Salvatore Rosario Russo, 56 anni, insegnante, padre. Strangola la moglie e tenta il suicidio
Catania, 5 Aprile 2014
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Catania, donna strangolata in casa Il marito tenta suicidio: arrestato (TgCom24 – 6 aprile 2014)
La Procura ha aperto un’inchiesta sull’accaduto: l’uomo pensava di essere malato terminale
Una donna di 36 anni, Giovanna Frosina, è stata uccisa, strangolata, nella sua abitazione a Catania, dal marito. L’uomo, Salvatore Russo, insegnante 59enne, che aveva tentato il suicidio ingerendo farmaci, è stato prima ricoverato in ospedale e poi arrestato. Secondo la Squadra mobile della Questura si tratta di un uxoricidio con successivo tentativo di suicidio legato a uno stato di depressione acuta.
Il corpo della donna è stato trovato in cucina dai soccorritori del 118: sul cadavere evidenti ecchimosi al collo, segno, secondo la polizia, che la vittima è stata strangolata a mani nude. Il marito, che a quanto pare soffre di una grave forma di depressione, è stato soccorso e stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Vittorio Emanuele, ma non sarebbe in pericolo di vita.
L’uomo, secondo gli investigatori, ha strangolato la moglie al culmine di una lite, e poi avrebbe tentato di togliersi la vita ingerendo i farmaci e aspettando la morte steso sul letto della camera. Sull’episodio la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta. L’uxoricida, una volta stabilizzate le sue condizioni in ospedale, è stato arrestato.
Uccide la moglie e poi tenta il suicidio con i farmaci, arrestato per omicidio (Catania Today – 6 ottobre 2014)
Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia, l’uomo da tempo soffriva di disturbi legati a problemi alla “cervicale” e temeva di dovere morire da un momento all’altro, ingenerando un violento stato depressivo e continui ricorsi al pronto soccorso del vicino ospedale Vittorio Emanuele
Un provvedimento di arresto per omicidio è stato emesso dalla squadra mobile di Catania per Salvatore Russo, l’insegnante d’arte di 59 anni che ieri pomeriggio al culmine di una lite nella cucina della loro abitazione ha strozzato con le mani la moglie, Giovanna Frosina, di 36 anni. L’uxoricida, resosi conto di quello che aveva fatto, si è poi sdraiato sul proprio letto e ha tentato il suicidio ingerendo psicofarmaci. Nell’abitazione, al momento della tragedia, non c’erano i due figli minorenni, di 7 e 4 anni, anni della coppia che erano dai nonni materni.
Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia, l’uomo da tempo soffriva di disturbi legati a problemi alla “cervicale” e temeva di dovere morire da un momento all’altro, ingenerando un violento stato depressivo e continui ricorsi al pronto soccorso del vicino ospedale Vittorio Emanuele. Ma nessuno dei familiari ha detto di avere immaginato potesse rendersi protagonista di una simile tragedia. Russo è adesso ricoverato, in stato di coma, con la prognosi riservata in un reparto di rianimazione dove è piantonato dalla polizia. Sull’episodio la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.