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Giuseppe Verdoliva, 60 anni, pregiudicato. Uccide la compagna con una coltellata al petto. Ritenuto incapace di intendere e di volere, viene liberato dopo un anno di carcere

Vallo della Lucania (Salerno), 17 Agosto 2020

 


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Omicidio Francesca Galatro. L’uomo fermato confessa l’assassinio, arrestato
È arrivata la svolta nel caso relativo alla morte di Francesca Galatro, la 66enne ritrovata priva di vita nel pomeriggio di lunedì scorso nel Centro di accoglienza per senza fissa dimora di Vallo della Lucania. A confessare l’uccisione della donna infatti è stato un 60enne cilentano, ospite presso la stessa struttura della vittima, che ora è accusato di omicidio e si trova presso il carcere vallese in stato di arresto.
L’uomo, molto vicino alla vittima, ha inferto il colpo letale alla 66enne originaria di Buonabitacolo ma da tempo residente a Vallo della Lucania. Un solo colpo scagliato sul petto della donna sarebbe stato fatale per la 66enne. Le indagini condotte dai Carabinieri dalla Compagnia di Vallo della Lucania, diretti dal Capitano Annarita D’Ambrosio e coordinate dalla Procura della Repubblica vallese, fin da subito sono state indirizzate nei confronti del 60enne che già nel corso della nottata di lunedì era stato sottoposto a fermo presso il carcere vallese, dopo diverse ore di interrogatorio.
A confermare la dinamica dell’accaduto e le cause del decesso sarà però l’autopsia che verrà effettuata sul corpo della vittima nel corso della giornata di domani, venerdì 21 agosto. Per l’uomo è scattata la custodia cautelare in carcere.

Morte di Francesca Galatro, originaria di Buonabitacolo. Il sospettato dell’omicidio scarcerato perché “incapace intendere e volere”
Torna in libertà Giuseppe Verdoliva, rinchiuso da oltre un anno nel carcere di Fuorni a Salerno. L’uomo era accusato dell’omicidio di Francesca Galatro, ritrovata morta con un’unica coltellata al cuore nell’agosto del 2020 nella casa accoglienza di Vallo della Lucania. Francesca Galatro 66enne era originaria di Buonabitacolo. La perizia psichiatrica disposta dalla Corte di Assise di Salerno ha confermato quello che il suo avvocato, Nadia Malandrino, ha sempre sostenuto sin dal momento dell’arrestato. Verdoliva subito sospettato dell’omicidio, confessò di averla accoltellata. Ma una dichiarazione secondo l’avvocato resa da una persona incapace di comprendere.
“Si tratta di una persona confusa, incapace di esprimersi e di raccontare gli avvenimenti in una corretta sequenza spazio temporale”,
ha riferito il legale a più riprese. La perizia psichiatrica ha infatti chiarito l’incapacità di Verdoliva di stare in giudizio e di comprendere le domande che gli vengono rivolte, né tantomeno le conseguenze delle sue dichiarazioni. “Tutto questo – ha sostenuto l’avvocato sul Giornale del Cilento – era stato evidenziato già al momento dell’arresto, ho più volte richiesto di sottoporre il mio assistito a perizia psichiatrica per valutare l’attendibilità delle sue dichiarazioni, richieste mai accolte dagli inquirenti”.


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