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Giovanni Rezzadore, 44 anni, operaio, padre. Si introduce in casa di nascosto e spara alla ex moglie davanti alla figlia di 6 anni

Novena Vicentina (Vicenza), 19 Agosto 2023

“Rancore, gelosia, incapacitàdi ricostruirsi una vita, difficoltà di raggiungere un accordo economico dopo la separazione:molti, probabilmente, i motivi che possono aver spinto Giovanni Rezzadore ad uccidere Valentina Rasia. Ma, sicuramente, anche il rimpianto per quella casa che una volta era comune e adesso era diventata la casadi lei.”


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Vicenza libera cento detenuti (29 luglio 2006)
Altri ottanta in pochi giorni. A beneficiare del condono in 700

(i. t.) La procura di Vicenza libererà da subito 100 detenuti non appena il Senato alzerà disco verde al provvedimento del condono giudiziario. Altre 80 persone che sono agli arresti domiciliari usciranno di casa pochi giorni dopo, al massimo entro sabato prossimo. Complessivamente saranno 700 i cittadini che beneficeranno dell’indulto, nelle sue varie forme. Ma questo dato riguarda solo la competenza della procura di Vicenza. Bisogna aggiungere poi la procura di Bassano e i vicentini le cui posizioni sono state prese in carico dalla procura generale di Venezia quando le rispettive sentenze sono passate in giudicato. «In tutto il Veneto – ha detto il procuratore generale Ennio Fortuna – abbiamo 3500 posizioni da verificare subito e il 50 per cento porterà alla liberazione dell’interessato». Le cancellerie degli uffici esecuzioni sono in piena fibrillazione perché devono esaminare caterve di fascicoli in poche ore.
A meno di cambiamenti dell’ultima ora sotto l’incalzare degli emendamenti dell’Italia dei Valori, saranno esclusi dal provvedimento di clemenza i reati di terrorismo, mafia, strage, sequestro di persona, prostituzione minorile, pedopornografia e violenza sessuale. Non così per l’omicidio volontario, rapina e droga (a meno che non sia contestata l’associazione), reati per i quali i detenuti potranno beneficiare di uno sconto pieno, mentre negli altri indulti (1990, 1986, 1981 e 1978) c’era un’attenuazione rispetto ai reati meno gravi socialmente.
Tra i casi più gravi avvenuti negli ultimi dieci anni nel Vicentino, l’indulto costituirà un salvacondotto importante per alcuni uomini che hanno ucciso le rispettive compagne. Ad esempio il poliziotto Domenico Trotta, 48 anni, che fu inizialmente condannato a 24 anni di carcere per avere assassinato a revolverate l’ex compagna Susanna Vitella il 9 marzo 1996 a Schio, ferendo gravemente anche un professionista. In appello il difensore Lucio Zarantonello ottenne una riduzione a 20 anni 10 mesi, ridotti ulteriormente in Cassazione a 16 anni 10 mesi. Trotta con l’ulteriore sconto di 3 anni tornerà completamente libero, visto che avendo già scontato metà pena era stato già ammesso ai benefici.
Altro caso clamoroso è quello di Giovanni Rezzadore, 53 anni, di Noventa che il 19 agosto 2000 uccise per gelosia la moglie separata Valentina Rasia. Condannato con sentenza passata in giudicato a 15 anni di reclusione, in teoria avrebbe dovuto cominciare a beneficiare dei permessi a metà dell’esecuzione, cioè a fine 2007. Invece, con la brusca accelerata dei tre anni di condono, avrà la semilibertà da subito.
Completamente liberò tornerà Maurizio Godalli, 52 anni, l’ex assessore di San Germano dei Berici difeso da Paolo De Meo che il 2 dicembre 1998 con il fucile da caccia abbattè con due colpi la moglie convivente Mistica Rosa Zini. La Cassazione gli inflisse 10 anni di prigione perché gli riconobbe un deficit di capacità di intendere nel momento in cui premette il grilletto e da tempo beneficia della legislazione premiale.
Tre esempi che dimostrano a sufficienza come in Italia dove già esiste una delle legislazioni più permissive rispetto agli altri paesi europei, l’ulteriore concessione dell’indulto consentirà sconti impensabili e l’affidamento ai servizi sociali. Se è vero che il penitenziario del San Pio X è sovraffollato, con una presenza di detenuti di oltre il doppio rispetto alla capienza, la soluzione del condono permetterà di risolvere un problema spostandolo altrove. Si pensi agli spacciatori e ai rapinatori, che usciranno a frotte, pronti a tornare a colpire. Sull’indulto tra le posizioni più critiche c’è quella del consigliere regionale leghista Roberto Ciambetti per il quale «nel volgere di pochi giorni il governo Prodi passa da una sanatoria, l’ennesima, per regolarizzare i clandestini, all’indulto, autentico colpo di spugna». Per Ciambetti a pagare le conseguenze «di scelte politiche assurde sono sempre i più deboli, la povera gente, immigrati onesti compresi, spesso le prime vittime dei loro aguzzini, che si faranno più spavaldi, perché tra regolarizzazioni, sanatorie e induldi sanno di poterla sempre fare franca». Intanto, le procure sono al lavoro per accelerare il più possibile i tempi delle scarcerazioni.

Uccisa dall’ex marito sotto gli occhi della figlia
L’ ha uccisa con un colpo di pistola alla tempia davanti alla figlia di sei anni. è morta così Valentina Rasia, 35 anni, di Noventa Vicentina, uccisa dall’ ex marito Giovanni Rezzadore, 44 anni. L’ omicidio è avvenuto sabato sera nell’ abitazione della donna, separata da due anni dopo sette di matrimonio. L’ uomo è entrato da una porta laterale che sapeva essere sempre aperta ed ha atteso il rientro della donna. Al suo arrivo, i due hanno cominciato a litigare e l’ uomo ha estratto la sua pistola, regolarmente denunciata, e ha fatto fuoco: un colpo solo, alla tempia sinistra. Poi ha fatto uscire in giardino la bambina dicendole che la madre era ferita e che bisognava portarla in ospedale. é stato lo stesso Rezzadore – il quale aveva più volte, invano, tentato di ricucire i rapporti con l’ ex moglie – a chiamare i carabinieri.

Dramma del rancore tra separati, uccide la moglie davanti alla figlia

Uccisa davanti alla figlioletta. L’omicida è l’ex marito: una lite, poi il colpo mortale


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