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Bruno Cartechini, 86 anni, pensionato, cacciatore, padre. Uccide la moglie con il fucile da caccia e si spara

Corridonia (Macerata), 31 Marzo 2024


Titoli & Articoli

Uccide la moglie malata, il dolore della figlia: “Non è un pazzo, l’ha fatto solo per amore” (il Resto del Carlino – 1 aprile 2024)
Stefania Cartechini: non sopportava di vederla soffrire in quel modo, non ce la faceva più. “Dopo sessant’anni di matrimonio, uno strazio inimmaginabile: ci volevamo troppo bene
 “Non era un pazzoQuello che ha fatto, l’ha fatto per amore nei confronti di mia madre, che stava malissimo. Lui non la poteva più vedere così“. Il giorno dopo la tragedia,Stefania Cartechini è tornata con il marito nella casa di campagna a Corridonia dove il padre Bruno ha ucciso sua madre, Palma Romagnoli, con un colpo di fucile.
La mattina di Pasqua la donna era al piano di sopra, e con il marito è stata la prima ad accorrere nella stanza dove si era consumata la tragedia. Distrutta dal dolore, ha passato la mattina all’ospedale di Torrette: il padre è in condizioni disperate in Rianimazione, dopo il colpo che si è sparato all’addome.
“Quella che è successa non è una cosa terribile – dice Stefania –, di più. Mio padre ha fatto quello che ha fatto per amore di mia madre. Non era pazzo, solo che mamma soffriva tanto e lui non poteva vederla così, perché la amava. Non era uno psicopatico: se aveva un fucile in casa, era solo perché era un cacciatore”.
Palma Romagnoli era alle prese con una gravissima malattia degenerativache l’aveva costretta a letto. A 86 anni non era più autosufficiente e dipendeva in tutto dal marito, suo coetaneo. Per questo la figlia Stefania aveva deciso di tornare nella casa di contrada Macina: per aiutare il padre e accudire la madre. “Quando mamma ha preso l’Alzheimer – continua Stefania – per lui è stata una tortura. Dopo sessant’anni di matrimonio, non ce l’ha fatta più a vederla soffrire, anche se noi l’abbiamo sostenuto il più possibile. Eravamo troppo legati, ci volevamo bene: è inimmaginabile il dolore che stiamo provando
“Amore mio, prega per me e aiutami a superare questo momento – ha scritto ieri Stefania sulla sua pagina Facebook –. Ti amo e ti amerò per sempre, mamma“.

Moglie malata uccisa dal marito, lo choc dei vicini di casa: “Sofferenza insopportabile” (il Resto del Carlino – 2 aprile 2024)
Parenti e amici: “Lei stava male, ma non avremmo mai immaginato questo epilogo“. L’anziano si era anche attivato per trovarle una sistemazione in una casa di riposo
“Sapevamo che stava male, ma non avremmo mai immaginato un epilogo del genere. Evidentemente era diventata una situazione insopportabile, l’ha fatto probabilmente perché non riusciva più a vederla soffrire in quel modo”. Sono senza parole i vicini di casa e i conoscenti di Bruno Cartechini e Palma Romagnoli: per loro la sveglia di Pasqua è arrivata dal rumore dell’eliambulanza, atterrata poco dopo le 7 di domenica in contrada Macina a Corridonia, non lontano dal confine con Mogliano. Qui, in una casa isolata di campagna, l’86enne Cartechini ha ucciso la moglie Palma (malata di Alzheimer e allettata da qualche mese) con un colpo di fucile da caccia, prima di rivolgere l’arma contro se stesso.
Per tutti, a Corridonia, è stata una Pasqua triste. Poche ore dopo l’accaduto, i vicini di casa sono sotto choc. “Eravamo amici – dicono –. Sapevamo che da un po’ di tempo Palma stava male, ma non ci aspettavamo niente di simile. Lei era allettata da qualche mese, eravamo andati a trovarli di recente, poco più di una settimana fa. Una grande sofferenza, evidentemente Bruno non ce l’ha più fatta a vederla soffrire in quel modo”.
“Non se l’aspettava nessuno, è una vera disgrazia – racconta un parente –. Lei stava molto male, lui se ne prendeva cura giorno e notte, lo chiamava sempre. Dormiva di fianco a lei per accudirla anche di notte. Una tragedia impossibile da immaginare: lui se ne prendeva cura 24 ore su 24″.
Per anni operaio in una vetreria di Corridonia, Cartechini era in pensione da tempo. Si prendeva cura del terreno attorno all’abitazione di famiglia assieme alla moglie. Quella di Palma è stata una vita dedicata alla casa e alla campagna. “Li conoscevo bene – dice l’ex sindaco di Corridonia Paolo Cartechini (che non è parente di Bruno, ndr) –, avevamo un bel rapporto, ci facevamo gli auguri per le feste: erano persone squisite. Molto corretti e precisi, era lui a sbrigare tutte le situazioni di famiglia“.
“La figlia tornava molto spesso – aggiunge un vicino di casa –, e da qualche tempo si era trasferita con il marito nella casa dei genitori per aiutare il padre e prendersi cura della madre. Una famiglia molto unita, si volevano bene”. Tempo fa Bruno Cartechini si era anche attivato per cercare una sistemazione in una casa di riposo per la moglie, in modo che potesse avere cure e attenzioni adeguate, ma poi non se ne era più fatto niente. La donna, alle prese con una gravissima malattia degenerativa, era accudita a casa, dove riceveva anche delle cure domiciliari.

Uccide la moglie e poi si spara: morto nella notte Bruno Cartechini (il Resto del Carlino – 3 aprile 2024)
L’86enne aveva sparato per disperazione alla consorte Palma Romagnoli e poi aveva rivolto il fucile contro se stesso. Sospesi i funerali dell’anziana

La villetta dove vivevano i coniugi

                La villetta dove vivevano i coniugi

Purtroppo non ce l’ha fatta Bruno Cartechini, l’86enne che a Pasqua aveva sparato alla moglie Palma Romagnoli e poi aveva rivolto il fucile contro se stesso. Nella notte il pensionato è mortoall’ospedale di Torrette, dove era ricoverato da domenica per via delle lesioni gravissime che si era procurato all’addome. Da subito le sue condizioni erano apparse critiche, e ieri pomeriggio i medici avevano dovuto sottoporlo a un intervento urgente per l’aggravamento del suo stato. Ma nonostante tutti i tentativi, le lesioni agli organi interni sono risultate troppo gravi.
Rinviato per il momento il funerale di Palma Romagnoli, che in un primo momento era stato previsto per questa mattina e che già da ieri invece era stato sospeso, in attesa di accertare le condizioni dell’anziano. È possibile che a questo punto che sia fissata una cerimonia per i due coniugi, legatissimi fino alla fine.
Proprio il dolore per le condizioni di salute della moglie, malata di Alzheimer e bloccata da mesi a letto, avrebbe spinto Cartechini a quel gesto disperato
. L’uomo si era sempre occupato di Palma con cura e dedizione, assistendola ogni giorno aiutato solo dalla figlia Stefania, che si era appositamente trasferita con il marito vicino ai genitori per dare una mano.
Sull’accaduto era stataaperta un’inchiesta per omicidio volontario, che a questo punto si chiude con la morte di Cartechini.

 


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