Loading

Salvatore Siani, 48 anni, barbiere, padre. Dopo anni di violenze, accoltella la moglie che vuole lasciarlo davanti al figlio più piccolo e alla suocera. Condannato a 30 anni

Cava de'Tirreni (Salerno), 22 Gennaio 2018


Titoli & Articoli

Il marito assassino esasperato: “Nunzia voleva che lasciassi casa, ma io pago il mutuo” (Leggo – 24 gennaio 2018)
«Ero esasperato da mia moglie. Non ce la facevo più. Voleva che lasciassi la casa. Ma io ho pagato il mutuo per quella casa e non me ne volevo andare». Si sarebbe giustificato in questo modo, parlando con i sanitari che lo assistono, Salvatore Siani, il barbiere 48enne, che lunedì mattina ha ucciso la moglie Nunzia Maiorano. E, nel ricostruire la vicenda, avrebbe anche raccontato di essere stato ferito proprio dalla donna nel disperato tentativo di difendersi. Una versione che, invece, è stata smentita proprio dal racconto del figlio di 5 anni presente all’omicidio. Intanto ieri mattina i carabinieri della tenenza di Cava de’ Tirreni e quelli del Nucleo investigativo del reparto territoriale di Nocera Inferiore, coordinati dal tenente colonnello Francesco Mortari, sono trasmesso gli atti al sostituto procuratore Roberto Lenza, titolare delle indagini. Nel fascicolo ci sono anche le testimonianze raccolte dai militari dell’Arma e gli esiti dei rilievi dei carabinieri della Scientifica.
Intanto, dopo che in sala operatoria i medici gli hanno messo un drenaggio polmonare, e visto che le sue condizioni cliniche si sono stabilizzate, ieri mattina la procura di Nocera Inferiore, sentiti i sanitari cavesi, ha anche disposto il trasferimento di Siani al reparto detentivo dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove è ricoverato e piantonato, non più dai carabinieri ma dagli agenti della polizia penitenziaria. Sempre ieri, difatit, il gip di Nocera ha convaldiato il fermo. Un provvedimento necessario anche per cercare di contenere le tensioni all’ospedale di Cava dove, proprio presso l’obitorio, continua il via vai di persone che vogliono salutare Nunzia e partecipare al dolore dei suoi familiari. Il suo trasferimento è stato disposto alle 14 di ieri e Salvatore è stato accompagnato in ambulanza da un’uscita secondaria per evitare linciaggi.

Omicidio Maiorano, nuovi guai per Siani: spunta l’accusa di corruzione di minore (Salerno T0day – 13 gennaio 2020)
E’ prevista per oggi, presso la Corte di Assise d’Appello di Salerno, la prima udienza per il secondo grado di giudizio nei confronti di Salvatore Siani, già condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio della moglie, Nunzia Maiorano, avvenuto il 22 gennaio 2018 davanti agli occhi del figlio di soli 5 anni. I legali della difesa chiederanno, molto probabilmente, uno sconto di pena. Ma i familiari della vittima, ovviamente, si dicono contrari e sono pronti a dare battaglia  in sede di udienza.
Nei confronti di Siani, però, sarebbe spuntata una nuova ipotesi di reato: corruzione di minori. Secondo l’accusa – riporta Il Mattino – l’uomo avrebbe fatto pressioni sul primogenito, spingendolo ad assumere comportamenti punibili dalla legge nei confronti di altre donne e della sua stessa sorella.  Di questo dovrà rispondere davanti al tribunale monocratico di Nocera Inferiore il prossimo 6 febbraio.
Intanto i due figli minori di Salvatore e Nunzia sono stati affidati al fratello di quest’ultima ,che ha anche avviato le pratiche per l’adozione e il cambiamento del cognome.

Nunzia Maiorano, in Amore Criminale la storia della 41enne uccisa dal marito con 46 coltellate davanti a figlio e madre (Corriere del Mezzogiorno – 23 dicembre 2021)
Quarantasei coltellate su tutto il corpo. Ma non solo. Calci, pugni, morsi, capelli strappati, uno zigomo fratturato, un polmone trafitto. Nunzia Maiorano fu uccisa dal marito con feroci sevizie e inaudita violenza, poco dopo le nove di mattina, nella loro abitazione di località Sant’Anna a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, il 22 gennaio del 2018. Aveva 41 anni.
Un delitto orrendo, per la sua efferatezza e ancor più per l’agghiacciante scenario nel quale si è consumato: uno dei figli della coppia, di soli 5 anni, e la madre della vittima, anziana e malata, hanno assistito all’omicidio, impotenti e sotto choc di fronte alla furia di Salvatore Siani. Una storia che sarà raccontata stasera, giovedì 21 dicembre alle 21.30, nella nuova puntata di Amore criminale, la trasmissione condotta da Emma D’Aquino.
«La famiglia è la cosa più importante»
Lui barbiere, lei casalinga, Nunzia e Salvatore stavano insieme da 15 anni e avevano tre figli. I due più grandi la mattina dell’omicidio erano a scuola, mentre il più piccolo era rimasto a casa, con la mamma e la nonna, impegnate nelle faccende domestiche.  Nelle ore immediatamente successive al delitto, mentre gli investigatori ricostruivano la scena del crimine, come spesso accade media e curiosi iniziarono a scandagliare i social della coppia, alla ricerca di segnali trascurati, possibili indizi che potessero far presagire quello che era poi accaduto. Ma l’iniziale, e apparente, verità restituita dai post più recenti raccontava altro. «La famiglia è la cosa più importante», scriveva Salvatore Siani, mentre lei aveva come copertina del suo profilo Facebook una foto di coppia con il marito. Qua e là scatti di loro due in compagnia dei figli.  La verità oltre i social, invece, venuta fuori testimonianza dopo testimonianza, era quella di un equilibrio familiare compromesso da tempo, di una coppia in crisi e infelice. Lei gli rinfacciava l’assenza in casa e i problemi economici, lui soffocava con continue sfuriate il desiderio della moglie di ritrovare pace, per sé e per i figli.
Nunzia voleva lasciare il marito. Nunzia voleva che Salvatore andasse via, ma lui faceva resistenza: «Ho pagato il mutuo per quella casa e non me ne volevo andare», raccontò ai sanitari che l’assistevano dopo il delitto. I litigi erano sempre più frequenti e la paura di lei sempre più grande: «Se lo lascio mi ammazza», si era sfogata con il fratello Giovanni che poi, a lungo, non si darà pace, temendo di aver sottovalutato questo grido d’allarme.
Lei la sera andava spesso a dormire nel letto con la madre e la tensione in casa era crescente. Fino all’ultimo fatale litigio quella mattina del 22 gennaio. Lei in fin di vita, lui ferito gravemente dalla coltellata che si era autoinferto prima che arrivassero i soccorsi: entrambi finirono all’ospedale di Nocera ma lei, dalla Rianimazione, non sarebbe più uscita.
«Sono il figlio di un assassino» Salvatore Siani ha perso la potestà genitoriale ed è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a 30 anni di reclusione per l’omicidio della moglie Nunzia Maiorano. I tre figli, all’epoca del delitto tutti minorenni, furono affidati ai fratelli della vittima.
La famiglia di Nunzia ha trasformato il dolore in impegno civico. Alcuni anni fa Giovanni Maiorano, il fratello di Nunzia, durante un incontro nella sala teatro del carcere di Fuorni ha raccontato pubblicamente che i nipoti avevano manifestato la volontà di cambiare cognome, cancellando quello del padre: «Il più piccolo, che vide tutto, lo ripete sempre: sono il figlio di un assassino».


Link