Muhammad Vrapi, 62 anni, operaio, padre e nonno. Uccide la moglie con 20 coltellate. Condannato a 30 anni con rito abbreviato poi ridotti a 20
Busto Arsizio (Varese), 14 Giugno 2017
Titoli & Articoli
L’ha massacrata con 20 coltellate: «È inutile che corri, tanto ormai…» (la Provincia di Varese – 16 giugno 2017)
L’arma utilizzata è un coltello da cucina. L’ultima, drammatica minaccia
Avrebbe ucciso la moglie con almeno una ventina di coltellate, ma potrebbero essere state molte di più, una dozzina delle quali l’avrebbero raggiunta all’addome senza lasciarle scampo. L’arma utilizzata è un coltellaccio da cucina dalla lama lunga circa 25 centimetri. Avrebbe infierito più volte sul corpo della donna e non avrebbe manifestato il minimo segno di pentimento nel momento in cui è stato arrestato dai carabinieri. «È inutile che corri, tanto ormai non c’è niente da fare».
È la frase che l’uomo, Muhamed Vrapi avrebbe rivolto alla vicina di casa accorsa in soccorso della moglie, Diana Koni Vrapi, agonizzante a terra, poco prima di morire. La donna, richiamata dalle urla della vittima, ha suonato al campanello di casa in via Goito, dove vivevano i due coniugi albanesi, e si è ritrovata di fronte Muhamed Vrapi sporco di sangue e la donna immersa in una pozza di sangue che chiedeva aiuto. Un’immagine raccapricciante. Di lì a poco la moglie, 52 anni, è deceduta. Emergono nuovi particolari della faccenda che ha scioccato la comunità di Busto Arsizio nelle ultime ore.
L’omicidio di Diana Koni Vrapi, a opera del marito Muhamed Vrapi, nasconde ancora molti aspetti sui quali fare chiarezza, ma alcune circostanze stanno già prendendo forma. Il movente, invece, non è ancor molto chiaro. Stando alle prime informazioni pare che già da qualche giorno, almeno una settimana, i due coniugi stessero litigando in maniera pesante. Una circostanza confermata da molti vicini di casa. Le urla, infatti, le hanno sentite in tanti ed è un aspetto piuttosto conclamato. I fendenti mortali sono stati innescati da una violentissima lite. Perché litigassero, invece, resta un mistero. Forse all’origine della tensione potrebbero esserci dei banalissimi motivi di gelosia da parte della moglie. Una situazione che potrebbe aver prodotto un forte stato di insofferenza nel marito che non rende meno assurdo, anche per la sua efferatezza, il delitto. La rabbia che ha armato la mano dell’omicida non può essere spiegata solo con delle piccole incomprensioni tra innamorati. È probabile che il malessere sul quale stanno cercando di fare luce gli investigatori fosse molto più profondo. Nelle prossime ore verrà eseguita anche l’autopsia. Solo quando l’autorità giudiziaria darà il via libera, potranno essere effettuati i funerali.
Uccise la moglie, 30 anni a Muhammad Vrapi (Varese News – 27 settembre 2018)
Il 63enne colpì la moglie con 20 coltellate al culmine di una lite nella loro abitazione di via Goito
Muhammad Vrapi è stato condannato a 30 anni di reclusione per aver ucciso la moglie Diana Koni il 14 giugno del 2017. Il giudice per l’udienza preliminare Piera Bossi ha confermato la richiesta dell’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Massimo De Filippo. Il 63enne ha ottenuto lo sconto di un terzo per la scelta del rito abbreviato.
Quel giorno Muhammad, originario di Durazzo (Albania) ma cittadino italiano senza alcun precedente, aveva invitato la moglie nella loro casa di via Goito per un chiarimento sulla loro situazione sentimentale ma in un momento di rabbia l’ha accoltellata fino ad ucciderla. Vrapi, dopo una vita insieme alla moglie, avrebbe intrecciato una relazione via chat con una vecchia fiamma e per questo stava litigando con Diana.
L’omicidio di Diana scosse molto tutta la comunità bustocca e per lei venne anche organizzata una manifestazione in piazza San Giovanni in difesa delle donne vittime di violenza da parte dei compagni. (di Orlando Mastrillo)
Uccise la moglie a coltellate, sconto di 10 anni in appello (Varese News – 8 febbraio 2020)
Dopo la condanna in primo grado a 30 anni, la Corte di Appello ha diminuito a 20 gli anni di condanna per Muhammad Vrapi
«Non c’è stata crudeltà». E’ questo la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Milano, che in secondo grado – con rito abbreviato – ha condannato Muhammad Vrapi a 20 anni di reclusione, 10 in meno rispetto alla sentenza di primo grado risalente allo scorso 27 settembre 2018.
L’uomo è colpevole dell’omicidio della moglie Diana Koni, avvenuto il 14 giugno 2017 a Busto Arsizio, al termine di una lite famigliare nella propria abitazione di via Goito. Per Muhammad Vrapi, 64enne, origini albanesi, la pena è scesa da trenta a vent’anni di carcere, perché, appunto, è caduta l’aggravante dell’aver agito con crudeltà.
Secondo la Cassazione non è detto che quei colpi abbiano procurato alla vittima sofferenze in più. In pratica: se la donna è morta subito, o sotto i primi colpi, la “crudeltà“ delle coltellate successive non ha avuto alcun effetto. E nel caso Vrapi, scrivono i giudici della Corte d’assise d’appello di Milano, non c’è prova che sia andata in modo diverso.