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Moustafa El Chani, 32 anni. Uccide la compagna a bastonate, come aveva scritto su fb, lascia un vocale per dirlo e si impicca

Azzano Mella (Brescia), 29 Novembre 2019


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Brescia, uccide la compagna a bastonate e si impicca. Aveva scritto su Facebook: «La ammazzerò» (il Gazzettino – 29 novembre 2019)
Due cadaveri sono stati ritrovati in tempi diversi questa mattina ad Azzano Mella, nel Bresciano. Si tratta di un uomo di origine marocchina, Moustafa El Chani, trovato impiccato in un parco pubblico, e di una donna italiana, Mara Facchetti 46 anni di Brandico, abbandonata senza vita nelle campagne dello stesso paese della Bassa. I due avevano una relazione e la prima ipotesi degli inquirenti è quella di omicidio – suicidio. A far scattare l’allarme è stato un ingegnere che doveva effettuare un sopralluogo al parco pubblico e ha trovato il cadavere dell’uomo, mentre alcuni residenti nelle cascine di Azzano avevano avvertito i carabinieri della presenza di un’auto con tracce di sangue.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti ad uccidere a botte la donna sarebbe stato proprio Moustafa El Chani trentaduenne di origine marocchina anche lui residente a Brandico che se poi impiccato nel parco pubblico di Azzano Mella, ad un chilometro e mezzo di distanza da dove aveva lasciato il cadavere della donna. Il padre di Mara Facchetti era stato ucciso in una rapina in auto nel 1993 a Offlaga, nel Bresciano.

Ha massacrato Mara a calci e bastonate: lo Stato gli pagherà la sepoltura (Brescia Today – 3 dicembre 2019)
Sarà a carico dello Stato, o meglio del Comune di competenza, la sepoltura di Moustafa El Chani, il 32enne che ha ucciso a calci e bastonate la 46enne Mara Facchetti.
Era solo, lontano da tutti, legato solo e soltanto a Mara, la donna che per lui era diventata un’ossessione, tanto da portarlo a compiere il crudele gesto di ucciderla, per poi togliersi la vita a sua volta. Nessuno ha chiesto di lui, nessun familiare, nessun parente lontano: Moustafa El Chani, 32 anni, a quanto pare non aveva nessuno. Non aveva nemmeno una residenza, e neppure il permesso di soggiorno: per qualche tempo aveva abitato a Brandico. La salma di El Chani ora si trova al Civile di Brescia, insieme a quella di Mara Facchetti, la donna di 46 anni che lui ha ucciso a calci, pugni e bastonate. Nelle prossime ore entrambi i corpi saranno sottoposti all’esame autoptico. Fatto questo, potranno essere organizzati i funerali: quello di El Chani, senza parentele, dovrà essere organizzato a carico dello Stato, con le spese pagate dal Comune che verrà considerato di competenza. E quindi Brandico, dove appunto per qualche tempo era domiciliato, oppure Azzano Mella, il paese dove sono stati ritrovati i corpi, oppure ancora Brescia.
La sepoltura di El Chani a carico dello Stato. Una situazione che provoca inesorabilmente un corto circuito morale: tutti devono avere giusta sepoltura, anche i criminali. Ma provoca inesorabile indignazione anche il fatto che sarà a carico dei cittadini. Però qual è l’alternativa? Non c’è. La società civile passa anche da questo.
Tutta la comunità, intanto, si stringe al dolore e al cordoglio dei familiari di Mara. La piangono il fratello e la sorella, e la madre, disperata: Mara aveva anche una figlia, di appena 5 anni. La triste cronaca dell’accaduto è ormai storia nota: El Chani ha ucciso Mara, poi si è impiccato al parco giochi di Azzano. Prima di togliersi la vita, ha mandato un messaggio vocale alla madre della donna, confessando quanto aveva appena fatto.


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