Claudio Laurent Silvano, 35 anni. Investe la compagna che passeggia col cane. Condannato per omicidio colposo
San Michele Mondovì (Cuneo), 19 Settembre 2017
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Ex consigliera morta dopo incidente a Mondovì, indagato il compagno per omicidio volontario (Quotidiano Piemontese – 2 febbraio 2018)
E’ accusato di omicidio volontario, Claude Laurent Silvano, 35enne originario di Aosta e residente a Lesegno, il compagno di Erica Beccaria, 42 anni, l’ex consigliera comunale che lo scorso 19 settembre è stata trovata morta vicino l’auto del compagno dopo un incidente a San Michele Mondovì. In un primo momento si era pensato che i due fossero stati vittima di un incidente: l’uomo, ferito, fu elitrasportato in ospedale a Cuneo dove subì due interventi; per la donna invece l’ipotesi era che fosse stata sbalzata dal parabrezza. Adesso però gli inquirenti vogliono vederci chiaro.
Innanzi tutto dalle analisi e emerso che il tasso alcolemico dell’uomo era risultato superiore ai limiti di legge (per questo fu indagato per omicidio colposo). Poi, le telecamere di sicurezza avrebbero ripreso la donna, poco prima, mentre camminava a piedi, col cane, lungo la strada. Non solo: testimoni hanno raccontato di aver visto la coppia litigare. Di più: sul parabrezza della Bmw dell’uomo sono sì rimasti i capelli della donna, solo che il vetro è rimasto intatto Indizi cha hanno portato la Procura ad indagare per omicidio volontario l’uomo.
Investì e uccise la compagna a San Michele Mondovì, condannato a 6 anni e 4 mesi (Cuneo Dice – 18 maggio 2021)
Nel 2017 Claudio Laurent Silvano, 35enne di Lesegno, aveva travolto la 42enne Erica Beccaria al volante di una Bmw. Per il gup non c’era volontà di uccidere
È di sei anni e quattro mesi la pena inflitta dal gup di Cuneo Sabrina Nocente a Claudio Laurent Silvano, responsabile della morte della 42enne di San Michele Mondovì Erica Beccaria. Nella tarda serata del 19 settembre 2017 l’uomo, al volante della sua Bmw, aveva investito e ucciso la 42enne con la quale conviveva. Il tragico episodio era avvenuto in via Nielli, all’uscita del paese, mentre la donna procedeva a piedi in direzione della Statale 28. Lo stesso Silvano aveva riportato gravi ferite, finendo in coma all’ospedale di Cuneo. Le analisi del sangue avevano appurato che al momento dell’urto aveva un tasso alcolemico pari a 2,8 g/l, molto al di sopra del limite.
Le indagini condotte dal sostituto procuratore Alberto Braghin avevano ipotizzato in un primo tempo l’omicidio volontario: si era parlato di un litigio per futili motivi tra i due avvenuto poco prima in un bar, dove l’uomo era apparso visibilmente ubriaco. In seguito alle perizie tuttavia è stata la stessa Procura a derubricare l’imputazione in omicidio colposo: per Silvano, aostano residente a Lesegno, l’accusa aveva chiesto una condanna a sette anni di carcere.
Erica Beccaria gestiva un bar a San Giacomo di Roburent insieme al compagno ed era consigliera comunale a Monasterolo Casotto. I suoi famigliari assistiti dagli avvocati Silvia Manfredi e Mario Vittorio Bruno si sono costituiti come parti civili contro Silvano, difeso dall’avvocato Enrico Martinetti, il quale ha optato per il procedimento con rito abbreviato.