Loading

Imo Seri, 40, gestore di un bar pizzeria, padre. Uccide a martellate la moglie e il figlio, poi si suicida (strage di Acquapendente)

Acquapendente (Viterbo), 10 Marzo 2011

irno seri


Titoli & Articoli

La moglie scopre il tradimento, uccide lei e il figlioletto e si suicida (Corriere della Sera – 10 marzo 2011)
Un uomo di circa 40 anni, Imo Seri, ha ucciso la moglie Tamara Sperandini e il figlio di quattro anni, Francesco. Poi si è suicidato tagliandosi le vene. La tragedia è avvenuta in un appartamento in località La Sbarra alla periferia di Acquapendente, in provincia di Viterbo. L’uomo era titolare di un bar pizzeria. A scoprire la tragedia è stato un cognato dell’uomo che si è recato a casa per chiamarlo in quanto non si era ancora presentato al bar-pizzeria di cui era titolare insieme al padre e nella quale lavorava anche la moglie. Il congiunto ha chiamato prima al telefono e poi ha suonato a lungo al citofono. Non ricevendo risposta ha sfondato una finestra, è entrato e ha trovato i corpi distesi sul pavimento e insanguinati. L’uomo si è messo ad urlare, tanto che alcuni vicini di casa, spaventati, hanno chiamato il 112. Si sarebbe trattato di un raptus dopo che la moglie -a vendo scoperto il tradimento del marito – aveva minacciato di lasciarlo e di non fargli più vedere il figlioletto.
IL DELITTO – Imo Seri ha ucciso la moglie Tamara e il figli Francesco mentre erano ancora a letto colpendoli numerose volte con una piccozza. Poi ha afferrato un coltello, si è tagliato le vene e si è sdraiato accanto ai loro cadaveri e si è inferto il colpo di grazia, tagliandosi la gola. È questa la prima sommaria ricostruzione della tragedia familiare compiuta dalle forze dell’ordine. Imo Seri non ha lasciato alcuno scritto per spiegare le ragioni del gesto. I corpi sono stati trasportati nell’obitorio del paese, dove entro le prossime 48 ore saranno eseguite le autopsie disposte dal Pm Renzo Petroselli, titolare dell’inchiesta. Mentre erano in corso i rilievi dei carabinieri e della polizia, ha compiuto un sopralluogo nel luogo della strage anche il procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti. La villetta della famiglia Seri-Sperandini è stata posta sotto sequestro. Gli investigatori hanno acquisito anche della documentazione che potrebbe essere utile alle indagini, soprattutto per individuare il movente del duplice omicidio-suicidio. Sul posto si sono recati anche il sindaco di Acquapendente, Alberto Bambini, e numerosi amici di famiglia.
LE IPOTESI – Una relazione extraconiugale del marito: potrebbe essere questo, secondo quanto si è appreso, il movente della strage familiare ad Acquapedente. Tamara Sperandini, 37 anni, avrebbe scoperto che il marito, Imo Seri, 40 anni, la tradiva con una sua parente, lo avrebbe affrontato e minacciato di lasciarlo e di non fargli più vedere il figlio Francesco di 4 anni e mezzo, se non avesse subito interrotto la relazione. La storia tra i due sarebbe però continuata e addirittura intensificata, tanto che le discussioni tra moglie e marito erano fatte sempre più frequenti. Secondo gli investigatori la coppia potrebbe aver avuto l’ennesima lite ieri sera o, addirittura, questa mattina. L’uomo, preso da raptus, ha colpito selvaggiamente la moglie e il figlioletto che erano ancora a letto. Poi, con un coltello, si è suicidato.
LA MADRE DELLA DONNA – «Mi hanno portato via Francesco. Perché è avvenuta questa tragedia?». Urlando queste parole, la madre di Tamara Sperandini, è entrata nella villetta di Acquapendente in cui è avvenuta la strage. «Ho visto Francesco domenica scorsa – ha detto tra i singhiozzi la donna, titolare di un negozio a Bolsena – mi ha raccontato quello che avrebbe fatto per Carnevale. Ora sta in Paradiso ma io non lo vedrò più. Perchè?».
Tamara e Imo, come hanno raccontato alcuni amici, stavano insieme da circa 20 anni, da quando erano studenti. Lei era originaria di San Lorenzo Nuovo, un paese distante pochi chilometri da Acquapendente, dove era nato e viveva il marito. Li hanno visto l’ultima volta insieme l’altro ieri pomeriggio, quando hanno accompagnato il figlio Francesco ad assistere alla sfilata delle maschere di Carnevale. Sgomenti anche gli amici della coppia. «Il bar-pizzeria di cui erano titolari – racconta uno di loro – andava bene. Tanto che la mattina, con il passaggio degli alunni delle vicine scuole elementari, il padre di lui li aiutava a servire. In effetti, la coppia, oltre a possedere la casa in cui abitava in una zona residenziale, stava costruendo un’altra villetta. In merito ad eventuali dissidi nella coppia sia gli amici che i vicini di casa affermano di non aver mai avuto sentore di nulla. «A noi – dice una signora che abita a poca distanza – è sempre sembrata una coppia unita. Erano due lavoratori e non li abbiamo mai sentiti litigare».

Acquapendente, follia senza un perchè (l’Opinione di Viterbo, Nuovo Viterbo Oggi – 11 marzo 2011)

La paura di aver contratto una malattia dietro la strage di Acquapendente (il Giornale – 11 marzo 2011)
Imo Seri temeva di aver preso l’epatite dopo un rapporto sessuale occasionale e di aver contagiato il figlio e la moglie. Quest’ultima, inoltre, aveva scoperto che il marito aveva sua relazione extraconiugale e minacciava di portargli via il bambino
Temeva di aver contratto una grave infezione ed era ossessionato dalla gelosia della moglie, che aveva scoperto una sua relazione extraconiugale. Sarebbero queste due le molle che hanno spinto Imo Seri a massacrare a martellate il figlioletto Francesco, di quattro anni, e la Moglie Tamara Sperandini, di 37 anni mentre dormivano.
I carabinieri indagano a 360 gradi per spiegare il duplice omicidio-suicidio, che due giorni fa ha sconvolto il paese di Acquapendente, in provincia di Viterbo. Difficile per la gente del paese riuscire a capire cosa possa aver spinto un uomo, che tutto sommato sembrava calmo e taciturno, a trasformarsi in una belva sanguinaria.
Seri in passato aveva avuto problemi di esaurimento nervoso, dal quale era però uscito dopo essere stato congedato. Ma nessuno aveva capito quanto profondi fossero i suoi problemi. Secondo gli investigatori che si occupano del caso l’uomo negli ultimi tempi era terrorizzato dall’idea di aver contratto una grave forma di epatite e di averla trasmessa al figlio e alla stessa moglie.
Il timore di essere malato e di aver contagiato i familiari era diventata una vera e propria ossessione da quando, alcune settimane fa, aveva scoperto che la donna con la quale aveva avuto un rapporto occasionale non protetto era malata di Hcv, ovvero una grave forma di epatite. La circostanza è stata confermata ai carabinieri dal medico di famiglia, il quale ha riferito che Seri si rivolgeva continuamente a lui per manifestargli i suoi timori. Nemmeno l’esito negativo delle analisi cui si era sottoposto era riuscito a tranquillizzarlo, tanto che a ogni minimo disturbo tornava dal medico per chiedere aiuto. I nuovi elementi, secondo gli investigatori, rendono più complesso in quadro in cui è maturata la mattanza: il combinato disposto delle due situazioni potrebbero aver inciso profondamente nella psiche dell’uomo che in un raptus di follia ha deciso di cancellare tutte le paure, sterminando la sua famiglia e togliendosi la vita.

Le autopsie di Tamara e Francesco confermano l’efferatezza della strage (Viterbo News 24 – 11 marzo 2011)
Con ogni probabilità i funerali si svolgeranno domenica
La data dei funerali non è ancora stata ufficializzata, ma con ogni probabilità Acquapendente darà l’ultimo saluto a Tamara Sperandini, Imo Seri, e al piccolo Francesco nella giornata di domenica. Il sindaco Alberto Bambini ha intenzione di proclamare il lutto cittadino, ma ‘prima preferisco parlarne con i familiari’, ha riferito nella serata di ieri. Gli esami autoptici, invece, si sono conclusi soltanto nella tarda serata di ieri. Alle 15 di ieri pomeriggio, dall’obitorio di Acquapendente, le tre salme sono state portate all’ospedale Belcolle, dove l’equipe medico-legale dell’Università di Siena nominata dalla Procura ha eseguito le ispezioni cadaveriche.
Non sono emerse particolari novità, se non la conferma del modo efferato in cui Seri ha compiuto la strage, colpendo più e più volte la moglie e il figlioletto con un martello, fino a sfondare loro il cranio. L’esame ha confermato anche le modalità con cui Seri si è suicidato: dapprima si è sdraiato sul letto, accanto ai cadaveri della moglie e del figlio, poi si è tagliato le vene ai polsi e, infine, si è reciso la giugulare conficcandosi un coltello da cucina nel lato sinistro del collo.

 

I funerali saranno celebrati domenica alle 15, nel duomo di Acquapendente
Si svolgeranno domani alle 15, nel duomo di Acquapendente, i funerali della famiglia sterminata l’altro ieri mattina da Imo Seri, l’uomo di 40 anni che, prima di suicidarsi, ha massacrato a martellate la moglie Tamara Sperandini di 37 anni e i loro figlioletto Francesco di 4 anni. I familiari di Tamara, che in primo momento avrebbero voluto far celebrare due funzioni distinte, uno per la loro congiunta e il figlio e l’altra per il marito, hanno infine acconsentito a celebrare un solo funerale. Padre, madre e figlio saranno sepolti nella stessa tomba nel cimitero di Acquapendente.
La funziona sarà celebrata da don Enrico Castauro, amico delle due famiglie e parroco del paese. Per la giornata di domani, il primo cittadino di Acquapendente, Alberto Bambini, ha firmato l’ordinanaza per il lutto cittadino. Intanto ieri, i genitori dei compagni dell’asilo del piccolo Francesco, hanno avuto un colloquio con una equipe di psicologi, per comprendere al meglio come informare i propri figli della morte del bambino.


Link