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Valentina, 18 anni, studentessa. Uccisa a colpi di pistola dal padre, che uccide anche la mamma e la sorellina (strage di Orta Nova)

Orta Nova (Foggia), 12 Ottobre 2019

 


Titoli & Articoli

Valentina, ammazzata nel sonno con la sorella, su Instagram: «Che sei forte e fragile senza paura tu resta la stessa di sempre» (Il Mattino Quotidiano – 12 ottobre 2019)
“Ti ricorderemo sempre col sorriso. Arrivederci Vale”, scrive un amico della ragazza uccisa dal papà agente penitenziario, morto in ospedale dopo aver premuto un’ultima volta il grilletto della sua pistola d’ordinanza contro se stesso.
“Che sei forte e fragile senza paura tu resta la stessa, la stessa di sempre”. Così scriveva una settimana fa, sulla sua pagina Instagram, Valentina Curcelli uccisa appena 18enne nel sonno insieme alla sorella minore Miriana e alla mamma Teresa, nella sua abitazione a Orta Nova.

Il fidanzato di Valentina, 18enne uccisa dal padre a Orta Nova: “Non avevano problemi familiari” (FanPage – 12 ottobre 2019)
Strage a Orta Nova, nella provincia di Foggia, dove l’assistente capo della polizia penitenziaria Ciro Curcelli ha ucciso con la pistola di ordinanza la moglie Teresa e le figlie Miriana e Valentina di 12 e 18 anni e poi si è suicidato. Il fidanzato di Valentina: “Erano brave persone, tranquille senza problemi”.
A poche ore dalla tragedia familiare di Orta Nova, comune nella provincia di Foggia, parla il fidanzato di una delle vittime di Ciro Curcelli. Marco stava insieme a Valentina, la figlia diciottenne dell’assistente capo della polizia penitenziaria che ha compiuto il triplice delitto, da poco più di un anno e mezzo. A suo dire – a riportare le parole del giovane è l’Ansa – la famiglia Curcelli non aveva particolari problemi. “Erano brave persone, tranquille senza problemi. Non mi ha mai parlato di nulla o di problemi familiari”, le parole del fidanzato di Valentina Curcelli. “Eravamo fidanzati da un anno e sette mesi – racconta – Quando Valentina aveva problemi, io ero al suo fianco per affrontarli e rimaneva sempre con il sorriso”. Marco non conosceva i genitori della diciottenne ma ha raccontato di sapere che, appunto, non avevano problemi familiari. Ha raccontato anche che ogni tanto quando usciva dal catechismo vedeva Miriana, la figlia piccola di dodici anni uccisa insieme alla madre e alla sorella.
Orta Nova, la vicina: “Lui stravedeva per moglie e figli” A confermare che la famiglia Curcelli era composta da “bravissime persone” sono anche dei vicini di casa. Una donna che abita al terzo piano dello stabile di Orta Nova dove nella notte l’agente di polizia penitenziaria ha ucciso la moglie e le figlie e poi si è suicidato ha raccontato ad alcuni cronisti che lui stravedeva per la moglie e le figlie e anche per un altro figlio, Antonio, un ventiseienne che lavora a Ravenna. “Non abbiamo sentito né un litigio, né un grido. Mio figlio ha sentito un colpo ma non pensavamo fosse un colpo di pistola. L’unica cosa che ho notato è che ultimamente lui era un po’ depresso. Stava un po’ tra le nuvole. Lui stravedeva per la moglie e le figlie e anche per l’altro figlio che lavora a Ravenna e che è arrivato in mattinata”, ha raccontato la vicina di casa delle vittime. “Erano bravissime persone – ha quindi aggiunto – Le conoscevo da anni. Ogni tanto lei si arrabbiava con le figlie. Ma sono cose normali che fanno tutte le mamme”.
Tragedia familiare Orta Nova, sindaco proclama lutto cittadino
Ciro Curcelli, assistente capo della polizia penitenziaria di 53 anni, nella notte ha prima ucciso con la pistola di ordinanza la moglie Teresa di 54 anni e le figlie di 12 e 18 anni Miriana e Valentina e poi si è suicidato con un colpo alla testa. La tragedia è avvenuta in un appartamento in pieno centro. I militari non hanno trovato biglietti o messaggi che potessero far presagire il delitto. Il sindaco di Orta Nova, Domenico Lasorsa, ha annunciato che verrà istituito il lutto cittadino.

Triplice femminicidio a Orta Nova: il dolore del fidanzato di Valentina. Indagini sull’assassino suicida (Quotidiano Nazionale – 12 ottobre 2019)
Triplice femminicidio e suicidio. Una strage che ha scioccato l’Italia intera. È successo a Orta Nova dove il 53enne Ciro Curcelli ha ucciso la moglie Teresa Santolupo, 54 anni e le figlie Valentina e Miriana, 18 e 12 anni. L’uomo, assistente capo della polizia penitenziaria, in servizio nel carcere di Foggia, ha utilizzato la pistola di ordinanza per compiere la mattanza; poi ha telefonato ai carabinieri per avvisarli di quanto accaduto, infine si è esploso un colpo alla testa, mettendo fine anche alla sua vita.
È successo in piena notte, al terzo piano di una palazzina di via Guerrieri, mentre le vittime dormivano. Un nugolo di cittadini si è recato nei pressi dell’abitazione questa mattina, presente anche Marco, il fidanzato di Valentina. “Non ero visto di buon occhio dai suoi genitori, a causa di litigi, anche se non li ho mai conosciuti di persona. Non frequentavo l’abitazione. Valentina aveva problemi di autostima ma io la confortavo. La sorellina la conoscevo”. I carabinieri indagano sull’assassino suicida per risalire alle motivazioni alla base del gesto.

 

Strage di Orta Nova, agente stermina la famiglia. L’unico figlio superstite: “Sono sconvolto” (FanPage – 13 ottobre 2019)
Continuano le indagini sulla strage di Orta Nova, in provincia di Foggia, dove Ciro Curcelli, 53enne agente di polizia penitenziaria, ha prima ucciso la moglie e le due figlie di 18 e 12 anni e poi si è suicidato sparandosi con la sua pistola d’ordinanza. È stato sentito dagli inquirenti il primogenito della coppia, Antonio, unico superstite del delitto, che vive a Ravenna: “Non avrei mai potuto pensare a una cosa del genere”.
“Non avrei mai potuto pensare a una cosa del genere, sono sconvolto”. A parlare è Antonio, unico superstite della strage consumatasi la notte scorsa a Orta Nova, in provincia di Foggia: Ciro Curcelli, 53 anni e assistente capo della polizia penitenziaria, prima ha ucciso la moglie Teresa Santolupo, 54 anni, e le figlie, Valentina e Miriana, 18 e 12 anni, e poi si è suicidato sparandosi un colpo alla gola. Solo il suo primogenito, Antonio, 26 anni, è riuscito a sopravvivere alla sua furia omicida. Il ragazzo si trovava a Ravenna, dove da anni lavora in una ditta di facchinaggio, mentre il padre sterminava il resto della sua famiglia. Arrivato nel suo paese natale, ha parlato con gli inquirenti che proseguono le indagini sul delitto, confermando quanto già trapelato dalle testimonianze dei colleghi del killer: Antonio non sembrava depresso, anzi, i suoi erano apparsi sereni l’ultima volta che li ha visti, non c’era nulla che gli facesse percepire una sofferenza in famiglia, altrimenti non avrebbe mai lasciato soli i suoi.
Le sue dichiarazioni saranno utilizzate dagli investigatori per cercare di ricostruire gli attimi immediatamente precedenti la strage di Orta Nova. Il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, ha disposto l’autopsia e accertamenti sui tabulati telefonici. I carabinieri hanno già perquisito l’appartamento, ma non hanno trovato nulla che possa aiutare le indagini, neanche un biglietto che possa spiegare il perché di un gesto simile, probabilmente pianificato da tempo.
Stando ad una prima ricostruzione degli inquirenti, erano le 2:30 della notte tra venerdì e sabato scorsi quando Curcelli si è alzato, ha vagato nella casa di via Guerrieri, ha impugnato la pistola d’ordinanza, si è avvicinato alla moglie e ha aperto il fuoco, uccidendola nel sonno. Stessa sorte è toccata poi alle due figlie, che pure stavano dormendo nella loro stanza. Poi, ha telefonato ai carabinieri raccontando quello che aveva fatto e avvertendo che avrebbe lasciato la porta aperta. Si è steso accanto al cadavere della moglie e si è sparato. Quando i militari sono arrivati sul posto, lui respirava ancora ma è deceduto durante il tragitto in ospedale.
La notizia ha lasciato sotto choc tutto il paese del foggiano, dai vicini di casa a parenti e conoscenti della coppia. “Stavamo insieme da un anno e sette mesi, mi diceva che in famiglia non aveva alcun tipo di problema, era sempre felice”, ha detto il fidanzato di Valentina. Intanto, sindacati di polizia penitenziaria lanciano l’allarme sulle difficili condizioni di lavoro nelle carceri.

 

Orta Nova: un fiume umano per Teresa, Valentina e Miriana, vittime dell’uomo che avrebbe dovuto proteggerle (L’immediato – 15 ottobre 2019)
Migliaia di persone, fiaccole alla mano, hanno riempito ogni strada di Orta Nova per ricordare Valentina, Miriana e la loro mamma Teresa Santolupo, vittime innocenti della furia omicida di Ciro Curcelli, padre e marito che nella notte tra venerdì e sabato scorso ha sterminato la famiglia. Un fiume umano ha invaso la piccola cittadina dei 5 reali siti. Ultima tappa della fiaccolata dinanzi al cancello di via Guerrieri, dove, al terzo piano di quella palazzina si è consumata la strage. Una mattanza che ha scioccato l’intera nazione. Intanto si attende l’esito delle autopsie: dopo la tragedia, le ragazzine di 18 e 12 anni sono state trasportate a San Giovanni Rotondo, i genitori a Foggia. Nelle prossime ore verrà indicata la data dei funerali.

 

Strage in famiglia a Orta Nova: funerale unico per tutti (La Gazzetta del Mezzogiorno – 17 ottobre 2019)
Il figlio sopravvissuto ha chiesto che tutte e quattro le bare, il padre omicida-suicida, la madre e le due sorelle, stiano in chiesa
Saranno celebrati domani pomeriggio (ore 16:00) nella chiesa Beata Vergine Maria Addolorata di Orta Nova (Foggia) i funerali della famiglia Curcelli: la madre Teresa, le due figlie Valentina e Miriana e il padre Ciro Curcelli. Una decisione, quella di far celebrare le esequie in un’unica funzione, presa – a quanto si apprende – dal figlio Antonio, l’unico sopravvissuto alla strage di sabato scorso quando Ciro Curcelli, assistente capo della polizia penitenziaria, ha ucciso con la pistola di ordinanza, la moglie, le due figlie e poi si è suicidato. L’autopsia è stata compiuta solo sull’uomo. Per la giornata di domani il sindaco Domenico Lasorsa ha proclamato il lutto cittadino invitando: «tutti i cittadini, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni sociali, culturali ed i titolari di attività private di ogni genere, a manifestare il proprio cordoglio nelle forme ritenute più opportune, anche quali la sospensione delle attività, con esclusione dei servizi indispensabili e obbligatori, durante il corso della cerimonia funebre, dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado del territorio comunale, a sospendere le attività didattiche dalle ore 12.00, al fine di consentire agli studenti e al personale scolastico, di prendere parte alla cerimonia funebre».

 

“Orta Nova torni ad essere famiglia di famiglie”, l’invito del Vescovo ai funerali di Valentina, Miriana, Teresa e Ciro (Il Megafono – 18 ottobre 2019)
Tantissimi palloncini bianchi si sono alzati in volo davanti alla Chiesa della BVM dell’Addolorata di Orta Nova, all’uscita dei quattro feretri della famiglia Curcelli. La comunità locale ha partecipato in massa ai funerali di Valentina, Miriana, Teresa e Ciro, protagonisti loro malgrado della tragedia familiare consumatasi lo scorso venerdì sera in Via Guerrieri ad Orta Nova, dove il padre ha sparato moglie e figlie prima di togliersi la vita.
Le esequie, presiedute dal Vescovo della Diocesi Cerignola – Ascoli Satriano Monsignor Luigi Renna, hanno segnato un momento di forte commozione per tutta la città ancora sotto choc per quanto accaduto. Alla presenza di sindaci e amministratori dei Comuni dei Cinque Reali Siti, di associazioni, colleghi di Ciro della polizia penitenziaria, autorità militari, scuole e cittadini, il Vescovo durante l’omelia ha mandato un messaggio di conforto alla famiglia e un perentorio monito a tutta la comunità ortese: “Dobbiamo decidere come porci davanti a questa tragedia” – ha affermato il pastore della Diocesi locale. “Se avere uno spirito curioso, razionalista o se limitarci a sentenziare. Io vi supplico di stare con i sentimenti di questa famiglia lacerata dal dolore. Una famiglia che oggi è come dei cocci in frantumi, ma noi dobbiamo avere la discrezione di ricordarla per tutti gli anni caratterizzati da gioia e tranquillità. Questa vicenda – ha proseguito Renna durante l’omelia – deve essere un monito per tutti noi. Quando viviamo nel disagio non dobbiamo rimanere da soli, piuttosto dobbiamo chiedere aiuto e affidarci al sostegno del prossimo. Questo è quello che chiedo alla comunità: Orta Nova può essere una famiglia di famiglie, vinca l’umanità. E sopratutto – nella chiosa finale, parafrasando Virgilio – impariamo ad avere la capacità di perdonare chi è morto…”.
Il dolore è la commozione hanno accompagnato tutta la cerimonia, al termine della quale è intervenuto anche il sindaco di Orta Nova, Domenico Lasorsa che ha definito l’accaduto “una delle pagine più brutte della storia della città di Orta Nova”.


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