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Aurelio Ottaviani, 88 anni, bidello in pensione, padre e nonno. Strangola la moglie e tenta il suicidio

Genova, 19 Gennaio 2020


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Dramma a Genova, uomo uccide la moglie malata e tenta il suicidio in casa (FanPage – 20 gennaio 2020)
A fare la terribile scoperta è stata la figlia della coppia che, come faceva spesso, è arrivata a casa dei genitori per un saluto e ha ritrovato il corpo senza vita dell’anziana madre e accanto il padre ferito e sofferente. L’uomo è stato ricoverato ma non sarebbe in gravi condizioni: ha spiegato che non voleva che lui e la moglie diventassero un peso per i figli.
Dramma della disperazione nelle scorse ore in un’abitazione di Genova dove un uomo ha ucciso la moglie malata prima di tentare di togliersi la vita a sua volta. La tragedia si è consumata nel pomeriggio di domenica nel quartiere genovese di Certosa, in via Piombelli. La vittima è una anziana donna di 87 anni, Elisabetta Ugulini, che pare da tempo fosse ammalta e accudita proprio dal consorte, un pensionato di 88 anni. A fare la terribile scoperta è stata la figlia della coppia che, come faceva spesso, è arrivata a casa dei genitori per un saluto e ha ritorvato il corpo senza vita dell’anziana madre e accanto il padre ferito e sofferente. La donna ha immediatamente allertato i soccorsi medici e la polizia con una chiamata di emergenza ma purtroppo per l’87enne non c’è stato nulla da fare.
I sanitari del 118 accorsi sul posto hanno solo potuto accertare il decesso della signora. Soccorso e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino invece il marito. L’uomo, l’88enne Aurelio Ottaviani, è stato ricoverato ma non sarebbe in gravi condizioni. L’anziano, che ora si trova in stato di fermo in ospedale, ha spiegato di avere ucciso la moglie perché lei aveva gravi problemi di salute e anche lui ormai stava male ed era angosciato dalla possibilità che potesse diventare un peso per i figli.
Sul caso indagano ora gli investigatori della squadra mobile del capoluogo ligure, e del fatto è stata informata anche la magistratura che ha disposto ulteriori accertamenti sul copro della vittima. Secondo i primi accertamenti investigativi, la donna sarebbe stata strangolata a letto. Pare che sia i figli sia i nipoti della coppia fossero comunque attivamente presenti nella vita degli anziani ma questo non sarebbe servito ad evitare il dramma.

 

Anziano uccide moglie malata. La figlia: “Mi sono assentata solo un’ora” (Telenord – 20 gennaio 2020)
In ospedale commovente abbraccio fra l’uomo e i familiari
Sarà interrogato nelle prossime ore dal giudice Aurelio Ottaviani, 88 anni, l’anziano che ieri, domenica 19 gennaio, ha strangolato e ucciso la moglie Elisabetta Ugulini, 87 anni, e poi ha tentato di togliersi la vita perché non voleva più sentirsi un peso per i due figli. La tragedia è avvenuta nell’abitazione della coppia, al secondo piano di un palazzo di via Piombelli, a Certosa, in Valpolcevera.
A dare l’allarme la figlia sessantenne dei due anziani, una dipendente comunale che da quando è in pensione si è quasi trasferita in  pianta stabile nell’abitazione dei genitori per poterli accudire nel migliore dei modi, “mi sono assentata solo un’ora per per andare a dare da mangiare ai mie due gatti nella mia abitazione di Borzoli”, ha assicurato la donna per spiegare perchè al momento della tragedia non era in casa. L’altro figlio della coppia, che vive fuori Liguria, invece veniva appena aveva uno ritaglio di tempo libero.
Una vicina di casa dopo la tragedia punta l’indice contro i servizi sociali e sanitari: “La verità è che se una famiglia non è benestante non riesce a garantire l’assistenza adeguata ai proprio genitori anziani e malati. Questa coppia non era mai sola, perchè figli e nipoti erano sempre qui. Ma quanti sacrifici facevano per riuscire a stare vicini ai genitori e ai nonni? Ottaviani se ne accorgeva e per questo, evidentemente, se sentiva in  colpa, si sentiva un peso per figli e nipoti, anche se non era così…”.
Nel palazzo, il civico 19 di via Piombelli, oggi tutti parlano della coppia con grande affetto, lui è un un bidello, lei è sempre stata casalinga. Intanto il pubblico ministero Valentina Grosso, che coordina le indagini della squadra mobile, sta valutando la richiesta di un incidente probatorio per valutare la capacità di intendere e volere dell’uomo.
Ottaviani è ricoverato da ieri in stato di arresto nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Martino: figli e nipoti, anche se non potrebbero, oggi sono riusciti ad avvicinarsi e ad abbracciarlo.
I familiari di Ottaviani hanno capito che il suo gesto estremo è stato dettato solo dall’amore per la moglie, a cui ha sempre voluto bene, e che non voleva più vedere soffrire, e dal sentirsi a suo volta un “peso” per figli e nipoti. Un amore, quella della famiglia della coppia, che ha colpito anche i poliziotti delle volanti e della squadra mobile: “Quando ci ha visto quell’anziano è solo scoppiato a piangere e ci ha detto che lui voleva bene alla moglie, per questo non volevo più vederla soffrire in un letto”.


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