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Pasquale Vitiello, 36 anni, addetto alle pulizie, padre. Uccide la ex moglie, che lo aveva denunciato, con un colpo di pistola alla testa. Suicida

Terzigno (Napoli), 19 Marzo 2018


Titoli & Articoli

Imma, uccisa davanti a scuola dal marito: «Voglio solo parlarti» (Corriere della Sera – 19 marzo 2018)
Pasquale Vitiello, 36 anni, l’ha attesa davanti alla scuola della figlia, poi le ha sparato ed è fuggito
Pasquale aveva scritto venti lettere mentre maturava il proposito di ammazzare sua moglie Imma. Molte erano indirizzate alla figlia, che ha reso orfana a otto anni, una a un amico, un’altra quasi una confessione preventiva, l’annuncio di volersi «fare giustizia da solo». Venti lettere che non ha mai spedito e che ieri i carabinieri hanno trovato nella casa dove fino a quindici giorni fa Pasquale Vitiello, 36 anni, Imma Villani (31) e la loro bambina vivevano tutti insieme e dove ora era rimasto lui da solo.
Il litigio con la suocera. Imma se n’era andata agli inizi di marzo, dopo l’ennesimo litigio con il marito e quella volta anche con la suocera. Urla, insulti, spintoni, e la madre di Pasquale addirittura avrebbe messo le mani al collo della nuora. Che a quel punto prese la figlia e si chiuse alle spalle la porta di casa, decisa a non tornarci mai più. La prima tappa la fece in caserma, per denunciare marito e suocera (che un paio di giorni dopo avrebbe a sua volta presentato una controquerela), poi se ne andò a casa del padre, vedovo da qualche anno, e della sua nuova compagna. E nei giorni successivi fece arrivare a Pasquale, tramite un avvocato, la richiesta di separazione consensuale. La pratica era avviata, anche lui si era rivolto a un legale, bisognava concordare i dettagli. Sola con la sua bambina, libera dalle tensioni che c’erano in casa e dalle scenate di gelosia del marito, Imma si sentiva come se avesse ripreso a vivere. Invece aveva cominciato a morire.
Pasquale non parlava, non minacciava. La mattina da Terzigno andava a Pomigliano d’Arco, dove lavorava come coordinatore in una impresa che cura le pulizie negli impianti dell’Alenia, e quando tornava a casa si metteva a scrivere. La sera andava a cenare dai genitori, che abitano accanto, e poi tornava a compilare lettere.
La pistola e il motorino. Nel frattempo, però, si era anche procurato una pistola, e ieri mattina ha deciso che era arrivato il momento di usarla. In motorino ha raggiunto la scuola di sua figlia. Ha visto da lontano la moglie arrivare in macchina (insieme a una parente, perché lei aveva un braccio infortunato e non poteva guidare), l’ha vista scendere con la bambina e insieme entrare nel cortile della scuola, e dopo qualche minuto l’ha vista uscire da sola. E mentre lei, dopo aver salutato un’amica, stava per rimettersi in macchina le si è avvicinato. «Per parlare», le ha detto, convincendola così a fermarsi. E invece era per ammazzarla. Perché le parole sono durate pochissimo, e quando le persone che erano lì intorno si sono girate per capire che cosa fosse stato quel rumore secco, nemmeno tanto forte, che avevano avvertito, hanno visto Imma cadere a terra e Pasquale allontanarsi sullo scooter grigio con il quale era arrivato fin lì. Allontanarsi e sparire. Perché finora non sono serviti i posti di blocco, le ricognizioni in elicottero, i controlli presso amici e parenti e tutte le altre ricerche fatte dai carabinieri. Se è in fuga, Pasquale aveva programmato anche quella, perché sembra veramente svanito nel nulla. Se invece non è in fuga, allora vuol dire che i lutti in questa storia non sono ancora finiti.

Uccisa davanti scuola, la lettera choc del marito: “Mi faccio giustizia” (il Giornale – 19 marzo 2018)
La morte di Immacolata Villani, freddata a colpi di pistola davanti la scuola dei suoi figli, potrebbe essere l’ennesimo caso di femminicidio
La morte diImmacolata Villani, freddata a colpi di pistola davanti la scuola dei suoi figli, potrebbe essere l’ennesimo caso di femminicidio. Di fatto sulla morte della 31enne che si stava separando dal marito emergono alcuni retroscena. I carabinieri in questo momento stanno cercando di rintracciare il marito, Pasquale Vitiello. Lui, 36 anni, era stato denunciato solo qualche giorno fa per maltrattamenti proprio dalla moglie.
Per una lite banale l’aveva presa a calci e pugni. Adesso gli investigatori hanno ritrovato una lettera del marito in cui sostiene di volersi fare giustizia da sè. Adesso i carabinieri hanno acquisito tutti i video delle telecamere di sorveglianza della zona e adesso stanno ascoltando anche i parenti della vittima. Ogni testimonianza può essere preziosa per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Di fatto in questo momento il marito è solo ricercato. Ma i sospetti si concentrano su di lui. La lettera in cui annunciava l’omicidio ha portato gli investigatori a seguire questa pista. Il killer dopo avre discusso con la donna le ha sparato in testa. Poi la fuga a bordo di una moto.

 

Terzigno, trovato morto Pasquale Vitiello: aveva ucciso la moglie Immacolata Villani (Libero Quotidiano – 25 marzo 2018)
È stato trovato a Terzigno il corpo senza vita di Pasquale Vitiello, marito di Immacolata Villani, la donna di 31 anni uccisa lunedì davanti alla scuola elementare dove aveva accompagnato la figlia di 9 anni. Il corpo, secondo quanto riferiscono i Carabinieri, è stato trovato in via Plinio e si tratterebbe di suicidio.
Vitiello era ricercato e nella casa in cui viveva con la moglie fino a due settimane fa, prima che Immacolata se ne andasse, aveva lasciato una lettera in cui si diceva “incompreso” e “pronto a farsi giustizia da solo”.  La vittima, che dopo aver lasciato il marito viveva dal padre insieme alla figlia, al momento dell’omicidio aveva appena salutato la bimba e stava rientrando in auto dove l’aspettava una parente. I testimoni raccontano di aver visto un uomo mentre le si avvicinava dicendole che dovevano parlare: i due hanno litigato pochi minuti, poi i presenti hanno sentito il colpo di pistola e visto la donna cadere a terra. Immacolata è morta sul colpo, e nei momenti di panico successivi all’omicidio, l’assassino si è dato alla fuga. Subito sono iniziate le ricerche, mentre la scuola è stata chiusa e i bambini fatti uscire da un ingresso secondario sul lato posteriore dell’edificio.
Immacolata aveva denunciato il marito e la suocera per una aggressione subita due settimane: la 31enne aveva raccontato ai carabinieri di esser stata aggredita e picchiata durante una lite. Poco dopo era seguita una contro denuncia da parte della suocera che negava la ricostruzione della giovane con la quale era da tempo ai ferri corti. La denuncia contro il marito era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso: Immacolata aveva fatto le valige ed era andata dal padre insieme alla figlia di 9 anni. La donna voleva separarsi e cambiare vita, non voleva avere più nulla a che fare con quell’uomo violento e questo lui non voleva accettarlo.

“Mio fratello non era un mostro, quel folle gesto…”, parla la sorella di Pasquale Vitiello (interNapoli)
“Mio fratello era una persona per bene, lavorava, viveva per la sua famiglia e per la sua bambina, non riesco a spiegare questo gesto folle”. Sono parole disperate e incredule quelle della sorella di Pasquale Vitiello, l’uomo che il 19 marzo, a Terzigno (NA), ha ucciso la moglie Imma Villani, davanti alla scuola frequentata dalla figlia.
I due si stavano separando consensualmente, ma pare che Pasquale avesse picchiato Imma in passato. A intervistare la sorella dell’uomo sono stati i giornalisti di Pomeriggio Cinque, poco dopo la notizia del ritrovamento del cadavere, che si è tolto la vita in un rudere non molto lontano dal luogo dell’omicidio: nelle sue mani sono state rinvenute alcune lettere indirizzate ad amici e parenti e che sono state raccolte dal PM come prova.

La figlia di Pasquale Vitiello e Immacolata Villani: “Perché mamma non mi telefona?” (HuffPost – 22 marzo 2018)
È battaglia per l’affidamento: i familiari del padre e della madre stanno procedendo per vie legali
“Perché mamma non mi chiama? Perché non si fa sentire almeno al telefono?”. La figlia di Pasquale Vitiello e Immacolata Villani non è al corrente di quanto accaduto. Non sa che il padre ha ucciso la madre, prima di togliersi la vita. Dopo l’omicidio-suicidio è rimasta in classe con la maestra, le è stato detto che la mamma non sarebbe arrivata. “Lo so, deve andare in ospedale per togliersi il gesso dal braccio”, ha risposto lei, senza sospettare nulla. Ora, però, comincia a spazientirsi, a fare domande, a chiedere dove sia Immacolata.
Come racconta il Mattino, la bimba è stata provvisoriamente affidata agli zii. È stata portata in una villetta, dove abitano anche i cugini. Gli assistenti sociali l’hanno incontrata e anche a loro ha chiesto della madre: nessuna domanda sul padre. Non ha accesso alla televisione, le notizie di quanto accaduto potrebbero raggiungerla. Presto sarà compito dei familiari informarla. Nel frattempo è battaglia per il suo affidamento. I familiari del padre e della madre stanno procedendo per vie legali.
Si legge sul Mattino: I genitori di Pasquale Vitiello, l’assassino, hanno annunciato che ne chiederanno la custodia: “Non vogliamo perdere nostra nipote”, ha detto il nonno. E l’avvocato Salvatore Annunziata, incaricato dalla famiglia di seguire la vicenda dal punto di vista civile, spiega: “Ha diritto a frequentare tutti i suoi parenti. I legami affettivi non possono essere recisi”. Il padre di Imma e la sua compagna, dal canto loro, hanno affidato all’avvocato Cesino il compito di chiederne l’affidamento.


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