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Gianfranco Pavan, 73 anni, pensionato, padre separato. Uccide con un colpo di pistola la convivente e tenta il suicidio

Borbiago di Mira (Venezia), 16 Aprile 2016

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Venezia, uccide la compagna e si spara in bocca: è grave (Today – 16 aprile 2016)
Gianfranco Pavan, 75 anni, ha ucciso Emilia Casarin, di 66 anni, con una pistola regolarmente detenuta. I due convivevano da 40 anni. Il nipote a VeneziaToday: “Era depresso dopo la morte dei tre figli”
Tragedia a Mira, alle porte di Venezia. Un 75enne, Gianfranco Pavan, ha ucciso con la pistola regolarmente detenuta la convivente, Emilia Casarin, di 66 anni, per poi rivolgere l’arma contro di sé. In bocca. Lui è ora in gravi condizioni all’ospedale, mentre la coniuge ha perso la vita. Pochi dubbi sulla dinamica dell’accaduto. L’omicidio – suicidio verso le 8 di sabato mattina nell’abitazione in cui la coppia viveva, una casa isolata nella campagna tra Mira e Mirano.
I primi colpi di pistola rivolti verso la donna partono all’ingresso della cucina. Lei si accascia a terra senza vita. Poi il 75enne alza la cornetta del telefono per chiamare uno dei cugini. Risponde la zia, alla quale lui riferisce ciò che ha appena fatto. Il cugino abita poco distante, in via del Cigno: si mette in macchina per raggiungere Pavan, ma quando quest’ultimo sente l’auto in arrivo si punta la pistola alla bocca e spara. Il cugino sente il colpo e chiama il 112. Pavan viene trovato in camera da letto dalle forze dell’ordine e dai sanitari del 118. Immediato il trasferimento in ospedale. Tra le cause del gesto potrebbe esserci una grave malattia da cui l’uomo è afflitto da tempo, che lo costringeva a muoversi con le stampelle. “Un periodo difficile – conferma il cugino – Aveva scoperto il male un anno fa, si lamentava delle energie che se ne stavano andando”. Ora è in condizioni gravissime, il proiettile gli ha attraversato la testa. “Spesso ci davamo una mano, da buoni vicini – dichiara una signora che abita poco distante – Sono stata a casa loro proprio ieri. Lui sembrava normale, forse un po’ nervoso. Aveva difficoltà a prendere le pastiglie. Convivevano da 40 anni”. Ora sarebbero giunti i familiari. Sul posto la stazione mobile dei carabinieri e una pattuglia, oltre al comandante della compagnia di Mestre, Antonio Bisogno, e il tenente Alessandro Riglietti, del nucleo operativo radiomobile. L’area è sotto sequestro.

Uccide la compagna e si spara in bocca:“Era disperato per la perdita dei 3 figli” (Leggo – 16 aprile 2016)
Tragedia nelle campagne del Veneziano questa mattina alle 8. Una donna priva di vita e un uomo gravemente ferito sono stati trovati all’interno della loro casa alla periferia di Mira. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri l’uomo, Gianfranco Pavan, pensionato di 75 anni, avrebbe ucciso la compagna e convivente Emilia Casarin di 66 con un colpo di pistola mentre erano in cucina, poi ha chiamato un parente e quando lo ha visto arrivare con i carabinieri ha cercato di togliersi la vita sparandosi in bocca in camera da letto. E’ in fin di vita ricoverato all’ospedale dell’Angelo di Mestre. Sul posto – le campagne fra Mira e Mirano sono subito intervenuti i carabinieri. L’uomo – che pare fosse da tempo malato e si muoveva con le stampelle – aveva un regolare porto d’armi per autodifesa.
“ERA DISPERATO” A sparare e uccidere Emilia Casarin di 66 anni è stato Gianfranco Pavan: i due non erano sposati come indicato in un primo momento ma convivevano da qualche decina d’anni dopo la separazione dell’uomo dalla prima moglie.
«Una vita tranquilla – ha spiegato ai giornalisti il nipote Gianfranco Zichele – da uomo isolato molto segnato dalla perdita di tre figli. Viveva quasi isolato con la sua compagna nella casa, accudiva la terra dopo una vita passata all’estero, soprattutto in Libia. La pensione gli garantiva una vita dignitosa. Ma ultimamente era giù forse perchè non vedeva miglioramenti nella sua malattia e perchè non gli avevano rinnovato la patente». Zichele ha confermato che l’uomo poco prima del gesto aveva provato a telefonargli ma lui aveva il telefono staccato: aveva allora chiamato un altro nipote che si era precipitato al casale dello zio. «Quando lo ha sentito arrivare – ha aggiunto il nipote – si è sparato alla testa».

Omicidio di Emilia Casarin Pavan sempre in fin di vita (La Nuova Venezia Mestre – 21 aprile 2016)
Potrebbe durare giorni se non settimane l’agonia di Gianfranco Pavan l’uomo di 75 anni che sabato scorso ha ucciso la compagna con un colpo di pistola alla nuca Emilia Casarin e poi si è sparato a sua volta alla tempia. Dall’ospedale dell’Angelo dove si trova ricoverato infatti durante la giornata di ieri le sue condizioni si sono stabilizzate ulteriormente e la possibilità di un decesso a questo punto potrebbe anche non essere più imminente. L’uomo comunque si trova in stato di custodia cautelare in ospedale viste le condizioni in cui versa. Da quanto si capisce però, dalle gravi patologie pregresse di cui il 75 enne soffriva e cioè un tumore alle ossa in stadio avanzato, le possibilità che nel lungo periodo se la cavi sono pari a zero.
Pavan risiede via Fossa Donne al civico 73 fra Borbiago e Marano di Mira. L’uomo i dopo aver sparato alla moglie alla nuca, in un estremo gesto di pentimento ha anche chiamato dei parenti per avvertire cosa era successo, ma all’arrivo di un nipote ha deciso di spararsi. Emilia Casarin era conosciutissima a Marano e Borbiago la donna infatti aveva lavorato come portinaia alla Marchi Marano per anni, mentre prima aveva esercitato per anni come maestra di taglio e cucito.
La cascina di proprietà di Emilia Casarin sarà ereditata dalla zia Giovanna di 86 anni
che abita in via Fossa donne al civico 69. I funerali della donna non sono ancora stati fissati perché l’autopsia che era stata disposta dalla magistratura è slittata per l’ennesima volta. Si faranno forse venerdì mattina . I carabinieri comunque, hanno continuato a sentire parenti ed amici della coppia per cercare di fare chiarezza su una tragedia che in questi giorni ha sconvolto completamente le frazioni di Marano e Borbiago (a.ab.)


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