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Maurizio Dal Cero, 42 anni, padre. Uccide con un coltello la moglie e i due figli. Poi si suicida

Gornate Olona (Varese), 7 Agosto 2009


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Sgozza moglie e due figli e si uccide
Non tagliava il prato da giorni Maurizio Dal Cero. Stava affacciato in balcone, in silenzio, a guardare i bambini giocare. E giovedi aveva anche chiamato un vicino per confidargli in lacrime tutta la sua sofferenza. Ma nessuno aveva potuto immaginare che in quella villetta dal giardino fiorito stesse per consumarsi un dramma.
Nel cuore della scorsa notte, invece, la follia ha vinto e Dal Cero ha sgozzato i suoi figli, la moglie e si è ucciso.
La tragedia che ha scioccato il paese di Gornate Olona, nel Varesotto, è stata scoperta venerdi mattina attorno a mezzogiorno. A dare l’allarme è stato un parente che dopo avere suonato per diverse volte il campanello ha notato le finestre ancora chiuse, il sistema di irrigazione in funzione e si è insospettito. Quasi un presagio di morte, con i tre cani che abbaiavano all’interno, che lo ha spinto d’istinto a sfondare la porta d’ingresso. In casa l’agghiacciante scoperta: i piccoli Fabio e Mattia, di 9 e 5 anni, sgozzati nei loro lettini, la mamma Marta Bergonzi riversa nell’altra stanza e infine lui, il padre assassino, suicidatosi in garage con il monossido di carbonio del tubo di scappamento dell’automobile. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Saronno e le tute bianche dei Ris incaricate dei rilievi scientifici. Ma sulle modalità del delitto non ci sono ombre. Maurizio Dal Cero, 42 anni, ha ucciso tutti nel sonno e poi si è ammazzato col gas.
Alle tre del mattino. Resta da capire se alle vittime siano stati dati dei sonniferi. Lo chiariranno gli esami tossicologici che saranno eseguiti in sede di autopsia all’ospedale di Varese. Gli investigatori che stanno lavorando al caso non hanno ancora una spiegazione da dare ai parenti distrutti dal dolore. Dal Cero stava vivendo un momento difficile. Da qualche tempo aveva prospettato l’intenzione di lasciare il lavoro che svolgeva nell’officina del suocero. E anche il matrimonio scricchiolava. Tanto che qualche giorno fa la moglie gli aveva fatto trovare i documenti per la separazione.
«Mi aveva chiamato giovedi mattina. Al telefono piangeva per quello che stava vivendo», racconta un vicino di casa. «Quella conversazione mi colpi perché non eravamo intimi, ma lui mi raccontò tutto delle ultime settimane. Piangeva e io l’ho ascoltato. Non potevo fare altro e certo non credevo che potesse arrivare a tanto», aggiunge il testimone. Ma in via Biciccera, dove i Dal Cero si erano trasferiti da cinque anni, tutti sono scioccati dall’improvvisa tragedia e ricordano i bambini che giovedi sera giocavano a calcio in giardino. I vicini minimizzano anche sul quel cartello appeso al cancello della villetta: un avviso con disegnati fucili, coltelli e pistole che recita «Attenti al cane, al padrone e ai familiari». «Tempo fa gli erano entrati in casa», spiega una vicina che parla di «una famiglia normale e tranquilla, in apparenza senza problemi».


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