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Khalil Laamane, 49 anni, operaio metalmeccanico, padre separato. Uccide l’ex moglie a coltellate e carbonizza il corpo. Condannato a 22 anni e poi a 30 nel nuovo processo ordinato dalla Cassazione

Modena, 6 Febbraio 2019


Titoli & Articoli

Modena, donna carbonizzata: fermato l’ex marito. “Uccisa con quattro coltellate alla schiena” (il Fatto Quotidiano – 7 febbraio 2019)
Per la morte Ghizlan El Hadraoui, badante 37enne marocchina da anni residente in città, è stato fermato l’ex marito Khalil Laamane. È accusato di omicidio premeditato. Ha ucciso la ex moglie perché non accettava la separazione, che lei aveva voluto
L’hanno ritrovata le forze dell’ordine all’interno di un’auto in periferia a Modena, vicino all’inceneritore. Carbonizzata. Per la morte di Ghizlan El Hadraoui, badante 37enne marocchina da anni residente in città da una decina d’anni, è stato fermato l’ex marito Khalil Laamane. L’uomo, che già ieri è stato interrogato a lungo in questura, è indagato per omicidio premeditato: avrebbe ucciso la donna con quattro coltellate alla schiena perché non accettava la separazione in corso decisa dalla ex moglie circa otto mesi fa. Nei suoi confronti, ha spiegato il procuratore capo di Modena Lucia Musti, non risultano denunce pregresse da parte di Ghizlan El Hadraoui. L’indagato si è sbarazzato del portachiavi della vittima, poi rinvenuto dagli inquirenti. Questo elemento è stato determinante per le indagini, poiché il portachiavi, come il cellulare, era sparito dalla borsa della donna.
A scoprire il corpo della donna è stato un carabiniere che passava per caso lì vicino, poco dopo le 11 di mercoledì 6 febbraio. La donna aveva due figli piccoli. Il corpo è stato chiuso dentro l’auto a cui poi è stata dato fuoco, ma le fiamme non sono uscite dall’abitacolo per mancanza di ossigeno. Determinanti saranno i primi responsi dell’autopsia per capire la dinamica dell’uccisione.

Donna uccisa e bruciata a Modena, convalidato fermo dell’ex marito (Sassuolo 2000 – 9 febbraio 2019)
Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo in carcere nei confronti di K.L., il 49enne operaio metalmeccanico indagato per omicidio volontario pluriaggravato in relazione alla morte della ex moglie Ghizlan El Hadraoui, accoltellata e bruciata all’interno della sua auto ritrovata a Modena lo scorso mercoledì. L’udienza di convalida si è era svolta nel pomeriggio di ieri. Questa mattina la decisione del giudice che ha ritenuto sufficienti gli elementi raccolti dal pm Luca Guerzoni, che ha coordinato le indagini affidate alla squadra mobile della polizia di Stato.

Modena, uccisa e poi data alle fiamme: il marito di Ghizlan El Hadraoui condannato a 30 anni (Fan Page – 21 settembre 2021)
È stato condannato a 30 anni di carcere Khalil Laamane, 51 anni, marocchino, per aver ucciso e poi dato alle fiamme nel febbraio 2019 la moglie Ghizlan El Hadraoui, 38 anni, trovata carbonizzata nella sua auto a Modena. La coppia che era in procinto di separarsi aveva due figli e la donna aveva denunciato il marito un mese prima dell’omicidio per maltrattamenti.
L’ha uccisa con quattro coltellate alla schiena, poi ha dato fuoco al suo corpo. Lei, Ghizlan El Hadraoui, 38 anni, era sua moglie oltre che la madre dei suoi due figli. Era il mese di febbraio del 2019. Modena. Ora, a distanza di più di due anni, è arrivata la sentenza di condanna per Khalil Laamane, 51 anni, marocchino: 30 anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’uomo era presente in aula e ha ascoltato la sentenza del processo avvenuto con rito abbreviato e che è stato è stato rifatto su ordine della Cassazione, dopo una prima condanna a 22 anni.
Il 30 gennaio del 2020 Khalil Laamane era stato condannato a 22 anni di carcere dal tribunale di Modena che aveva disposto un risarcimento di 500mila euro a testa per i due figli della coppia, di 20mila per i fratelli della vittima e una provvisionale di 5.000 euro per la Casa delle donne che si è costituita parte civile nel processo. Poi il nuovo processo concluso ieri con la sentenza di condanna a 30 anni per la quale la difesa dell’uomo ha annunciato il ricorso in appello.
L’omicidio si è consumato a Modena, sotto casa della vittima dove la donna fu aggredita a coltellate dal marito nella sua auto che fu poi data alle fiamme, probabilmente con l’intento di occultare il delitto. Il corpo martoriato e carbonizzato di Ghizlan fu rivenuto in via Cavazza, per caso, da un carabinieri che perlustrava la zona. Laamane non ha mai ammesso quanto accaduto né si è assunto responsabilità circa l’omicidio della moglie, raccontando invece di un forte stato di depressione in cui era sprofondato dopo la decisione della moglie di separarsi da lui. I due non erano ancora divorziato ma la donna aveva denunciato l’uomo un mese prima della sua morte per maltrattamenti.

 


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