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Valerio Sperotto, 53 anni, allevatore di maiali, padre. Sospettato di aver ucciso la prima e la seconda moglie e forse anche una fidanzata intermedia, dandole in pasto ai maiali nella porcilaia. Muore nel 2011, il caso viene archiviato nel 2023

Velo D'astico (Vicenza), 22 Aprile 1999

 


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Potrebbero essere non due ma tre le donne uccise e date in pasto ai maiali nel proprio allevamento di Velo d’Astico, in provincia di Vicenza, da parte dell’imprenditore agricolo Valerio Sperotto, scomparso nel 2011 all’età di 64 anni. Potrebbero essere da brividi, da trama di film dell’horror, gli ultimi anni di vita dell’allevatore di maiali. Oltre alle due mogli scomparse nel nulla, ufficialmente fuggite dal marito con destinazione ignota, Elena Ivette Zecchinato sparita nel gennaio 1988 e Virginia Mihai, scomparsa nell’aprile del 1999, è emersa una terza donna scomparsa, presunta fidanzata come riporta il Giornale di Vicenza.

L’unghia di un alluce rinvenuta durante gli scavi nell’allevamento di maiali di via Villa di Sotto e attribuita con l’esame del Dna alla seconda moglie Virginia Mihai ha allargato l’indagine coordinata dal pm Hans Roderich Blattner che ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. I carabinieri del nucleo investigativo sono impegnati a ricostruire i fatti, anche se il presunto omicida è deceduto.
Nell’avviata indagine è emerso che tra il primo e il secondo matrimonio Valerio Sperotto avrebbe conosciuto e frequentato una ragazza straniera di un Paese dell’Est Europa, i testimoni nel merito non mancano. Una ragazza da anni scomparsa nel nulla. Le forze di polizia italiane la stanno cercando nei consolati e nelle ambasciate del suo Paese di origine, per ora senza esito.

Giallo di Velo d’Astico, nuovi resti nella porcilaia di Sperotto (Corriere della Sera – 16 ottobre 2019)
L’uomo è accusato di aver ucciso la seconda moglie, Virginia Mihai, e di averla data in pasto ai maiali. Indagini anche sulla scomparsa della prima

Mistero delle mogli scomparse, sequestrati 140mila euro a un imprenditore (Vicenza Today – 11 agosto 2021)
L’uomo, imputato di simulazione di reato, aveva acquistato il terreno da Valerio Sperotto, l’allevatore di maiali di Velo d’Astico le cui due mogli sono misteriosamente scomparse
Ancora guai per l’imprenditore che acquistò il terreno e la struttura per l’allevamento dei maiali di Valerio Sperotto, il cui nome è legato a uno dei “cold case” più agghiaccianti del Vicentino. Le mogli di Sperotto, morto nel 2011, Elena Zecchinato e Virginia Mihail, erano infatti sparite nel nulla.
L’acquirente del terreno, nel 2017, raccontò ai carabinieri che nell’ex allevamento di Via Frighi, a marzo dello stesso anno, scavò nel terreno trovando due sacchi contenenti ossa umane. Anche un cranio. Secondo la sua deposizione però, impaurito dal ritrovamento, decise di risotterrarli per decidere il da farsi. Sono state appunto le sue dichiarazioni a far riaprire il caso ma proprio la sua testimonianza sarebbe stata falsa. Per lui, dopo la denuncia di simulazione di reato, è arrivato il conto da pagare per le perizie effettuate vanamente (le ossa non furono mai ritrovate) su ordine della procura.
Nei giorni scorsi, infatti, la guardia di finanza di Vicenza ha dato esecuzione a un provvedimento emesso dal tribunale nel cui ambito è stato disposto il sequestro conservativo di beni mobili e immobili nei confronti dell’imprenditore. L’uomo, nei cui confronti i finanzieri hanno eseguito il sequestro conservativo, è attualmente a processo per l’ipotesi delittuosa di simulazione di reato in quanto, nell’ambito di una denuncia presentata nell’ottobre del 2017, avrebbe fornito dichiarazioni – rivelatesi poi false – concernenti il ritrovamento, in occasione di alcuni scavi effettuati qualche mese prima all’interno di una porcilaia di cui aveva acquisito la disponibilità, di diverse ossa umane (tra le quali anche un teschio, costole e ossa lunghe) occultate all’interno di un sacco di nylon sotterrato nell’appezzamento di terreno destinato, dal precedente proprietario, ad allevamento di suini.
La procura, al fine di trovare riscontri ai gravi fatti denunciati, aveva avviato minuziose e onerose ricerche disponendo scavi, acquisizioni stratigrafiche, sbancamenti e setacciamenti di terreno, eseguendo analisi tecnico-specialistiche sui reperti rinvenuti avvalendosi, a tale scopo, anche dell’ausilio di consulenti tecnici specializzati. In relazione all’entità dell’esborso sopportato, il pubblico ministero ha ottenuto dal tribunale l’applicazione della misura cautelare del sequestro conservativo, nei confronti dell’imputato, dei beni mobili e immobili riconducibili all’imprenditore, ritenendo vi sia fondata ragione di ritenere che possano venire a mancare o disperdersi le garanzie per il pagamento della pena pecuniaria, delle spese del procedimento e di ogni altra somma dovuta all’Erario. Il sequestro conservativo, eseguito dai finanzieri è scattato su beni mobili, disponibilità finanziarie e immobili per 140mila euro.

Uccisa e data in pasto maiali, caso chiuso con archiviazione (Ansa – 23 settembre 2023)
Si è chiuso con archiviazione, a 24 anni dal fatto, l’omicidio di Virginia Mihai, la moglie di un allevatore di Velo d’Astico (Vicenza), Valerio Sperotto, i cui resti furono rinvenuti nella porcialia dell’azienda dell’uomo. Che l’assassino, o l’assassina, si fossero disfatti in questo modo del cadavere – dopo averlo fatto a pezzi – fu provato dal ritrovamento dell’unghia di un alluce di Mihai, nel 2017, dagli archeologi forensi. Ora il gup Chiara Cuzzi, confermando la richiesta del pm ha deciso che non vi sono prove per sostenere in giudizio l’accusa contro la figlia di Sperotto – l’uomo era sposato in seconde nozze con MIhai – Arianna Sperotto, finora l’unica indagata per omicidio. Il gup, motivando l’archiviazione del fascicolo, ha condiviso con il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta l’assenza di elementi per sostenere un processo verso Arianna Sperotto pur prendendo atto degli elementi che avevano consentito di ricondurre la scomparsa della donna ad un assassinio, seguito dalla distruzione del cadavere nella porcilaia. Il cold case di Velo d’Astico si era arricchito negli anni di una seconda inquietante ipotesi: ovvero che la stessa fine l’avesse fatta anche la precedente moglie di Sperotto, Elena Zecchinato, di cui si erano perse le tracce nel 1988. Gli esperti forensi avevano infatti rinvenuto nella porcilaia altri presunti resti umani, oltre a una motosega nascosta all’interno di una botola. Ma questi non avevano permesso di portare all’identificazione di altre persone. (ANSA).

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