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Hichem Ben Fattoum, 51 anni, operaio, padre. Denunciato per maltrattamenti e sottoposto a divieto di avvicinamento, uccide la ex moglie a coltellate

Riccò del Golfo (La Spezia), 20 Maggio 2024


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Saida uccisa a 47 anni dal marito violento che aveva denunciato (Today – 21 maggio 2024)
Il dramma in una palazzina popolare di Riccò del Golfo: Hichem Ben Fattoum, 51 anni, operaio, ha ucciso a coltellate la moglie, Saida Hammouda, 47 anni, naturalizzata italiana, poi si è tolto la vita
Tragedia in una palazzina popolare di Riccò del Golfo (La Spezia): un uomo di origine tunisina, Hichem Ben Fattoum, 51 anni, operaio, ha ucciso a coltellate la moglie, Saida Hammouda, 47 anni tunisina naturalizzata italiana, poi si è tolto la vita. L’omicidio suicidio risale a ieri. Carabinieri e medico legale si sono recati sul posto dopo l’allarme lanciato dalla dirigente della scuola frequentata dalla figlia della coppia, una ragazzina di 13 anni. Nessuno ieri si era presentato a riprenderla alla fine delle lezioni.
I due cadaveri in un lago di sangue. La dirigente si è preoccupata e i carabinieri hanno trovato i due corpi in salotto, in un lago di sangue. L’uomo ha usato un coltello da cucina, colpendo più volte all’addome la moglie. Poi si è ucciso con lo stesso coltello. Lei, di qualche anno più giovane di lui, aveva da poco ottenuto la cittadinanza italiana. Stufa di violenze e minacce, e si era decisa a denunciarlo ad aprile. Per questo l’uomo aveva un divieto di avvicinamento alla casa dove vivevano la moglie e i due figli di 13 e 17 anni, entrambi nati in Italia, perfettamente integrati. La famiglia era seguita da tempo dai servizi sociali, negli anni scorsi aveva ricevuto anche supporto economico dal comune. La coppia avrebbe avuto dissidi, in passato, per l’educazione dei figli, ritenuta da lui troppo occidentale.
La donna l’aveva denunciato, ma non è bastato a evitare il femminicidio, l’ennesimo di questo 2024 in Italia. Il sindaco Loris Figoli commenta: “Ora per me è un momento di silenzio e di riflessione. Una immane tragedia che porta via una donna, una mamma, che con orgoglio e determinazione stava crescendo per mano alla sua comunità”. Comunità che da ieri si è già attivata per sostenere i due ragazzi, rimasti soli.
“La tragedia di Riccò del Golfo lascia sgomenti e ancora una volta siamo a pensare che un dramma del genere forse si sarebbe potuto evitare”, dice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. “Nonostante un provvedimento imponesse all’uomo di non avvicinarsi alla famiglia ciò non è avvenuto – prosegue Paita -. Dobbiamo evitare che situazioni del genere si verifichino ancora. Accanto al piano della legalità e della sicurezza c’è poi quello relativo alla cultura e all’integrazione: nel nostro paese è inammissibile che ognuno non sia libero di scegliere come vivere. Un fatto gravissimo che colpisce le donne e i più deboli“.

Una tragedia evitabile. Braccialetto elettronico con un mese di ritardo. L’applicazione era oggi (La Nazione – 22 maggio 2024)
A moglie e figlia doveva essere dato invece un dispositivo che lancia l’allarme. La richiesta era stata fatta il 23 aprile, ma non ce n’erano disponibili.
All’appuntamento di oggi nella caserma dei carabinieri di Riccò del Golfo non andrà nessuno. Era il giorno stabilito per mettere il braccialetto elettronico a Hichem Ben Fattoum, il cinquantenne che lunedì ha ucciso a coltellate la moglie Saida Mammouda e poi si è tolto la vita, dopo che lo scorso 23 aprile il gip aveva firmato la richiesta del pubblico ministero Monica Burani per il divieto di avvicinamento ai familiari e al domicilio. Avrebbero dovuto applicargli subito anche il dispositivo alla caviglia, mentre alla moglie e alla figlia doveva essere consegnato un tracker che lancia un segnale di allarme in caso di avvicinamento.
Purtroppo non ce n’erano di disponibili per le numerose richieste
e l’appuntamento è stato rimandato addirittura a un mese dopo. Forse se l’uxoricida avesse avuto il braccialetto, la tragedia si poteva evitare. La procura, appresa la notizia di reato, aveva ridotto i tempi, sei giorni, per arrivare al divieto di avvicinamento. Per avere al più presto il braccialetto, magari qualcuno avrebbe dovuto battere i pugni. Un mese di attesa è troppo.
Saida Mammouda, la vittima, avrebbe compiuto 47 anni il prossimo 15 giugno. Anche se indossava sempre l’hijab, le piaceva vivere all’occidentale. Guidava l’auto e si era bene integrata nella comunità di Riccò. Il 16 aprile scorso aveva denunciato il marito per maltrattamenti nei confronti suoi e della figlia. Lui non voleva che la ragazza di 12 anni, studentessa delle scuole medie, frequentasse i maschi anche se insieme alle amiche. Quando lei si era opposta al divieto di andare al parco dopo la scuola, aveva picchiato sia lei, tirandole i capelli e prendendola a ciabattate, che la madre con calci e pugni. Mamma e figlia erano state medicate al pronto soccorso e non avevano fatto più ritorno a casa fino a che non era scattato il divieto di avvicinamento.
Hichem Ben Fattoum lunedì mattina non sarebbe andato a casa armato. Forse nelle intenzioni voleva un chiarimento con la moglie. I carabinieri sulla porta non hanno trovato segni di forzatura, magari si era tenuto una copia delle chiavi o la stessa donna gli ha aperto. Il coltello lo ha preso in cucina, su questo ci sono pochi dubbi. L’allarme lo ha lanciato la dirigente scolastica della media di Riccò quando ha visto che Saida non era andata a prendere la figlia. Non era mai successo. I carabinieri sono andati a scuola e hanno chiesto le chiavi di casa alla ragazza. E quando sono entrati, hanno scoperto la tragedia. I figli sono stati portati da una zia materna. Questa mattina a scuola i loro banchi erano vuoti. (di Massimo Benedetti)


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