Giorgio Miodini, 76 anni, tassista in pensione. Uccide la moglie con un colpo di carabina
Parma, 15 Maggio 2024
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Uccide la moglie a colpi di fucile poi chiama il 112 (Today – 15 maggio 2024)
Il 76enne Giorgio Miodini ha sparato alla moglie, Silvana Bagatti sua coetanea, colpendola al volto e uccidendola sul colpo in casa
Poche parole, pronunciate stamattina dopo aver composto il numero dei carabinieri: “Venite, l’ho amazzata”. Giorgio Miodini, 76 anni, aveva appena sparato alla moglie Silvana Bagatti con un fucile da caccia. La chiamata per autodenunciarsi al 112 alle 8:30 di oggi mercoledì 15 maggio.
Silvana era stata colpita al volto, uccisa sul colpo in casa loro, in una palazzina al piano terra del civico 21 di via Marx nel mezzo del quartiere San Lazzaro a Parma. Sul posto le volanti della Polizia che hanno trovato il corpo della vittima e il marito ancora nell’abitazione. L’uomo è stato arrestato.
Secondo quanto riferito dai vicini di casa, sembra che la donna fosse malata e allettata da tempo e il marito, tassista, era molto scoraggiato per la situazione e stesse attraversando un periodo di forte esaurimento. L‘uomo è stato descritto come una persona calma e riservata. La coppia viveva insieme da 45 anni.
Silvana Bagatti uccisa in casa dal marito: un solo colpo all’addome con la carabina (Today – 16 maggio 2024)
Il femminicidio avvenuto a Parma: il 76enne Giorgio Miodini ha aperto il fuoco contro la moglie, malata da diversi anni, per poi chiamare i carabinieri. Il racconto del nipote: “Non ce la faceva più, era esaurito”
Un colpo all’addome, unico e fatale, esploso dalla carabina da caccia del marito. Emergono nuovi particolari sul delitto avvenuto nella mattina di ieri, mercoledì 15 maggio, in un’abitazione di via Marx, a Parma. Il 76enne Giorgio Miodini ha imbracciato il fucile per poi rivolgerlo contro la moglie coetanea, Silvana Bagatti, che da tempo soffriva di depressione.
Un raptus, il colpo letale, poi la presa di coscienza e la telefonata ai carabinieri: “Venite, l’ho ammazzata”. Quando i militari e i soccorsi sono arrivati sul posto per la donna non c’era più nulla da fare, mentre il marito, sotto shock, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.
Il racconto del nipote e dei vicini. Cosa ha spinto il 76enne ad uccidere la moglie? Come riporta ParmaToday, secondo il nipote l’uomo era stanco della difficile situazione familiare: “Giorgio Miodini era mio zio. La moglie soffriva di depressione. Erano anni che andava avanti così. Nell’ultimo periodo, dopo anni e anni passati con lei ad accudirla, si era lamentato perché non ce la faceva più. Non mi aspettavo un epilogo di questo tipo”.
Secondo quanto ricostruito dagli amici e dai vicini di casa, infatti, la donna sarebbe stata malata e probabilmente soffriva anche di forti stati depressivi. Una condizione che andava avanti da oltre 20 anni, o anche di più, sempre secondo il racconto di alcuni vicini. Giorgio è stato descritto come una persona calma e tranquilla, ma la situazione della moglie era drammatica, come confermato a ParmaToday da un altro residente della zona: “Era esaurito, mi diceva che voleva morire perché era esaurito e non ce la faceva più. Sua moglie era malata: era a letto da 30 anni. Siamo entrambi in pensione, siamo vicini di casa e ci vedevamo spesso sulle panchine. Una persona calma, brava e onesta. Ultimamente si lamentava perché era un po’ esaurito”.
Gli ex colleghi tassisti: «Mai saputo che avesse un fucile» (La Gazzetta di Parma – 16 maggio 2024)
«Una tragedia famigliare»: non si capacitano gli ex colleghi di Giorgio Miodini, storico tassista di Parma in pensione, per la tragedia in via Marx. «Un uomo buono e disponibile – continuano -. E’ andato in pensione oltre dieci anni fa. Ed era un ottimo collega. Giorgio faceva un po’ da chioccia a tutti noi tassisti, perché essendo un anziano del mestiere dava sempre buoni consigli. E’ stato anche rappresentante di categoria per Apla Confartigianato».
Una persona «cordiale e di cuore – continuano gli ex colleghi -. Con una grande passione per la bicicletta: gli piaceva fare i giretti in Appennino, senza però esagerare. La caccia? Nessuno di noi sapeva che andava a caccia e soprattutto nessuno sapeva che aveva un’arma in casa: siamo sicuri, Giorgio non ha mai avuto la passione per la caccia. E non riusciamo a credere a quello che è successo: oggi (ieri per chi legge n.d.r.) ci siamo sentiti tutti tra ex colleghi e tutti erano sconvolti. Ultimamente era dimagrito molto proprio perché da tempo doveva sopportare una situazione pesante in casa. Ecco perché è parere comune che quello che è successo in via Marx non sia un fatto da paragonare ad altri casi, ma soprattutto una tragedia famigliare, perché Giorgio era esasperato dalla situazione che doveva sopportare: la moglie stava male da tempo e da tempo non usciva nemmeno di casa. E lui si stava esaurendo».
Lui che da queste prime testimonianze appare una persona che ha dedicato cure per il prossimo: «Ha cresciuto anche i nipoti – perché purtroppo il fratello e la cognata sono morti in un incidente stradale tanto tempo fa. Giorgio si è sempre sacrificato per gli altri e ha anche assistito in casa la madre centenaria. È sempre stata una brava persona, molto responsabile e evidentemente nell’ultimo periodo era rimasto solo a lottare contro la malattia della moglie. E – concludono gli ex colleghi – piano piano ha perso le forze: si stava esaurendo».
Resta in carcere il 76enne che ha ucciso la moglie (RAi News – 18 maggio 2024)
L’uomo interrogato dal Gip: “Un momento di buio“. Esclusa la premeditazione
Durante l’interrogatorio per la convalida dell’arresto ha risposto alle domande del Gip Giorgio Miodini, 76 anni, fermato per avere ucciso la moglie Silvana Bagatti, sua coetanea, con un colpo di fucile nella loro casa di Parma mercoledì scorso. L’uomo, che subito dopo il delitto aveva chiamato i carabinieri per autodenunciarsi, avrebbe parlato di un “momento di buio”. La donna era da tempo malata. L’arma di cui sarebbe partito il colpo non era stata denunciata. Il giudice ha escluso la premeditazione e disposto la custodia cautelare in carcere.