlio, così è morta Angela (InterNapoli – 22 giugno 2018)
Emergono particolari importanti sulla strage familiare a Teano, dove Franco Fioretti, un 72enne di Taverna Zarone ha ucciso, con un fucile da caccia regolarmente detenuto, il figlio di 44 anni Felice e la moglie 63enne Angela Barotta. Dopodiché si è puntato l’arma alla testa, ha fatto fuoco ed è morto.
LE DICHIARAZIONI CHOC ED IL MOTIVO CHE HA PORTATO ALLA STRAGE FAMILIARE L’attività di campagna -riporta Edizione Caserta– era diventata ormai un motivo di scontro tra padre e figlio. La donna, la madre di Felice , avrebbe provato a fare da scudo al figlio e così sarebbe stata uccisa lei. Ma questo non ha cambiato la sorte del 44enne, che è stato ucciso lo stesso. La coppia aveva anche un’altra figlia che però risiede in Emilia Romagna. Il fratello di Felice, invece, era in vacanza ad Ischia nela sera di ieri. (di Antonio Esposito)

La scritta ‘Chiuso per lutto’ sul cancello di ingresso dell’azienda agricola dove un uomo ha ucciso la moglie di 63 anni e il figlio di 44 con un fucile da caccia, e poi ha rivolto l’arma contro se stesso, nel casertano, 22 giugno 2018.
ANSA/ ANTONIO PISANI

 

Uccide la moglie e il figlio e si suicida: dramma familiare in un’azienda agricola di Teano, Caserta (Rai News – 22 giugno 2018)
La posizione dei corpi e, soprattutto, il fucile trovato accanto al 72enne hanno indirizzato le prime indagini verso la pista del duplice omicidio-suicidio, con l’uomo che probabilmente dopo una lite avrebbe preso il fucile sparando all’indirizzo dei due stretti congiunti per poi togliersi la vita. Sono comunque in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri
In uno scatto d’ira fatale avrebbe ucciso la moglie e il figlio con il proprio fucile da caccia, quindi avrebbe rivolto l’arma contro sé stesso facendoo fuoco, uccidendosi. È quella del duplice omicidio-suicidio la pista privilegiata per quanto avvenuto nella tarda serata di ieri nel Casertano, in un’azienda agricola situata in località Taverna Zarone, nel territorio del comune di Teano.
La macabra scoperta è stata fatta dai carabinieri, che erano intervenuti in seguito alla segnalazione fatta al 112 da un cittadino romeno, che aveva udito numerosi spari provenire dall’azienda agricola da lui conosciuta. Entrati nella tenuta, i militari hanno trovato distesi sul terreno e in una pozza si sangue i corpi di tre persone, tra cui quello di un anziano che aveva vicino un fucile da caccia.
Sono stati subito identificati i tre cadaveri: si trattava del 72enne imprenditore proprietario dell’azienda, del figlio 44enne e della moglie di 63 anni. La posizione dei corpi e, soprattutto, il fucile trovato accanto al 72enne hanno indirizzato le prime indagini verso la pista del duplice omicidio-suicidio, con l’uomo che probabilmente dopo una lite avrebbe preso il fucile sparando all’indirizzo dei due stretti congiunti per poi togliersi la vita. Sono comunque in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri della Compagnia di Capua guidati da Francesco Mandia per capire se all’origine del gesto vi siano stati dissidi familiari o se la tragedia possa essere legata a particolari condizioni di salute dell’uomo.
Di certo il fatto ha scosso la piccola comunità di Taverna Zarone, tranquilla località di campagna a pochi passi da Teano. Dopo il primo esame esterno da parte del medico legale intervenuto sul posto, i corpi sono stati portati all’istituto di medicina legale di Caserta per essere sottoposti ad esame autoptico. Sono in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri della Compagnia di Capua guidati da Francesco Mandia per capire se all’origine del gesto vi siano stati dissidi familiari o se la tragedia possa essere legata a particolari condizioni di salute dell’uomo.

 

Uccide moglie e figlio, poi si suicida (la Repubblica – 23 giugno 2018)
Una lite scatenata tra padre e figlio. Questa la causa della tragedia che si è consumata
nella prima serata di giovedì, nelle campagne di Teano, al confine con Pietramelara, in località Taverna Zarone, nell’azienda agricola della famiglia Fioretti. Intorno alle 19, quando anche gli ultimi operai stavano andando via dopo una giornata di lavoro nel fondo dove da anni si producono ciliegie, pere, mele e pesche, sono rimasti a discutere animatamente il 72enne imprenditore Franco Fioretti, insieme al figlio, Felice, 44enne e alla moglie Angela Barotta di 63 anni.
«Da un po’ tempo c’erano divergenze in famiglia, soprattutto tra padre e figlio sul futuro dell’azienda agricola – afferma il capitano Francesco Mandìa che dirige la compagnia dei carabinieri di Capua – la discussione deve essere degenerata e a quel punto il capo famiglia, ha sparato al figlio e poi alla moglie e, infine, quando si è reso conto di cosa aveva fatto, si è sparato un colpo anche lui, con il fucile da caccia che deteneva regolarmente ».
È stato uno degli operai che prestava lavoro nell’azienda, che si era attardato ad andare via, a rendersi conto di cosa era accaduto, dopo aver udito dei colpi di fucile. Dalla Casilina, dove si accede al fondo, fin dove è ubicato un ricovero per gli attrezzi agricoli dell’azienda, si devono percorrere all’incirca 700 metri. Se solo fosse andato via cinque minuti prima, nessuno avrebbe scoperto i corpi senza vita di padre, madre e figlio. I tre, infatti, che sono morti sul colpo, sono stati trovati da una pattuglia dei carabinieri che è arrivata sul posto pochi minuti dopo la telefonata al 112 del cittadino rumeno.
Riverso a terra in una pozza di sangue c’era il figlio, Felice, colpito tra lo sterno e il collo. Poi la donna, colpita in petto e, infine, l’imprenditore agricolo che ha avuto la freddezza di ricaricare il fucile e di spararsi in volto.
In serata è stato sentito per alcune ore il cittadino rumeno che ha segnalato i colpi di pistola ai carabinieri. Attraverso il suo racconto i militari hanno cercato di raccogliere altri elementi utili alle indagini. Gli inquirenti, in ogni caso, stanno scandagliando la vita privata della famiglia Fioretti.
Sul luogo della tragedia, oltre al capitano dei carabinieri Francesco Mandia, è arrivato il pm Francesco Regine, della Procura di Santa Maria Capua Vetere e anche un fratello di Angela Barotta per il riconoscimento dei cadaveri. Le operazioni per rimuovere i corpi dal fondo agricolo sono durate per fino alle 3 del mattino. Nella piccola frazione di Taverna Zarone, divisa dalla Statale Casilina, sono in tanti a conoscere Franco Fioretti.
«Abitavano a Pietramelara. Franco era originario di Marano di Napoli – racconta una uomo sulla cinquantina, capelli bianchi e carnagione scura, bruciata dal sole dei campi – si era spostato nel teanese una ventina di anni fa con un altro fratello che oggi ha un grosso vivaio non distante dal luogo della tragedia. Insieme avevano comprato diversi appezzamenti di terreno. Non riesco a crederci, è stato sempre una persona tranquilla » . « Ieri era stato qui a prendere il caffè – racconta un anziano seduto davanti a un bar – era una persona a modo. So che col figlio non andava d’accordo, ma le idee diverse non giustificano tutto questo». Oltre al figlio, Felice, che faceva il commercialista con studio a Santa Maria Capua Vetere, Franco Fioretti, aveva un’altra figlia, che vive in Emilia Romagna e che da ieri è tornata nella casa paterna per poter organizzare i funerali dei suoi congiunti.


Link