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Addolorata Ada Palmisani, 51 anni, bracciante agricola, mamma. Uccisa a colpi d’ascia dall’ex marito dopo una vita di violenze

Monopoli (Bari), 4 Settembre 2011

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Amore Criminale: Addolorata Palmisani uccisa dall’ex marito con un’ascia (FanPage – 15 dicembre 2014)
Ad “Amore Criminale”, Barbara De Rossi ha raccontato la storia di Addolorata Palmisani. La donna è stata uccisa nel 2011. L’ex marito l’ha colpita con sette colpi d’ascia.
Nella puntata di stasera di “Amore Criminale” si è parlato della storia di Addolorata Palmisani, che il 4 settembre 2011 è stata trovata morta a Monopoli, nel suo garage. La donna, che i conoscenti chiamavano Ada, è stata uccisa dal marito Domenico Maggio, con sette colpi d’ascia.
Chi è Addolorata –  Addolorata, detta Ada, nasce a Monopoli nel 1966. Era una bella ragazza, quinta di nove figli. Il papà era un venditore ambulante di biancheria, la madre una casalinga. La donna doveva contribuire al sostentamento della famiglia, perciò decise di lasciare gli studi. Il padre, molto severo e tradizionalista, scelse per lei la vita di bracciante agricola e voleva restasse tra le mura domestiche e non uscisse. I fratelli più grandi si legarono ad un boss e al malaffare, lei non si fece coinvolgere. Nonostante i divieti del padre, conobbe Domenico.
Chi è Domenico Maggio – Domenico Maggio iniziò a lavorare sin da piccolo. A 14 anni già contribuiva al mantenimento della famiglia. Diventò un formidabile elettricista e iniziò a lavorare sulle navi. Ciò che guadagnava lo dava ai genitori per comprare una casa di proprietà. Ada fuggì con Domenico e la famiglia Maggio l’accolse a braccia aperte. Lei aveva 18 anni, lui 20. Volevano sposarsi. Il padre di Ada, all’inizio non volle dare il suo consenso. Disse “sì” solo quando ebbe i soldi per pagare loro il matrimonio. Il padre l’accompagnò all’altare. I due ebbero tre figli. La sorella di Ada ha dichiarato: “Lui si trattava sempre meglio di noi, si comprava il bracciale bello, le scarpe belle, la macchina bella. Ma per noi non spendeva niente. Quando tornava a casa, dopo mesi trascorsi lontano per lavoro, a noi prendeva la pizza margherita che era la meno costosa e lui si prendeva la capricciosa. Se il piccolo chiedeva un pezzo della sua, si arrabbiava come una bestia. Non abbiamo avuto affetto paterno, solo mazzate paterne”.
Il figlio Giampiero, inoltre, ha raccontato: “Una volta presi le sue scarpe, pensando di riuscire a portarle a casa prima che tornasse. Mi diede tante di quelle botte che mi feci la pipì addosso”.
I figli raccontano che l’uomo era solito picchiare Ada, soprattutto quando li difendeva. Inoltre, la faceva sentire “brutta e indesiderabile”. Le diceva: “Da quando hai avuto tre figli non mi piaci più”.
Quando tornava dai viaggi di lavoro, raccontava alla moglie tutti i dettagli delle scappatelle e degli incontri con le prostitute. La sorella di Ada ha dichiarato: “Aveva un godimento nel fatto che sua moglie sapesse dalla sua bocca tutte le porcate che faceva e lei soffriva”.
Quando Giampiero, Cosimo e Daniele iniziarono a crescere si ribellarono al comportamento del padre. Addolorata prese coraggio e chiese la separazione. Si rivolsero agli avvocati e la casa restò a lei e ai figli. Di comune accordo con l’ex marito, decisero di venderla e dividere i proventi. I litigi tra loro continuarono, Domenico arrivò a mettere gli occhi addosso alla compagna del figlio Giampiero che quando lo seppe, lo cacciò di casa.
Domenico Maggio si trasferì nel garage sotto l’abitazione, dove continuò a portare le sue donne. Ada sopportava, convinta che la vendita della casa avrebbe posto fine a tutto. Maggio, spesso, portava a casa anche una pornostar. Quando Daniele, il più piccolo dei figli, scendeva in garage, la trovava con addosso solo un perizoma. In un’occasione lo raccontò alla madre che si infuriò. Ada decise di non vendere più la casa e lasciarla ai suoi figli. Domenico con quei soldi avrebbe voluto trasferirsi a Barcellona. Per lui, la scelta di Ada era un’ingiustizia. Ada, intanto, provò ad introdursi nel garage per ottenere una copia della dichiarazione dei redditi per dimostrare al giudice che Domenico non provvedeva al mantenimento dei figli. Nel garage si ritrovò davanti a materiale pornografico e ai segni del suo divertimento.
Il figlio ha affermato: “Lì mia madre ha visto che i soldi per divertirsi li aveva, per i figli no”.
Il 4 settembre 2011, Ada scese al piano di sotto per lamentarsi con la mamma e la sorella di Domenico per le inadempienze dell’ex marito. Domenico era in garage e sentì tutto. Raggiunse il piano di sopra e scoppiò una lite violenta. Ada scese con Domenico nel garage e lo mise davanti alle sue responsabilità. A quanto sostenuto da Domenico, Addolorata lo avrebbe accusato di aver avuto un rapporto incestuoso con la sorella Marcella. I figli hanno sentito un grido, poi silenzio totale. Domenico l’ha uccisa con 7 colpi d’ascia, 5 in rapida successione mentre era già a terra. Il fratello di Domenico lo esortò a fuggire prima che i tre ragazzi se ne accorgessero.
Il figlio ha raccontato: “Quando sono sceso in garage, ho visto mia madre per terra con la faccia aperta, ho cercato di svegliarla. Ho visto l’ascia e mia madre non si è alzata più, ho cominciato a piangere e a gridare. Ho iniziato a tirare pugni contro il muro, a mia nonna (mamma di Domenico, ndr) ho detto: “Allontanati, tu hai fatto un diavolo, non una persona”.
Quando arrivarono i soccorsi, la donna era morta. I poliziotti attivarono le ricerche dell’assassino. Domenico rispose alla telefonata del fratello e comunicò dove si trovava. La condanna per lui è stata di 14 anni di carcere.

 

 


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