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Gianfranco Duini, 43 anni, invalido psichico. Uccide la moglie a coltellate. Condannato a 14 anni

Marghera (Venezia), 22 Febbraio 2019


Titoli & Articoli

Venezia, uccide la moglie a coltellate e poi chiama il 113 (la Repubblica – 22 febbraio 2019)
L’omicidio in casa a Marghera. La vittima è Claudia Bortolozzo, 51 anni. Il marito si è costituito: “Ho fatto una cavolata”
Un uomo questa notte ha ucciso la moglie a coltellate nell’abitazione in cui vivevano in piazza Mercato a Marghera. La vittima si chiamava Claudia Bortolozzo, 51 anni. il marito Gianfranco Duini, 43 anni, ha poi chiamato il 113 e si è costituito. L’omicidio è avvenuto in camera da letto: Duini ha acceso la luce, si è avvicinato alla donna con un coltello e l’ha sgozzata. Poi ha chiamato la polizia e lui stesso ha aperto la porta dell’abitazione dicendo agli agenti: “Ho fatto una cavolata”. Sia la vittima che il marito erano in cura da tempo presso il Centro di igiene mentale. I vicini raccontano che negli ultimi giorni le liti tra i due erano state frequenti. Entrambi non lavoravano e avevano una pensione di invalidità a causa del loro stato psichico.

 

Uccise la moglie in una notte di follia Duini condannato a 14 anni di carcere (la Nuova Venezia – 14 gennaio 2020)
L’uomo dichiarato semi infermo di mente: non riuscì a fermarsi. Dopo la pena, disposto per lui anche un periodo di vigilanza
Nella notte del 21 febbraio, in un momento di “buio” della sua mente, ha accoltellato a morte la moglie Claudia Bortolozzo nella loro casa di piazza Mercato, a Marghera. Poi ha chiamato il 113. Un delitto maturato all’interno di una coppia da tempo seguita dal Centro di salute mentale e che sembrava aver trovato un proprio equilibrio, fino allo scoppio della tragedia.
Ieri, Gianfranco Duini – dichiarato dai consulenti, semi infermo di mente – è stato condannato per omicidio volontario dal giudice per le udienze preliminari Andrea Battistuzzi, a 14 anni di reclusione, più tre di libertà vigilata. La pubblico ministero Rosa Gaetana Liistro aveva chiesto una condanna a 16 anni – partendo da una pena base di 24 anni di reclusione, detratto lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato – contestando anche le aggravanti dei futili motivi (che il gup ha ritenuto non sussistere) e della diminuita capacità di reazione della donna, sorpresa nel sonno (che il giudice ha considerato equivalenti alle attenuanti generiche, riconosciute a Duini perché incensurato). Così al termine di una brevissima camera di consiglio, ieri pomeriggio, il giudice ha emesso la sua sentenza, accogliendo anche la richiesta di risarcimento danni presentata dall’avvocato Mel per conto della madre di Claudia Bortolozzo, pari a 40 mila euro.
Duini era stato dichiarato dal medico legale Giovanni Ciraso – consulente del giudice – parzialmente incapace di intendere e volere: in grado di seguire il processo e di comprendere le conseguenze del proprio atto, ma anche alterato la notte del delitto da un episodio psicotico incontrollabile. Una condizione che prevede già di per sé uno sconto di pena per il suo conclamato stato psichiatrico: quello di una personalità borderline, seppur seguita da molti anni dal Centro di Salute mentale, come pure la moglie.
«Valuteremo le motivazioni della sentenza, per decidere se ricorrere in Appello o meno», commentano a una voce i difensori Dalla Rosa e Mistretta, il cui consulente – lo psichiatra Carlo Schenardi aveva concordato sull’incapacità parziale di Duini, riconosciuto anche pericoloso socialmente. «È importante che venga seguito in carcere nei prossimi anni», proseguono i legali, «finora gli è stata garantita un’assistenza psicologica, ma alla vigilia di Natale ha assistito al suicidio di un detenuto che era in cella con lui e ne è stato, comprensibilmente, molto turbato».
Secondo i risultati della perizia psichiatrica, l’uomo ha una personalità scompensata e – la notte del delitto – ha subìto un episodio psicotico, che ne ha gravemente ridotto la capacità di intendere e volere: sapeva quello che stava compiendo, ma non è stato in grado di fermarsi. Per Gianfranco Duini il legame con la moglie – anche lei malata psichica seguita dal centro di Salute mentale – sarebbe diventato nel tempo opprimente. Fino al cortocircuito omicida della notte del 21 febbraio.
(Roberta De Rossi)


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