Luigi Colla, 42 anni, operaio. Uccide la ex fidanzata a coltellate. Condannato a 30 anni
Parma, 10 Settembre 2016
Titoli & Articoli
Invita la ex a casa e poi la uccide, choc a Parma (La Stampa – 11 settembre 2016)
La vittima, Elisa Pavarani, e Luigi Colla si erano lasciati da poche settimane
E’stato fermato in piena notte, mentre vagava per le vie di Parma, Luigi Colla, il 42enne sospettato di aver ucciso a coltellate l’ex fidanzata, Elisa Pavarani, operaia di 39 anni residente a Sala Baganza (PR). La caccia all’uomo è durata poche ore: verso le 20:30 di ieri il corpo senza vita della donna era stato trovato dai carabinieri in un lago di sangue nell’appartamento dell’uomo che, in un primo momento, aveva fatto perdere la proprie tracce.
I due si erano lasciati da poche settimane. Sembra che ieri Elisa si fosse recata presso l’appartamento dell’ex convivente in largo Guido Carli, zona residenziale alle porte del centro, per un incontro chiarificatore, forse per portare via alcuni vestiti e oggetti personali. Da un litigio sarebbe scaturita l’aggressione mortale. Almeno quattro i fendenti fatali. Ora il presunto assassino si trova nel carcere di Parma. Una settimana fa il 42enne aveva cambiato la sua immagine profilo su Facebook, inserendo un selfie che lo ritraeva sorridente in compagnia di Elisa. Al commento di un amico che chiedeva «Pace?», Colla aveva risposto: «Non ancora».
Una relazione troncata, un litigio, il rifiuto di accettare la fine di una storia d’amore. Per raccontare questa nuova tragedia e il possibile movente si potrebbe fare copia-incolla da altre decine di femminicidi. Un semplice esempio: il 12 settembre 2006, 10 anni fa esatti, la tranquilla Parma veniva sconvolta dal delitto di Silvia Mantovani, 28enne uccisa a coltellate dall’ex fidanzato. Ma non è una coincidenza, sembra più drammatica quotidianità. (di Marco Balestrazzi)
Omicidio di Elisa Pavarani, il collega dell’ex: “Perdeva spesso la testa” (Parma Today – 11 settembre 2016)
I vicini di casa riferiscono di frequenti litigi tra i due, a volte conclusi con l’arrivo delle forze dell’ordine
L’omicidio che si è consumato nella serata di sabato 10 settembre in largo Carli, al civico 61, si è verificato dopo le ore 20.30 nella zona di via Sidoli. Luigi Colla, ex fidanzato, per ora unico sospettato dell’omicidio di Elisa Pavarani, 39enne parmigiana uccisa a coltellate, è in fuga da ieri sera, i Carabinieri lo stanno cercando dappertutto.
La mattina dopo l’omicidio parla un collega di lavoro del presunto assassino: “Lavoro con lui da anni, era uno che perdeva spesso le staffe, anche sul posto di lavoro Litigava facilmente con le persone. Per questo motivo tra l’altro era stato trasferito da San Prospero a San Secondo. Lui faceva il saldatore all’Sma. Andava in palestra e fisicamente è molto allenato. Lei non la conoscevo, non ne parlava mai, penso che vivesse qui in via Sidoli con lui. Ha fatto una cosa terribile: spero almeno che abbia la dignità di costituirsi entro mezzogiorno”.
Delitto Pavarani, convalidato il fermo: “Colla è sotto shock” (la Repubblica – 14 settembre 2016)
L’uomo è reo confesso, ha risposto al giudice: “Neppure lui sa spiegare il perché di questa tragedia”. La 39enne uccisa da fendenti al cuore e ai polmoni
Un uomo da tutti considerato normale, tranquillo, forse persino un po’ noioso, ora si trova ad affrontare una realtà che fino alle 18 di sabato scorso sembrava lontanissima: quella di essere un assassino. Luigi Colla, recluso in una cella del carcere di via Burla, deve e dovrà per sempre fare i conti con quei pochi secondi che gli sono bastati per distruggere la vita di Elisa Pavarani, la donna con cui aveva condiviso 13 anni di relazione, e per gettare nella tragedia due famiglie, quella della vittima e la propria. E’ sotto shock, dichiara l’avvocato difensore Matilde Rogato: “Neppure lui sa spiegare i motivi di questa tragedia, è molto provato e alcune cose non le ricorda – ha dichiarato l’avvocato Rogato – Non so quando potrà metabolizzare l’accaduto, forse avrà bisogno di aiuto. Fin da subito si è dimostrato disponibile alla massima collaborazione con gli inquirenti”.
Nella tarda mattinata di mercoledì è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari il fermo del 42enne accusato di aver ucciso a coltellate l’ex fidanzata perché non riusciva ad accettare la fine della relazione. E’ stata disposta la custodia cautelare in carcere per l’accusa di omicidio volontario. L’uomo è reo confesso: davanti al giudice Maria Cristina Sarli, che lo ha raggiunto per l’interrogatorio nel carcere di via Burla, ha deciso di rispondere alle domande e di confermare quanto già dichiarato al pm Umberto Ausiello nel corso della notte tra sabato e domenica, subito dopo la cattura. L’indagato in quell’occasione è stato interrogato dalle 2 alle 4. Ha fornito una sua dettagliata versione di quanto accaduto e si è assunto la responsabilità del delitto.
Oggi , in presenza dell’avvocato difensore e del pm titolare dell’inchiesta, Colla ha risposto al gip che gli ha chiesto alcune precisazioni riguardo ai fatti di quel tragico pomeriggio. “Non so cosa mi sia preso…” queste le prime parole pronunciate davanti al magistrato. E’ seguita una deposizione difficile, più volta interrotta dal pianto. Colla sembra essersi reso conto dell’enormità e dell’orrore del suo gesto. Purtroppo le lacrime non lo potranno cancellare.
Martedì si è svolta l’autopsia sul corpo di Elisa Pavarani. Il medico legala Edda Guareschi, incaricata della perizia, fornirà presto agli inquirenti una prima relazione sulle cause del decesso. Dalle prime risultanze emergerebbe che la 39enne è stata colpita da profondi fendenti in punti vitali, come cuore e polmoni. Colpi, cinque o sei, sferrati con una forza tale da rompere la lama del coltello da cucina.
Nessuno, forse neppure Colla sa spiegare il perché di una tale furia omicida. Elisa Pavarani si era fidata di quell’uomo nonostante le insistenze perché tornassero insieme. Non pensava di essere in pericolo quando ha accettato di incontrarlo da sola per un ultimo chiarimento. Ha passato con lui le ultime ore, certa di riuscire a farlo ragionare. Non aveva intrapreso un’altra relazione, voleva solo voltare pagina. Il rimanere ferma su una decisione, privata e legittima, le è costato la vita. (di Maria Chiara Perri)
Omicidio Elisa Pavarani, la Cassazione: confermati 30 anni per l’ex Luigi Colla (Fan Page – 5 maggio 2020)
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a 30 anni di carcere per Luigi Colla, l’uomo che a Parma uccise a coltellate l’ex fidanzata Elisa Pavarani, 39 anni, che lo aveva lasciato. I giudici: “Delitto premeditato. Colla si era preparato “psicologicamente” a uccidere Elisa con l’assunzione di medicinali, stupefacenti e alcol. Se avesse cambiato idea l’avrebbe risparmiata”.
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a 30 anni di carcere per Luigi Colla, l’uomo che a Parma uccise a coltellate l’ex fidanzata Elisa Pavarani, 39 anni, che lo aveva lasciato. Colla, che per i giudici avrebbe premeditato e pianificato il delitto nei minimi dettagli, ha scelto di essere giudicato in rito abbreviato, decisione che gli ha garantito lo sconto di un terzo delle pena. Colla, infatti, rischiava l’ergastolo.
Il delitto è andato in scena il 10 settembre 2016 nell’appartamento in largo Carli, nella zona di via Sidoli, a Parma, dove il 45enne aveva attirato Elisa con il pretesto di consegnarle le ultime cose lasciate in casa. Elisa Pavarani, fu aggredita alle spalle con un coltello e colpita cinque volte al torace e all’addome, con fendenti mortali. Dopo l’aggressione Colla è uscito in sella alla sua bicicletta per poi essere rintracciato a notte fonda dai carabinieri a pochi chilometri di distanza da casa. Secondo la sentenza arrivata a quattro anni dai fatti, Colla avrebbe pianificato l’assassinio:
“La decisione di uccidere la Pavarani – scrivono i giudici del Palazzaccio – era già stata presa alcuni giorni prima da Colla, tanto che per la sua attuazione l’imputato aveva convinto la vittima a un incontro nell’abitazione di Parma e si era preparato “psicologicamente” con l’assunzione di medicinali, stupefacenti e alcol; Colla, quindi, aveva deciso di uccidere la donna ma, contestualmente, aveva programmato di non ucciderla se quell’incontro l’avesse indotta a mutare la decisione di interrompere la relazione, già adottata in precedenza e a lui manifestata”. (di Angela Marino)