Pasquale Concas, 50 anni, magazziniere. Dopo aver scontato 19 anni di reclusione l’uccisione di un’anziana, è accusato di aver causato la morte di un’avvocata e, pochi mesi dopo, di una prostituta. Condannato a 20 anni per l’uccisione della prostituta, annullato l’ergastolo per la morte dell’avvocata (processo da rifare)
Gaggio di Castelfranco (Modena), 20 Gennaio 2018
Titoli & Articoli
Modena, Arietta rapinata e uccisa: preso l’assassino (Gazzetta di Modena – 26 gennaio 2018)
Arietta Mata, la prostituta ungherese di 24 anni morta sotto un treno nel Modenese tra sabato e domenica sarebbe stata uccisa. Si tratterebbe dunque di un omicidio. C’è un fermo: un italiano di 50 anni, Pasquale Concas
I sospetti di un delitto camuffato, da suicidio o incidente sui binari, sono diventati certezza con gli esami dell’autopsia sul cadavere di Arietta Mata, la giovane prostituta di 24 anni trovata morta sui binari domenica mattina. Ad uccidere la ragazza non è stato un treno, ma un uomo che la giovane conosceva e con la quale si era appartata, forse a pochi passi da quei binari dove all’indomani è stata ritrovata morta.
La svolta nella giornata di giovedì quando gli uomini della Mobile hanno incrociato il lavoro investigativo dei giorni precedenti, con i referti dell’autopsia. Si è così arrivati ad individuare l’uomo sospettato di essere l’omicida. Il sostituto procuratore Katia Marino ha emesso il provvedimento di fermo per omicidio volontario aggravato dalla rapina. Destinatarioun cinquantenne, di origini sarde Pasquale Concas, di Villagrande Strisaili ma di origine ogliastrina impiegato come magazziniere, residente a Montale. Vive da almeno tre anni, nel modenesem ma sarebbe solito frequentare le sale gioco per scommettere denaro alle slot machine. E probabilmente è in questa “malattia” per il gioco che potrebbe nascondersi la molla dell’omicidio.
Il movente non sarebbe infatti passionale, ma economico. All’origine di tutto c’è infatti la rapina alla giovane. Dopo essersi appartati, l’uomo avrebbe rapinato la donna, la quale si è strenuamente opposta e la situazione è degenerata nell’omicidio. Infatti la donna è stata trovata priva della borsetta, dove pare avesse una discreta quantità di denaro oltre che del cellulare. L’omicidio è avvenuto fuori dall’auto, probabilmente la vittima è stata strangolata (ma saranno gli esiti degli esami di medicina legale a confermarlo). Una volta uccisa la giovane, l’uomo si è trovato nella necessità di decidere come sbarazzrsi del cadavere. Pare abbia vagato con la giovane morta in auto fino ad arrivare alla “soluzione” di simulare un incidente ferroviario. L’autopsia ha confermato che la donna era già morta quando è stata investita dal treno.
All’uomo gli uomini della squadra mobile sono arrivati grazie ai riscontri telefonici che hanno segnalato la presenza dell’uomo nella zona, in cui quella sera la donna si prostituiva, oltre ad alcune testimonianze di colleghe della giovane. Il presunto assassino è proprietario di un modello particolare di auto che ha facilitato il lavoro degli investigatori. Ulteriori elementi sono arrivati da alcune telecamere situate nella zona in cui si è mosso l’assassino nella notte tra sabato 20 e domenica 21 gennaio.
PROCURA SODDISFATTA. “Rappresento il mio compiacimento alla pm Katia Marino e alla squadra mobile di Modena per la celerità e professionalità ancora una volta dimostrate nella raccolta degli elementi che hanno portato all’emissione del fermo del pubblico ministero. Attendiamo il vaglio del giudice per le indagini preliminari”. Così il procuratore capo di Modena Lucia Musti commenta la svolta nelle indagini sulla morte della prostituta 24enne Arietta Mata, che hanno portato al fermo di un 50enne indiziato di omicidio volontario aggravato e rapina.
L’ha rincorsa sulle rotaie dopo averla rapinata e, quando è riuscito ad afferrarla, l’ha strangolata per poi finirla, probabilmente, fracassandole il capo su binari. Pasquale Concas, 50enne di Osilo (Sassari), ma domiciliato da tempo a Modena, è stato fermato come gravemente indiziato per l’omicidio di Arietta Mata (nella foto), prostituta 24enne trovata morta domenica mattina sui binari di Gaggio di Castelfranco (Modena).
L’uomo lavorava come magazziniere nella città emiliana, ma sarebbe solito frequentare le sale gioco per scommettere denaro alle slot machine. Secondo le indagini della squadra mobile della Polizia di Stato, coordinata dal pm Katia Marino, dunque, il gioco d’azzardo potrebbe essere una spiegazione della rapina che il 50enne, ora in carcere, ha commesso ai danni della giovane, poi uccisa. In sole 24 ore dal rinvenimento della salma gli uomini della mobile di Modena, diretta dal vicequestore aggiunto Marcello Castello, hanno risolto il caso. Giovedì mattina è scattato il fermo.
L’uomo è stato raggiunto dai poliziotti nella sua abitazione in affitto a Montale, poco fuori Modena e ieri mattina, nel corso dell’udienza di convalida, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Questa mattina (sabato) è previsto l’interrogatorio di garanzia. Il magazziniere è un assassino recidivo: nel 1994, a Olbia, uccise un’anziana dopo averla rapinata. Finito dietro le sbarre, ad Alghero, nel 2008, ottenne la semiliberà ma tornò in cella, nel 2011 per aver violato le prescrizioni sulla libertà vigilata. Uscito nel 2013, si trasferì al Nord per cominciare una nuova vita con la ex fidanzata.
Perchè Arietta Mata? A quanto pare il 50enne l’aveva già caricata in auto altre volte. Raggiunta dal il Resto del Carlino si dice sconvolta la sua ex, col quale l’uomo si era trasferito a Grizzana Morandi nel 2014: “Mi sono innamorata di lui quando ancora era detenuto ad Alghero. Siamo stati insieme dieci anni poi, quando ho capito che era un vile sono scappata. Mi ha cercato poco tempo fa: fortunatamente non gli ho risposto e mi sono salvata la vita”.
Modena «Concas è l’assassino di Arietta Mata» La sentenza di Cassazione chiude il caso (Gazzetta di Modena – 21 settembre 2022)
La Corte evidenzia tutti gli indizi decisivi, ribadendo la condanna a 20 anni
Pasquale Concas è l’assassino di Arietta Mata. Così ha sentenziato la Corte di Cassazione esprimendo il giudizio definitivo sulla tragica fine della la prostituta ungherese 25enne, strangolata, picchiata e lasciata morta il 21 gennaio 2018 sulla ferrovia dietro il Ponte di Sant’Ambrogio perché venisse investita da un treno in una messinscena di suicidio.
Avvocatessa uccisa, confermato l’ergastolo di Pasquale Concas in Appello (il Resto del Carlino – 6 settembre 2023)
Il 53enne era già stato condannato per l’omicidio della prostituta Arietta Mata e per la morte di un’altra donna avvenuta ad Olbia nel 1994. Nel 2017 avrebbe ucciso Elena Morandi, appiccando poi il fuoco all’abitazione della vittima.
Confermata in corte d’Appello a Bologna la condanna all’ergastolo di Pasquale Concas, 53enne originario di Osilo, ritenuto essere l’omicida dell’avvocatessa Elena Morandi. Concas si trova già in carcere, con una condanna a 24 anni, per l’omicidio della prostituta Arietta Mata, avvenuta a Gaggio di Castelfranco ad inizio del 2018. In passato era stato invece condannato per l’omicidio di una terza donna, il primo in ordine di tempo, avvenuto a Olbia nel 1994 sempre a scopo di rapina. Il caso Elena Morandi: secondo le indagini Concas avrebbe soffocato l’avvocatessa 56enne per sottrarle una somma di 300 euro prima di appiccare il fuoco all’abitazione della vittima con l’obiettivo di simulare un incendio. Ma le indagini della squadra mobile hanno dimostrato che dietro a quell’incendio c’era ben altra dinamica dei fatti.
Avvocatessa uccisa e data alle fiamme, annullato l’ergastolo al pluriomicida Concas (Today – 24 aprile 2024)
Il magazziniere di origini sarde era già stato condannato per l’omicidio di due donne, Avvocato: “Valutare fatalità”
Tutto da rifare. La Corte di Cassazione ha annullato l’ergastolo per Pasquale Concas, il magazziniere di origini sarde condannato in secondo grado per l’omicidio dell’avvocata Elena Morandi. La donna di 56 anni è stata trovata morta nel 2017 a Modena, nella propria abitazione dopo un incendio. Concas, 54 anni, è stato già condannato per la morte di altre due donne, con il movente della rapina. Riavvolgiamo il nastro.
L’avvocatessa Elena Morandi è stata trovata senza vita il 24 settembre del 2017 nel suo appartamento della periferia modenese, a seguito di un incendio. Secondo l’accusa sarebbe stato Pasquale Concas a uccidere la donna, con la quale pare intrattenesse una relazione da qualche mese. Il 54enne l’avrebbe uccisa per rubarle qualche centinaia di euro, dopodiché avrebbe appiccato il fuoco dolosamente, al fine di simulare un incidente domestico. Riconosciuto colpevole in primo e secondo grado era stato condannato all’ergastolo.
Il denaro era il movente anche degli altri due omicidi commessi dal Concas. Quello della prostituta ungherese di 24 anni Arietta Mata, uccisa a Gaggio di Castelfranco a inizio 2018, e quello di Lorena Gottardi, accoltellata tra le mura della propria casa a Olbia nel 1994. Arietta Mata invece era stata strangolata per poche decine di euro il 20 gennaio 2018. Poi Concas aveva lasciato che il suo cadavere venisse straziato sui binari di Gaggio tentando di inscenare un suicidio. Per il primo omicidio aveva trascorso 19 anni dietro le sbarre mentre per il secondo era stato condannato a 24 anni di reclusione.
La Corte Superma ha deciso che il processo sull’omicidio dell’avvocatessa Elena Morandi è da rifare. Gli atti sono stati rinviati alla corte d’Appello di Bologna per un nuovo giudizio. Così la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado che aveva condannato a vita Pasquale Concas, il magazziniere di 54 anni di Osilo, in provincia di Sassari.
Soddisfatto l’avvocato difensore, Alessandro Betti: “Esprimo soddisfazione per il fatto che venga verificato ciò che è realmente accaduto, in particolare l’ipotesi alternativa di una tragica fatalità. La sentenza di appello non si è confrontata con l’ipotesi alternativa che non sia stato un omicidio intenzionale, ma che la morte sia legata a cause accidentali. Inoltre a mio avviso – conclude Betti – non c’è compatibilità tra le scottature rinvenute e la dinamica descritta”.
Elena Morandi avvocatessa uccisa a Modena, la Cassazione annulla l’ergastolo a Pasquale Concas (Corriere della Sera – 24 aprile 2024)
Il magazziniere, già condannato per due delitti, era accusato di averla soffocata e di aver appiccato l’incendio per nascondere una rapina. La difesa: c’erano ipotesi alternative. I fatti risalgono al 2017
La Corte di Cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo per Pasquale Concas per la morte dell’avvocatessa civilista modenese Elena Morandi, trovata senza vita nella sua abitazione di Modena nel settembre 2017. Secondo la Corte di Cassazione, che ha annullato la sentenza di secondo grado, il processo è da rifare e gli atti sono stati rinviati alla Corte d’Appello di Bologna per un nuovo giudizio. Ora dunque la stessa corte dovrà rivedere l’ipotesi accusatoria secondo la quale Concas avrebbe ucciso per soffocamento la 56enne Elena Morandi e poi avrebbe appiccato il fuoco all’abitazione per simulare un incidente, il tutto allo scopo di rapinarla del computer e di alcune centinaia di euro. Secondo la difesa invece, che aveva presentato ricorso, ci sono ancora tanti punti da chiarire. «Esprimo soddisfazione per il fatto che venga verificato ciò che è realmente accaduto, in particolare l’ipotesi alternativa di una tragica fatalità. La sentenza di appello non si è confrontata con l’ipotesi alternativa che non sia stato un omicidio intenzionale, ma che la morte sia legata a cause accidentali. Inoltre a mio avviso non c’è compatibilità tra le scottature rinvenute e la dinamica descritta», ha detto l’avvocato difensore Alessandro Betti che ora attende la fissazione di una nuova udienza.
Concas conosceva Elena Morandi, i due infatti si frequentavano e le celle telefoniche secondo le indagini lo collocarono nella casa della vittima nel momento della morte dell’avvocato. Per i giudici sarebbe un killer seriale senza scrupoli. Il magazziniere sardo infatti è in carcere anche per l’omicidio della prostituta Arietta Mata, una giovane di origine ungherese trovata cadavere nelle campagne vicino alla linea ferroviaria a Castelfranco Emilia. La 24enne era stata uccisa ad inizio 2018. Ma nel passato di Concas c’era stato anche un altro fatto di sangue. L’uomo infatti aveva scontato una pena per avere ucciso un’altra donna nel 1994 a Olbia. (di Valentina Lanzilli)