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Giancarlo Bedocchi, 84 anni, ferroviere in pensione, padre. Uccide la moglie a bastonate e si impicca

Zola Predosa (Bologna), 12 Aprile 2019


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Zola Predosa: anziano uccide a bastonate la moglie malata e si impicca (Blitz – 12 aprile 2019)
Ha ucciso a bastonate la moglie, affetta da demenza senile, e poi si è tolto la vita. La tragedia si è consumata nella mattina di venerdì 12 aprile a Zola Predosa, in provincia di Bologna. L’allarme è scattato attorno all’ora di pranzo, quando un operaio al lavoro in un cantiere nella casa attigua ha visto i due corpi da una finestra e ha chiamato i carabinieri.
Da una prima ricostruzione dei militari l’uomo, Giancarlo Bedocchi di 84 anni, avrebbe colpito a bastonate la moglie Elena Caprio, di un anno più giovane, per poi farla finita impiccandosi. L’omicidio-suicidio sarebbe riconducibile alle difficoltà nell’assistenza alla donna da parte dell’anziano.
A scoprire la tragedia sono stati i Carabinieri di Zola Predosa, avvertiti dalla nuora della coppia, che aveva un solo figlio di 50 anni che abita poco lontano. Non riuscendo a mettersi in contatto con i suoceri, la donna è andata a controllare, ma ha trovato la porta chiusa dall’interno e nessuno che rispondeva. I militari, entrati in casa con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, hanno trovato il corpo senza vita di Elena Caprio in camera da letto e quello dell’uomo in una stanza vicina, impiccato alla grata di una finestra. L’appartamento era in ordine e Giancarlo Bedocchi non avrebbe lasciato biglietti, ma secondo gli investigatori la dinamica dell’accaduto è chiara.
A quanto risulta, l’uomo si occupava da solo di accudire la moglie, che aveva problemi di deambulazione e di demenza senile. Lo aiutavano il figlio e la nuora, ma non risulta che gli anziani coniugi avessero badanti o altre forme di assistenza. “Due persone deliziose, mai ci saremmo aspettati una cosa così” è uno dei commenti fatti ai cronisti dai vicini, quando hanno saputo dell’accaduto.
A Bologna, quello di oggi è il terzo omicidio suicidio che coinvolge persone anziane nel giro di pochi mesi. Lo scorso 9 gennaio, in via della Secchia zona Saffi, un uomo di 80 anni aveva ucciso con un colpo di fucile la moglie 74enne gravemente malata, poi si era tolto la vita con la stessa arma. Un vicenda analoga era successa il 27 novembre in via Montefiorino, a poche centinaia di metri di distanza: un uomo di 93 anni aveva ucciso nel letto la moglie 91enne, sofferente di Alzheimer, poi si era suicidato buttandosi dalla finestra. (Fonte: Ansa)

120419 – Omicidio suicidio coppia di anziani a Zola Predosa – 120419 – OMICIDIO-SUICIDIO COPPIA DI ANZIANI A ZOLA PREDOSA – fotografo: BENVENUTI

Omicidio suicidio Zola Predosa, i vicini. “Mi ha detto che stava male” (il Resto del Carlino – 13 aprile 2019)
Elena amante del giardino e affetta da demenza senile, Giancarlo malato da anni. Venerdì lui l’ha ammazzata a bastonate poi si è impiccato
Ferme sulla soglia del negozio al di là della strada, le vicine guardano i carabinieri entrare e uscire dalla casetta di fronte. «Chi l’avrebbe mai pensato che l’avrebbe ammazzata», scuotono la testa. Una piccola folla osserva il via vai di via Roma, mentre i necrofori portano fuori, coperti, i corpi di Elena Caprio, 83 anni, e Giancarlo Bedocchi, 84.
La storia che è emersa poi dagli accertamenti dei carabinieri della stazione di Zola e della compagnia di Borgo Panigale è quella che purtroppo, quest’anno, è stata raccontata già troppe volte in città.
Un dramma fatto di malattia e solitudine. Bedocchi, ferroviere in pensione, da qualche tempo combatteva con un brutto male. Motivo per cui, qualche anno fa, assieme alla moglie, dalla Romagna si era trasferito a Zola, per stare più vicino al figlio e potersi curare meglio. Alla sua malattia si era aggiunta poi quella della moglie, colpita da una demenza senile che mangiava, ogni giorno, un pezzettino in più della sua consapevolezza.

120419 – Omicidio suicidio coppia di anziani a Zola Predosa – 120419 – OMICIDIO-SUICIDIO COPPIA DI ANZIANI A ZOLA PREDOSA – fotografo: BENVENUTI

Lo sgomento dei vicini di casa «Non hanno mai chiesto aiuto» (Corriere della Sera – 13 aprile 2019)
La coppia e i giorni difficili: «Persone deliziose, ogni tanto Giancarlo si lamentava»
«Due persone deliziose e gentili, ogni mattina “buongiorno, signora come sta oggi?”». Così Aldina, vicina di Giancarlo Bedocchi e della moglie Elena Caprio, ricorda i due coniugi che abitavano nella villetta di via Roma. Ieri mattina, però, in giardino marito e moglie non c’erano. «Ho pensato “che strano” — racconta la signora Aldina —. Li vedevo ogni mattina, lei curava le piante, poi camminava un po’ intorno alla casa perché aveva dei problemi alle gambe e faceva un giretto. Lui usciva per andare a comprare il giornale, poi tornava».
I segnali. Che qualcosa non andasse nella mente di Elena, era chiaro a chi la vedeva in giardino con le sue rose. Qualche frase sconnessa, quell’aria un po’ smarrita. E il marito Giancarlo, seppure riservato, non nascondeva dietro uno sguardo triste di non riuscire più a star dietro alla lucidità della moglie che andava e veniva. «L’ho incontrato l’ultima volta in farmacia — racconta ancora la vicina —. Mi ha detto “signora, vede non sto bene, sono qui per prendere le medicine”. Ma gli ho detto “stia su, abbiamo tutti i nostri problemi, anch’io sono qui per le medicine”». Eppure, nonostante qualche lamentela qui e là, l’ottantaquattrenne non aveva chiesto aiuto, così risulterebbe per ora, ai servizi sociali del Comune.
La villetta. La villetta di via Roma in cui abitavano al primo piano, sopra una famiglia cinese con cui ogni tanto c’era qualche attrito, affaccia sul retro sul giardinetto della biblioteca comunale. Qui si ritrovano anziani e ragazzini. «Da noi non è mai venuto — sospira amareggiato il bibliotecario —-. Vengono tanti anziani, anche solo per leggere il giornale, passare il pomeriggio o fare due chiacchiere. Eppure non sapevo nulla di lui, né della moglie malata. Ma io sono sempre qui». Dalle finestre della biblioteca si vedono quelle della casa dei due anziani coniugi. Su un balconcino il bucato ancora steso con cura, un telo a ripararlo dalla pioggia. Nessun segnale, nessuna ombra che potesse far pensare che in quella casa si stava consumando un dramma della solitudine. E adesso chi passeggia in via Roma è incredulo per quello che è successo ma anche perché nessuno aveva mai capito. «Ho letto quello che è successo su Facebook — dice un signore a passeggio con il cane —. Non posso crederci che c’era una persona così sola che aveva bisogno di aiuto a due passi e nessuno l’ha saputo».
Il marito silenzioso. Giancarlo non parlava molto, se non con poche persone. Ogni tanto sbottava, ma come fanno tutti gli anziani un po’ soli e alle prese con i problemi dell’età. Niente che facesse pensare a un epilogo così tragico. «Erano due persone meravigliose — insiste la vicina —. Sono sconvolta».
Marito e moglie non abitavano lì da molti anni, solo quattro o cinque, di certo da quando la vecchiaia e la demenza senile della signora si erano ormai già fatte sentire. Si erano avvicinati a Bologna dalla Romagna proprio per avere la possibilità di curarsi e farsi aiutare dall’unico figlio 50enne che non abita lontano. Giancarlo, pensionato da tanti anni, era nato qui, Elena invece a Potenza ma aveva seguito il marito. Ieri la loro vita sempre insieme è finita nel dramma.

 


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