Giovanni Calisi, 42 anni, tipografo, padre. Uccide la moglie a coltellate. Condannato a 20 anni
Rutigliano (Bari), 16 Gennaio 2008
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Tipografo barese uccide la moglie (la Gazzetta del Mezzogiorno – 16 gennaio 2008)
Un tipografo di 42 anni, Giovanni Calisi, ha ucciso la moglie, Anna Poli, di 32 anni, madre di un bimbo, e poi si è costituito ai carabinieri. È accaduto a Rutigliano (Bari), nella tarda mattinata. L’uomo, per cause in corso d’accertamento dei carabinieri che non escludono la pista passionale, ha colpito a morte la consorte e poi, a bordo di un’auto, ha raggiunto il capoluogo, dove si è costituito al Comando carabinieri sul lungomare. A Rutigliano, poco dopo, i militari hanno scoperto il corpo della donna, riverso in una pozza di sangue nella vasca da bagno della sua abitazione.
E’ ritenuta «molto probabile» dai carabinieri la pista passionale come movente dell’uxoricidio.
La donna sarebbe stata uccisa a coltellate durante una lite. A quanto si è appreso, l’uomo era convinto che la moglie avesse un amante e per questa ragione tra i due era scoppiata una lite. La donna, che avrebbe tentato di rifugiarsi in bagno, è stata raggiunta da più di una coltellata.
Al momento dell’uccisione i due erano soli in casa: il figlio della coppia era probabilmente già a scuola.
Dopo l’accaduto, l’uomo è uscito di casa e ha raggiunto la caserma dei carabinieri che si trova sul lungomare di Bari dove si è costituito.
In casa aveva scritto su un bigliettino le ragioni del suo gesto che ha poi confermato a voce ai militari.
Gelosia, ossessioni, interessi ecco i cinque «amori criminali» (la Gazzetta del Mezzogiorno – 6 gennaio 2012)
RAPTUS DI GELOSIA – Il 16 giugno del 2008, a Rutigliano, per un raptus di gelosia, il 42enne Giovanni Calisi – dopo aver accompagnato il figlio a scuola – torna a casa e aggredisce e uccide a coltellate (almeno una decina di fendenti) la moglie, la 32enne Anna Poli, colpendola al collo e al petto. La donna viene rinvenuta sul pavimento del bagno. Dopo il delitto, l’uxoricida raggiunge con la propria auto il comando dei Carabinieri di Bari dove si costituisce e confessa l’omicidio. L’uomo, operaio turnista in una tipografia- scatolificio sulla provinciale Conversano-Castellana, era accecato dalla gelosia. Tre mesi dopo l’uxoricida viene condannato a 20 anni di carcere.