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Carmelo Reitano, 73 anni, falegname in pensione, padre. Sgozza la moglie e rimane a guardarla per una notte prima di chiamare i soccorsi. Condannato a 15 anni di carcere e 3 in casa di cura

Valenza (Alessandria), 28 Settembre 2016


Titoli & Articoli

Carmelo Reitano uccide la moglie Rita Giuseppa Lercara (Blitz – 29 settembre 2016)
Uxoricidio
in provincia di Alessandria. Carmelo Reitano, un uomo di 73 anni, ha ucciso a coltellate la moglie di 67 anni, Rita Giuseppa Lercara. E’ accaduto a Valenza. Secondo le prime notizie, sarebbe stato il marito, Carmelo Reitano, a chiamare il 112 dicendo: “Mia moglie non respira più. Venite”. Arrivati nella casa di via Trieste 21, i carabinieri hanno trovato l’uomo e la moglie, Rita Giuseppa Lercara, colpita, con diverse coltellate al collo.
Reitano è stato subito condotto in caserma dove è in corso l’interrogatorio. Massimo riserbo da parte degli investigatori e degli inquirenti. Stanno procedendo, oltre ai militari di Valenza, gli uomini dei Nuclei Operativo Radiomobile e Investigativo di Alessandria.

Valenza, donna uccisa con una coltellata: arrestato il marito di 73 anni (la Repubblica – 29 settembre 2016)
La telefonata al 112: “Mia moglie non respira più, venite”. In corso l’interrogatorio
“Mia moglie non respira, correte”. Ha provato a simulare un malore della moglie, ma invece la donna era stata uccisa. Ed è proprio lui, il marito, Carmelo Reitano, 73 anni, che questa mattina ha chiamato i carabinieri, il principale sospettato: dopo averlo lungamente interrogato in caserma, i militari lo hanno tratto in arresto.
È successo a Valenza, in provincia di Alessandria. La telefonata al 112 risale alle 7.45. Quando però i militari sono arrivati nella casa di via Trieste 21 hanno subito intuito che la donna, Rita Giuseppa Lercara, 67 anni, era stata uccisa. Probabilmente da una coltellata. Il marito è stato portato in caserma dove i carabinieri lo hanno sentito per ore. Alla fine Reitano è stato arrestato per omicidio volontario, come recita l’accusa formulata dal pm Silvia Saracino, che coordina le indagini e che ha partecipato all’interrogatorio. Stanno procedendo, oltre ai militari di Valenza, gli uomini dei Nuclei Operativo Radiomobile e Inves.
Resta il massimo riserbo sulle ragioni del delitto. Entrambi avevano due figli da precedenti matrimoni. Prima di andare in pensione, l’arrestato faceva il falegname, mentre la vittima – anche lei in pensione – era una operatrice sanitaria.
“Sono sempre stati sorridenti e disponibili con tutti, in particolare con noi, stranieri, fin da quando siamo venuti ad abitare qua, circa sei anni fa”: i vicini di casa descrivono così la coppia protagonista della tragedia. “Non mi sarei mai immaginata una cosa simile – aggiunge una vicina – Non ho mai sentito discussioni o liti tali da far pensare a una tragedia così. Si trattava, infatti, di diverbi normali tra marito e moglie, come succede in tutte le case. Per questo mi sono davvero spaventata quando questa mattina ho visto tutti quei carabinieri e poi ho capito. E’ stato orribile”.

 

Una lite e poi la morte: la triste storia dell’omicidio a Valenza (RadioGold – 29 settembre 2016)
Tragedia questa mattina a Valenza dove una donna è stata trovata morta in un appartamento in via Trieste 21. Sono stati i Carabinieri ad accorrere dopo la telefonata di Carmelo Reitano, 73 anni. L’uomo ha riferito le difficoltà della moglie nel respirare ma i militari hanno immediatamente intuito la gravità della vicenda. Una pattuglia si è così precipitata nell’alloggio e ha trovato Rita Giuseppa Lercara, 67 anni, senza vita. Sul collo della donna erano evidenti le diverse ferite da arma da taglio. Il compagno della vittima è stato portato in caserma a Valenza dove attualmente si trova a disposizione degli inquirenti. Sul posto sono accorsi i Carabinieri di Valenza, gli uomini dei Nuclei Operativo Radiomobile e Investigativo di Alessandria e il 118.
AGGIORNAMENTO ORE 7:00 – Forse l’ennesima lite potrebbe aver scatenato la follia omicida di Carmelo Reitano, il pensionato di 73 anni di Valenza arrestato per aver ucciso a coltellate la convivente, Rita Giuseppa Lercara di 67 anni. I due, entrambi pensionati, vivevano insieme nell’appartamento al primo piano della palazzina in via Trieste 21 dove i Carabinieri di Valenza giovedì mattina hanno trovato la donna senza vita. Entrambi con un matrimonio alle spalle da cui l’ex falegname ha avuto due figli e la donna tre, Rita e Carmelo ormai svariati anni fa si erano innamorati. Nella coppia pare fossero però nate forti tensioni legate alla gestione del denaro delle rispettive pensioni e anche del patrimonio di famiglia. Forse proprio un nuovo scontro scoppiato di prima mattina potrebbe aver spinto l’uomo ad afferrare un coltello e colpire più volte la compagna, trovata poi a terra in cucina con diverse ferite al collo e alla spalla.

 

Continui litigi per i soldi finché uccise la moglie a coltellate: valenzano condannato a 18 anni (la Stampa -17 febbraio 2018)
Quindici in carcere e tre in una casa di cura per la parziale infermità mentale
Diciotto anni, di cui quindici in carcere e tre in una casa di cura psichiatrica: quando tornerà a essere un uomo libero, Carmelo Reitano, che oggi di anni ne ha 75, sarà ultranovantenne, salvo che i suoi difensori Stefano Bagnera e Cristian Bergonzelli non riescano a ottenere una riduzione di pena in appello. Non sarà facile per un’accusa di omicidio volontario. Nel caso specifico: uxoricidio. La sera del 28 settembre 2016 uccise la moglie Rita Giuseppa Lercara, sessantasettenne, nella loro casa di via Trieste 21, a Valenza.
Erano marito e moglie secondo la Chiesa; per lo Stato no, erano vedovi. La scelta del matrimonio religioso era stata fatta, probabilmente, per regolarizzare la convivenza, ma senza perdere il diritto, specialmente nel caso di lei, di riscuotere la pensione di reversibilità. I figli dell’uno e dell’altra, forse, non condividevano del tutto la decisione dei rispettivi genitori, ma non potevano certo opporsi alle loro scelte.
Rita Giuseppa Lercara e Carmelo Reitano avevano messo insieme le loro vite mature condividendo anche gli introiti economici: la pensione di lui, quella di reversibilità di lei che aggiungeva anche ciò che guadagnava con la sua esperienza infermieristica. Non bastava; probabilmente una parte del denaro usciva come aiuto finanziario a qualcuno dei figli. Insomma, Reitano e Lercara cominciarono a litigare per i soldi. E i soldi diventarono il crescente e generalizzato motivo di discordia.
Quale fu la scintilla specifica che il 29 settembre deflagrò in brutale violenza? L’uomo ha dato una propria versione, la donna non c’è più per poterla confermare o confutare. Ma sempre, e ancora una volta, furono i soldi (che non c’erano, o non erano abbastanza) ad armare il pugno di Reitano. Era l’ora di pranzo, sulla tavola, tra le posate, anche il coltello. Anzi, i coltelli. Ne usò dueprima uno poi un altro, per accoltellare Rita Carmela Lercara, anche inseguendola mentre lei cercava di mettersi al riparo.
Fino a che stramazzò a terra, con più fendenti alla gola. Lui rimase a guardarla, per tutte le ore della notte fino a che, al mattino, poco prima delle 8, chiamò il «112»: «Mia moglie non respira» disse. I sanitari del 118 appuravano che «non respirava più» perché era morta. Uccisa. Il marito fu arrestato. È stato sottoposto a perizia psichiatrica da cui è emerso che, al momento del fatto, era incapace di intendere e volere.
I suoi difensori Bagnera e Bergonzelli hanno chiesto il giudizio in rito abbreviato e i tre figli della vittima si sono costituiti parte civile con i legali Francesco Casarin, Stefano Cresta e Claudio Teruggi. Il pm Silvia Saracino ha chiesto la condanna a 14 anni. Il giudice Stefano Moltrasio gliene ha inflitti 15, con l’aggiunta di altri 3 in una casa di cura e ha concesso il sequestro cautelativo dei beni per il risarcimento alle parti civili. La difesa impugnerà in Appello per tentare di ridurre la pena, chiedendo che venga ritenuta insussistente l’aggravante dei «futili motivi», qui invece considerata equivalente all’attenuante della seminfermità mentale.


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