Florinel Monea, 55 anni, ex operaio disoccupato, padre e nonno, pregiudicato. Uccide la moglie a coltellate e bottigliate, poi si suicida
Ome (Brescia), 4 Giugno 2018
Titoli & Articoli
La tragedia di Ome: uccide la moglie a coltellate, poi si toglie la vita con i farmaci (Today – 5 giugno 2018)
Florinel Monea, 55 anni, ha ucciso la moglie Sorina, 50 anni, poi si è tolto la vita
Quella che si sono trovati davanti i carabinieri era una scena terribile: uno di fianco all’altra, in un bagno di sangue, cocci di vetro e bottiglia per terra, il coltello usato per uccidere prima lei e poi per cercare di togliersi la vita. Poco più in là, i farmaci con cui è riuscito a farla finita. La tragedia di Ome (Brescia), in Piazza Aldo Moro, ha scosso l’intera comunità: Florinel Monea, 55 anni, ha ucciso la moglie Sorina, 50 anni, e poi si è tolto la vita. BresciaToday scrive che l’uomo che soffriva di depressione e sabato sera ha deciso di farla finita.
In quello che secondo gli inquirenti è stato un raptus di follia ha ucciso anche la moglie Sorina, molto conosciuta in paese, in Italia da tanti anni, faceva la badante in Franciacorta. E’ stato il figlio della coppia ad allertare il 112 dopo non essere riuscito a contattare i genitori. Monea avrebbe colpito la moglie con quattro o cinque coltellate, per poi finirla con un colpo di bottiglia (di vetro) in testa. Poi si sarebbe accoltellato da solo, ma non essendo riuscito a suicidarsi in tal modo, si è imbottito di farmaci fino a morire. Ex operaio in un’acciaieria di Monticelli Brusati, Florinel era da tempo disoccupato.
Omicidio-suicidio: il rogo della casa dietro quel raptus (Brescia Oggi – 6 giugno 2018)
L’incendio accidentale della casa in Romania potrebbe aver dato la spallata finale all’equilibrio psichico già minato di Florinel Monea, che si è tolto la vita dopo aver ucciso la moglie Sorina a coltellate e colpi di bottiglia. L’omicidio-suicidio si è consumato nell’abitazione della coppia a Ome. Quando lo stabiliranno le indagini, anche se di fronte all’immane tragedia, l’ora e il giorno restano un dettaglio. Il giorno dopo il ritrovamento dei due cadaveri, alcune circostanze assumono una sfumatura inquietante per gli amici e i conoscenti dei coniugi. C’è chi ricorda appunto lo scoramento di Florinel per il rogo che aveva incenerito la sua casa in Romania e quei farmaci fatti arrivare per corrispondenza dall’Est. In molti hanno raccontato dei continui litigi in famiglia, ma Gianluigi, il 73enne che abita con la moglie nell’appartamento a fianco della casa dei Monea, smentisce.
«FACCIO FATICA a credere a quello che è successo: lei era tutta casa e lavoro. Non li abbiamo mai sentiti discutere o litigare da quando abitano nell’appartamento di fianco al nostro», racconta Gianluigi. «Da lunedì c’era con loro il primo dei tre nipotini che giocava nel cortile o sotto il portico. Stravedeva per i nonni – racconta il vicino di casa -: per fortuna non era con loro sabato notte. Siamo andati a dormire presto sabato, e quando verso mezzanotte abbiamo sentito alcuni rumori non molto forti provenire dalla casa della famiglia Monea, e una specie di pianto, abbiamo creduto che fosse tornato il bambino: lo vedevamo spesso qui con loro e non ci siamo preoccupati pensando che fosse lui a piangere prima di dormire». Gianluigi ricostruisce con angoscia i momenti precedenti la scoperta del dramma, avvenuta solo lunedì. «Domenica mattina, non vedendoli, non ci siamo preoccupati perché Sorina si alzava presto per andare al lavoro. Ci siamo resi conto che era successo qualcosa di grave lunedì pomeriggio, quando sono arrivati Vigili del fuoco, ambulanze e carabinieri allertati dalla telefonata del figlio che abita a Rodengo, preoccupato perché i genitori non rispondevano al telefono. Per non forzare la porta al piano terra, i pompieri sono saliti al primo piano con l’elevatore e, entrati dalle finestre aperte, hanno scoperto che lei e lui erano a terra, morti da un paio di giorni».
GIANLUIGI ammette: «Lei era una persona gentilissima. Lui sembrava avere qualche problema, ma non li abbiamo mai sentiti litigare. Sono quasi sicuro si facesse recapitare dei farmaci dall’estero. Era riservato, ma mai ostile». Davanti alla porta della casa posta sotto sequestro dalla magistratura, qualcuno ha acceso ieri due lumini in ricordo delle vittime. Il parroco dell’Unità pastorale che accorpa Ome, don Luciano Bianchi, ha assicurato «che la comunità ricorderà la coppia nelle preghiere ed è vicina al dolore dei familiari dei coniugi».
Omicidio-suicidio: in patria Florinel era finito in carcere (Giornale di Brescia – 6 giugno 2018)
Un passato segnato da accuse pesanti, tra maltrattamenti, aggressioni e un tentato omicidio. In Italia nessuno sapeva
Per le autorità italiane era praticamente uno sconosciuto. Florinel Monea, 55 anni, aveva invece alle spalle una serie di reati che in Romania lo avevano portato anche in carcere.
È un uomo dalla doppia vita e dalla doppia fedina penale il rumeno che sabato sera a Ome ha ucciso a coltellate la moglie 50enne Sorina e poi si è tolto la vita. Un passato segnato da accuse pesanti, tra maltrattamenti, aggressioni e un tentato omicidio che in patria gli erano costati un lungo periodo in cella. Ma in Italia nessuno, a parte la famiglia, lo sapeva.
Omicidio-suicidio di Ome: ombre inquietanti sul passato di Florinel Monea (Elive Brescia – 6 giugno 2018)
L’incendio accidentale della casa in Romania potrebbe aver dato la spallata finale all’equilibrio psichico precario di Florinel Monea,l’uomo si è tolto la vita dopo aver ucciso la moglie Sorina a coltellate e colpi di bottiglia a Ome. Quando lo stabiliranno le indagini dove l’ora e il giorno restano un dettaglio. Qualche vicino di casa ricorda lo scoramento di Florinel per il rogo che aveva incenerito la sua casa in Romania e quei farmaci fatti arrivare per corrispondenza dall’Est.
Una situazione, quella in famiglia, carica di tensioni. A confermarlo davanti ai Carabinieri è stato il figlio della coppia il quale ha parlato dei continui litigi nel corso degli anni. Tutto potrebbe essere la conseguenza di un raptus, in cui oltre alla morte la cosa certa rimane la determinazione nel raggiungerla. Florinel Monea, dopo aver colpito con diversi fendenti e con una bottigliata in testa la moglie ha cercato di togliersi la vita accoltellandosi. Numerose ferite ma non mortali. Per questo ha trovato la forza d’ingerire dei medicinali in quantità tale da stroncarlo.
Secondo i primi accertamenti la morte sarebbe stata provocata proprio dalle medicine. Sarà però l’autopsia a stabilirlo. Intanto altri elementi emergono sul caso come la doppia vita e personalità dell’uomo contraddistinta da un passato segnato da accuse pesanti, tra maltrattamenti, aggressioni, resistenza a pubblico ufficiale che in patria gli erano costati un lungo periodo in cella.