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Casimirro Delli, 90 anni, postino in pensione, padre. Soffoca la moglie e tenta il suicidio. Non imputabile per incapacit, viene sottoposto a libertà vigilata

Poggibonsi (Siena), 21 Febbraio 2019


Titoli & Articoli

Omicidio a Poggibonsi, il paese è sotto choc (La Nazione – 21 febbraio 2019)
Le testimonianze di chi conosceva Casimirro Delli, 90 anni, che ha ucciso la moglie: “Un fulmine a ciel sereno”
Una comunità sotto shock. Non riescono a capacitarsi i tanti amici e conoscenti della famiglia Delli, dopo la tragedia di ieri mattina in via Duccio da Boninsegna Qualcuno ha visto passare un’ambulanza scortata da due vetture dei Carabinieri e ha pensato a qualcosa di davvero grave. La tragica verità è venuta a galla poco dopo. «Per me è un autentico fulmine a ciel sereno – spiega Massimo, dalla vicina officina Taliani – in quanto incontravo Casimirro quasi ogni giorno, l’ultima volta proprio mercoledì ed erano sempre scambi felici di frasi tra noi. Fino a pochi anni fa, andava ancora a caccia. Mi ha visto crescere, ha raccontato tante volte di quando recapitava quotidianamente la corrispondenza nell’area dei Foci a Poggibonsi. Percorreva anche 50 chilometri al giorno in bicicletta per la consegna della posta. Un giorno mi volle regalare una sua vecchia bici».
Un vicino di casa, Giuseppe Vagaggini, appare incredulo nei riguardi di un gesto del genere ad opera di una persona come Casimirro, «gioviale e sempre pronto alla battuta». Ha un garage nei pressi del civico 36 di via Duccio Buoninsegna, invece, Marino Corsi. «Una conoscenza che risale addirittura a sessanta anni fa. Ero piccolo e mi portava con sé a caccia – spiega – e di Casimirro ho solo bei ricordi, come del fratello minore Mario, che faceva il meccanico ed è scomparso diverso tempo fa. Conoscevo anche i componenti della famiglia della moglie: abitavano nelle campagne intorno a Poggibonsi, a Pian dei Pini. Il fatto mi ha lasciato letteralmente senza parole».

Uccide la moglie e scrive agli ‘amici’ carabinieri: “Scusatemi” (La Nazione – 22 febbraio 2019)
Casimirro Delli, il novantenne di Poggibonsi che ha ucciso la moglie Neda Vannoni, chiede scusa ai figli, ai carabinieri e agli amici
Ha lasciato tre biglietti Casimirro Delli, il novantenne di Poggibonsi che ha ucciso la moglie Neda Vannoni, 83 anni, la compagna di una vita, e poi ha tentato di farla finita prima buttandosi nello Staggia, poi cercando vanamente di tagliarsi le vene. In un biglietto chiede scusa ai figli per il gesto, nell’altro chiede scusa ai carabinieri della compagnia cittadina con i quali aveva un bellissimo rapporto. Il terzo biglietto è per gli amici della bocciofila del Romituzzo: poche parole di addio alle persone con cui passava interi pomeriggi a giocare a carte.
Lunedì  sul corpo della moglie, che il marito ha soffocato nel letto perchè la credeva gravemente malata, sarà eseguita l’autopsia all’ospedale di Careggi. Casimirro Delli invece è ancora agli arresti domiciliari alle Scotte per omicidio volontario. I carabinieri non lo perdono di vista un attimo, di fronte al rischio concreto che possa riprovare a mettere fine ai suoi giorni. Come ha tentato di fare subito dopo l’uccisione della moglie, prima buttandosi nello Staggia in questo periodo in secca, poi cercando di tagliarsi tagliandosi le vene.

Uccise l’anziana moglie malata, 91enne assolto. “Era incapace di intendere e di volere” (Radio Siena Tv – 12 gennaio 2021)
La perizia psichiatrica effettuata sull’anziano di Poggibonsi, che uccise la moglie di 83 anni, ha stabilito che non fosse capace di intendere e di volere: scatta l’obbligo di libertà vigilata
Uccise prima la moglie nel sonno, non sopportando di vederla malata, e tentò poi di togliersi la vita: la Corte di Assise del tribunale di Siena, presieduta da Roberto Carrelli Palombi, con giudice a latere Ottavio Mosti, ha assolto con formula piena il 91enne Casimirro Delli, ex noto postino di Poggibonsi, che dopo aver tolto la vita alla consorte di 83 anni, Neda Vannoni, provò a gettarsi nel fiume Staggia.
Il tribunale lo ha reputato incapace di intendere e di volere al momento dei fatti, motivo per cui l’uomo è risultato non imputabile per il reato di omicidio volontario. Per lo stesso motivo, anche la pm Silvia Benetti ne aveva chiesto l’assoluzione. Prima della sentenza, il perito chiamato in causa ha dettagliato in aula i risultati degli accertamenti psichiatrici effettuati sull’anziano, che hanno stabilito una compromissione cerebrale – dimostrata anche dagli esami strumentali eseguiti all’ospedale a seguito del ricovero post omicidio – tale da provocargli una “capacità di intendere e di volere completamente abolita”. Per l’anziano adesso scatta l’obbligo di libertà vigilata.

 


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