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Luigi Caramello, 46 anni, operaio autotrasportatore, padre. Uccide la moglie (che se ne era andata di casa) con 9 coltellate alle spalle. Fugge e si taglia le vene, ma viene catturato. Condannato a 30 anni confermati in Cassazione, dove non viene rappresentato

Canelli (Asti), 14 Novembre 2015

caramello


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Omicidio ad Asti, accoltella la moglie e fugge | I carabinieri lo ritrovano coi polsi tagliati (Si24 – 14 novembre 2015)
È finita in mezzo ai campi di Mombaruzzo, la fuga dell’uomo che questa mattina a Canelli, in provincia di Asti, ha ucciso la moglie e si è dato alla fuga. I carabinieri hanno fermato Luigi Caramello, 47 anni, dopo che si era tagliato le vene dei polsi nel tentativo di togliersi la vita. L’uomo, trasportato in ospedale, non sarebbe in pericolo di vita. Prima di tagliarsi le vene, l’uomo aveva nascosto l’auto rossa che si era fatto prestare da un amico e con la quale era fuggito dopo il delitto, avvenuto questa mattina davanti alla stazione ferroviaria di Canelli, dove da un mese la moglie, Barbara Natale, 44 anni, si era trasferita.

Trovato vicino ad un cimitero con le vene dei polsi tagliate: è finita così la fuga dell’uomo che ha ucciso la moglie a coltellate davanti alla stazione di Canelli (La Stampa – 14 novembre)
La vittima è Barbara Natale, 44 anni. Lei se n’era andata di casa un mese fa. Tra i due sarebbe scoppiata una lite. L’uomo Luigi Caramello ha colpito più volte la donna alle spalle
Lo hanno trovato nei pressi del cimitero di Bazzana, tra Nizza Monferrato e Mombaruzzo, con le vene dei polsi tagliate. Non è in pericolo di vita ed è stato trasportato in ospedale. È finita così la fuga di Luigi Caramello, 47 anni, che questa mattina ha ucciso a coltellate la moglie da cui viveva separato da circa un mese. L’uomo si è allontanato da Canelli su una Punto rossa, pare prestata da un amico. Caramello è originario della Liguria e lavora per conto di un’azienda che si occupa del recupero di rottami di ferro. Le ricerche si sono estese anche verso l’Alessandrino dove pare sia stato visto dirigersi l’uomo.
Omicidio pochi minuti fa a Canelli, davanti all’ex stazione ferroviaria. Un uomo, Luigi Caramello, 47 anni di Santo Stefano Belbo, ha ucciso a coltellate l’ex moglie Barbara Natale, 44 anni. La donna se ne era andata di casa circa un mese fa e in questi giorni era ospite di un’amica a Canelli. Pare che Caramello l’avesse cercata per un chiarimento. I due si sono incontrati verso le 9 davanti all’ex stazione. Sembra che tra i due sia scoppiata un’improvvisa lite. Dopo aver colpito più volte la donna, l’omicida si è dato alla fuga pare su una utilitaria rossa. I carabinieri sono sulle sue tracce. Dai primi accertamenti pare che la donna sia stata colpita alle spalle. Questo lascia presupporre che Barbara Natale abbia cercato di fuggire. La donna lascia due figlie di 17 e 20 anni.

Asti, catturato l’assassino di Barbara Natale – Video – TGR (rainews.it)

Quinto, la doppia vita dell’assassino (Il Secolo XIX – 14 novembre 2015)
ha ucciso la moglie con nove coltellate. A Genova abitano madre e sorella
Marito violento e geloso nella piccola Canelli, padre e persona irreprensibile a Genova. La doppia vita di Luigi Caramello, operaio di 46 anni, affiora solo nella tarda mattinata di sabato. Quando telegiornali e notiziari rimbalzano nome e volto dell’uxoricida in fuga che alle 9 del mattino davanti alla stazione del piccolo centro dell’astigiano ha ucciso con nove coltellate la moglie Barbara Natale, 44 anni, perché non voleva accettare la fine della loro storia. I condomini del civico 16 di via Majorana a Quinto non vogliono credere ai loro occhi.
«Gigi? No, non può essere lui, non ci crediamo che abbia fatto una cosa simile», dicono sotto choc mentre scorre la notizia in tv. Perché a Quinto, due passi dal mare, Caramello che qui era nato e aveva vissuto fino al 1994, prima di trasferirsi in Piemonte, viene ricordato da tutti come «una brava persona». Da queste parti lo si vedeva spesso. Anche recentemente: «Veniva a trovare mamma Maria e la sorella Laura – racconta un vicino – che abitano al secondo piano. Il più delle volte era accompagnato dalle due figlie Ylenia e Giada, 17 e 19 anni, una delle quali per un po’ ha vissuto qui per motivi di studio. Era sempre gentile ed educato».
Nessuno a Quinto sapeva dei problemi della coppia, della loro separazione in atto e delle violenze che la moglie aveva denunciato di aver subito in questi ultimi mesi da Caramello che non voleva saperne di essere lasciato.

A Canelli uccise a coltellate la moglie sotto casa, la Cassazione conferma 30 anni (La Stampa – 24 ottobre 2018)
E’ stata confermata in Corte di Cassazione la condanna a 30 anni per Luigi Caramello, 50 anni, l’ex camionista di Santo Stefano Belbo che la mattina di sabato 14 novembre 2015 uccise la moglie, Barbara Natale, 44, con 15 coltellate a Canelli. La coppia si stava separando e lei nelle settimane precedenti, stanca delle continue vessazioni alle quali era sottoposta dal marito, si era trasferita da Santo Stefano a casa di un’amica a Canelli. Scelta vana.
Caramello aveva pianificato il delitto, come riconosciuto dalle varie corti che hanno confermato in primo, secondo ed ora ultimo grado di giudizio l’aggravante della premeditazione. La sera precedente aveva telefonato all’azienda in cui lavorava comunicando che il giorno dopo si sarebbe assentato. Poi andò in discoteca con un amico astigiano e al rientro si fece prestare l’auto. La mattina di sabato andò dal barbiere, poi si appostò sotto la nuova casa della moglie vicino alla stazione ferroviaria di Canelli e quando la vide uscire con il cane la colpì.
Dopo l’aggressione mortale si allontanò e venne ritrovato nel pomeriggio dai carabinieri al cimitero di Bazzana di Mombaruzzo, dove aveva tentato il suicidio tagliandosi le vene dei polsi. Dopo alcune settimane in ospedale era stato trasferito in carcere. Ha confessato l’omicidio ma a differenza di altri casi le ammissioni non gli sono valse il riconoscimento delle attenuanti.
Nell’udienza in Cassazione l’ex camionista, detenuto a Torino, non è stato rappresentato. «Abbiamo, di fatto, perso i contatti» spiega l’avvocato Ponzio di Alba che aveva redatto il ricorso. Confermati i risarcimenti per oltre 400 mila euro favore delle due figlie della coppia e dell’associazione «Mai più sole», impegnata contro la violenza di genere, alla quale la vittima si era rivolta poche settimane prima del delitto. Sono già sotto sequestro due immobili e altri beni dell’uxoricida.


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