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Pietro De Mattia, 66 anni, tipografo in pensione, padre. Uccide la moglie con un colpo di piccone. Condannato con rito abbreviato a 6 anni e 3 mesi, riconosciuta anche la provocazione

Bari, 15 Febbraio 2015


Titoli & Articoli

Uccide la moglie con un piccone, il gip decide per i domiciliari (la Repubblica – 19 febbraio 2015)
Neanche un giorno  di carcere per l’uomo, in ospedale per un malore seguito al delitto. I figli: “Ti perdoniamo, pronti ad accoglierti in casa”
Il gip del Tribunale di Bari Sergio Di Paola ha concesso gli arresti domiciliari al 66enne di Gioia del Colle Pietro Di Mattia, pensionato, reo confesso dell’omicidio della moglie, la 55enne Antonio Cirasola. Il giudice ha convalidato l’arresto in flagranza dei carabinieri emettendo un’ordinanza di arresto ai domiciliari. Di Mattia era ricoverato nel Policlinico di Bari in seguito ad un malore avvertito domenica scorsa, subito dopo l’omicidio. A seguito dell’interrogatorio, accogliendo la richiesta dei difensori, il gip ha disposto la nuova misura ritenendo affievolite le esigenze cautelari e tenendo conto della condotta di Di Mattia subito dopo il fatto.
L’uomo, infatti, ha chiamato il 118 e ha chiesto aiuto ad altre persone per soccorrere la moglie colpita con un piccone. Di Mattia ha riferito che non la voleva uccidere e che, in un momento d’ira durante una discussione, ha afferrato una busta contenente l’attrezzo e di averla scagliata contro la donna senza rendersi cosa c’era all’interno. Inoltre ha aggiunto che si sentiva umiliato e spesso prevaricato dalla moglie.
La difesa dell’indagato ha anche depositato una lettera firmata dai due figli della coppia, di 23 e 21 anni, che scrivono di aver perdonato il loro padre e di non volerlo abbandonare. I due ragazzi hanno detto di non provare rancore nei confronti dell’anziano genitore, di comprenderne la sofferenza e di essere pronti ad accogliere il padre in casa.

Uccise moglie a martellate: Condannato a 6 anni e 3 mesi: attenuante perché fu provocato (FanPage – 31 marzo 2017)
Pietro De Mattia, 68enne di Gioia del Colle (in provincia di Bari) lanciò una busta contenente un martello contro la moglie, Antonia Cirasola. 55 anni, uccidendola. L’omicidio durante una lite: la pm aveva chiesto la condanna a 14 anni.
Pietro De Mattia, 68enne, reo confesso dell’omicidio volontario perpetrato ai danni della moglie Antonia Cirasola di 55 anni, è  stato condannato dal Tribunale di Bari alla pena di 6 anni e 3 mesi di reclusione.
La vittima fu uccisa a martellate a Gioia del Colle il 15 febbraio 2015. Il pubblico ministero aveva chiesto per De Mattia una condanna a 14 anni di reclusione, ma oggi la decisione dei giudici del Tribunale di Bari l’ha ridotta a 6 anni e 3 mesi. L’uomo infatti nel corso del procedimento si era difeso, adducendo di non essere a conoscenza del fatto che la busta lanciata contro la moglie contenesse un martello che poi è risultato essere la causa scatenante del decesso della 55enne.
Il 15 febbraio di due anni fa, la coppia si trovava nell’abitazione di una parente, attualmente disabitata, per aprire le finestre e mettere in ordine. Lì sarebbe nata una discussione, poi degenerata nel tragico gesto. “Un omicidio d’impeto”, hanno evidenziato gli avvocati di De Mattia. Secondo quanto poi ricostruito, sembra che tra i coniugi ci fossero delle incomprensioni legate alla gestione di una proprietà in campagna: la moglie avrebbe voluto vendere la villa, lui invece ristrutturala.
Il Gup Rosa Anna De Paolo alla fine ha accolto la tesi difensiva, riconoscendo all’imputato specifiche attenuanti come quella della provocazione da parte della moglie, oltra a quella di aver scelto il rito abbreviato. “Nonostante la soddisfazione per l’esito di un processo che riteniamo di giustizia – ha commentato il legale dell’imputato, l’avvocato Claudio Van Westerhout – il primo pensiero del signor De Mattia dopo la lettura della sentenza è andato alla coniuge che non c’è più”.

Uccise la moglie a martellateCondannato a sei anni e 3 mesi (Corriere della Sera – 31 marzo 2017)
Sei anni e tre mesi di reclusione per aver ucciso la moglie. È la condanna inflitta a Pietro De Mattia, 68 anni, di Gioia del Colle, in provincia di Bari, tipografo in pensione, reo confesso dell’omicidio volontario di Antonia Cirasola, 55 anni, assassinata a martellate il 15 febbraio di due anni fa.
Per il giudice «fu provocato»
La sentenza è stata emessa dal gup del Tribunale di Bari Rosa Anna De Palo. Il pubblico ministero, Angela Maria Morea, aveva chiesto la condanna a 14 anni, ma il giudice ha invece accolto la tesi della difesa riconoscendo all’imputato le attenuanti generiche e della provocazione. Per l’imputato è scattata quindi una doppia riduzione di pena, considerato anche che è stato giudicato con rito abbreviato. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. «Nonostante la soddisfazione per l’esito di un processo che riteniamo di giustizia – dice l’avvocato dell’imputato, Claudio Van Westerhout – il primo pensiero del signor De Mattia dopo la lettura della sentenza è andato alla coniuge che non c’è più».
Secondo quanto emerso dalle indagini, De Mattia, nel corso di un acceso litigio, avrebbe lanciato contro la moglie una busta contenente un martello: la donna fu colpita alla testa e per lei non ci fu niente da fare. La lite avvenne in casa di una parente che in quel momento si trovava in ospedale. Al centro della discussione ci sarebbe stato il possibile acquisto di una nuova casa. Durante il processo è venuto fuori che il 68enne non sapeva che la busta contenesse il martello. Fu lui stesso a chiamare i soccorsi e a confessare di aver ucciso la moglie. Una volta giunti sul posto, i carabinieri raccolsero alcune testimonianze, tra cui quella di un vicino di casa che riferì di aver sentito delle urla provenienti dall’appartamento.
«Le offese» Al termine dell’udienza di convalida dell’arresto il gip concesse a De Mattia gli arresti domiciliari, ai quali è tuttora sottoposto. Nel provvedimento il giudice, Sergio Di Paola, scrive che «il fatto appare frutto di una contingenza particolare, strettamente collegata sia ad un’accentuazione delle divergenze all’interno della coppia, in ordine a decisioni di interesse comune, sia ad una reiterazione di giudizi svalutativi che l’indagato ha avvertito come altamente offensivi della propria dignità». Una lite ci sarebbe stata anche la sera prima del delitto. «Tu non vali niente, qui comando io e si fa come dico io», avrebbe detto la moglie al marito.
La lettera dei figli. Sempre nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, la difesa di De Mattia depositò una lettera dei due figli della coppia, di 21 e 23 anni. I quali spiegavano di comprendere la sofferenza del padre, aggiungevano di averlo perdonato e annunciavano l’intenzione di non volerlo abbandonare. L’uomo attualmente vive da solo. «Non è tornato con i figli – precisa il suo avvocato – perché non ha voluto far pesare anche su di loro lo stato di detenzione ai domiciliari».


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