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Arturo Moramarco, 58 anni, macellaio in pensione, padre. Soffoca la moglie e inscena una rapina. Condannato a 16 anni ottiene i domiciliari

Govone (Cuneo), 26 Giugno 2018


Titoli & Articoli

Donna trovata morta nel Cuneese, arrestato il marito: aveva debiti di gioco (TgCom 24 – 7 agosto 2018)
Roberta Perosino, 54 anni, era stata trovata senza vita nella sua abitazione il 26 giugno scorso. E’ stata uccisa nello stesso paese di Elena Ceste
Non ha avuto un malore, come si era ipotizzato in un primo momento, ma Roberta Perosino di 54 anni è morta per soffocamento. E’ quanto appurato dalle indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Asti, che hanno arrestato il marito della vittima: Arturo Moramarco, un macellaio 58enne in pensione. Secondo gli inquirenti il delitto è maturato dopo un litigio della coppia a causa dei debiti di gioco del marito. La donna era stata trovata senza vita nel suo appartamento a Govone d’Alba, nel Cuneese, il 26 giugno scorso. Un femminicidio che ricorda tristemente quello di un’altra donna, Elena Ceste, sempre di Govone, uccisa nel 2014 per mano del marito: condannato a 30 anni di carcere.
In un primo momento si era pensato che la 54enne fosse morta per un malore, in seguito a un tentativo di furto nel suo appartamento. A dare l’allarme era stato proprio il marito che aveva dichiarato agli inquirenti di aver trovato la donna riversa a terra nella loro abitazione. In casa però non c’erano segni di effrazione. Sono stati i carabinieri di Alba a ricostruire la vicenda e ad approfondire le indagini dopo una serie di incongruenze sugli orari dei fatti, emerse dopo l’analisi di alcune videocamere di sorveglianza situate nella zona. Il controllo dei conti correnti ha poi evidenziato, da marzo a giugno, prelievi per oltre 20mila euro. Denaro che Moramarco giocava alle slot machine. Durante la perquisizione domiciliare è stato rinvenuto anche un biglietto della donna: “Non cercarmi da nessuna parte, non so quando torno e se torno”. Per gli inquirenti sarebbe stata la scintilla che ha fatto scattare il femminicidio.

Omicidio di Canove di Govone, il marito confessa: “L’ho uccisa io soffocandola” (Cuneo24 – 7 agosto 2018)
“Quella mattina avemmo una lite per via della mia passione per il gioco”
Arturo Moramarco ha confessato di avere ucciso la moglie Roberta Perosino la mattina del 26 giugno 2018. In un primo momento, l’uomo aveva dichiarato che la moglie era rimasta uccisa in seguito ad una rapina finita male. La svolta è avvenuta nella giornata di oggi (martedì 7 agosto) quando i Carabinieri del Comando Provinciale di Cuneo (Compagnia di Alba e Nucleo Investigativo di Cuneo) a seguito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, hanno tratto in arresto lo stesso Moramarco ritenendolo l’autore dell’omicidio della moglie, in esecuzione dell’ ordine di custodia cautelare in carcere emesso, a seguito dell’evidenza dei gravi indizi raccolti dagli investigatori, dal Tribunale-Ufficio GIP di Asti. L’uomo, durante l’interrogatorio, ha confessato di essere l’esecutore dell’omicidio: “L’ho uccisa io. Quella mattina avemmo una lite per via della mia passione per il gioco, così l’ho soffocata in camera da letto, poi l’ho trasferita in cucina per simulare la rapina”  ha dichiarato Moramarco agli inquirenti.

Ennesimo litigio per debiti di gioco: uccide la moglie e inscena rapina (Corriere della Sera – 7 agosto 2018)
Roberta Perosino, 54 anni, era stata trovata senza vita nella sua casa di Govone il 26 giugno scorso. Inizialmente si era pensato a un malore, poi la confessione del marito
«Ho perso la testa, così dopo aver ucciso mia moglie l’ho spostata dalla camera da letto al salotto simulando la “visita dei ladri’’». È crollato durante l’interrogatorio di garanzia, confessando l’omicidio della moglie Roberta, Arturo Moramarco, ex macellaio di Govone in provincia di Cuneo. L’ha soffocata dopo l’ennesimo litigio per i continui ammanchi di denaro utilizzati dall’uomo per giocare alle slot. Un uxoricidio scaturito dal vizio del gioco e da un debito superiore ai 20mila euro.
Uccisa dal marito. Ha un triste epilogo la morte di Roberta Perosino, la 54enne di Govone, piccola frazione di Alba, nel cuneese, trovata morta nella sua casa il 26 giugno scorso. I carabinieri non hanno dubbi: ad ucciderla è stato il marito, 58 anni, macellaio in pensione di Canove di Govone. Prima l’ha strangolata poi, dopo aver spostato il corpo dalla camera da letto al salotto ha finto una rapina. Era stato lui a chiamare il «112» per lanciare l’allarme fingendo che la donna fosse stata colta da un malore in una casa messa a soqquadro dai ladri. Malviventi che però non avevano portato via nulla. Una versione che aveva fin da subito insospettito gli inquirenti, i carabinieri della Compagnia di Alba guidati dal capitano Giacomo Conte e il Nucleo investigativo di Cuneo.
Debiti di gioco «Orari che non coincidevano con le riprese delle telecamere e numerose contraddizioni nella prima versione dell’uomo», ha spiegato Conte. Dopo le indagini coordinate dal pm di Asti Simona Macciò, incrociando in particolare i movimenti bancari della coppia, e con i risultati dell’autopsia, si è giunti alla verità. Da marzo, mese in cui l’uomo era andato in pensione, Moramarco aveva fatto prelievi anomali dai conti correnti, arrivando a spendere in 4 mesi una cifra di circa 20 mila euro per giocare allo slot machine.
Per questo la donna aveva deciso di lasciarlo. In casa aveva lasciato un biglietto: «Non cercatemi da nessuna parte, non so quando e se tornerò». La goccia che ha fatto traboccare il vaso in una situazione che da mesi traballava a causa di «una grave ludopatia non curata – prosegue Conte -, che aveva portato a intaccare i risparmi di una vita». Arrestato venerdì, Arturo Moramarco ha confessato davanti al Gip di Asti, Giorgio Morando e ora si trova in carcere. (di Floriana Rullo)

 

Govone, l’ex macellaio sconterà la pena nella stessa casa in cui ha ucciso la moglie (la Nuova Provincia – 8 ottobre 2020)
Ha ottenuto i benefici degli arresti domiciliari. Condannato a 16 anni
Ha ottenuto gli arresti domiciliari Arturo Moramarco, l’ex macellaio di 59 anni di Govone, condannato a 16 anni per l’omicidio della moglie, Roberta Perosino, avvenuta in quella stessa casa in cui ora l’uomo finirà di scontare la pena. La richiesta per il ritorno a casa era stata presentata dal suo legale, l’avvocato Marco Calosso, che lo aveva difeso durante tutto il processo di primo grado. Moramarco aveva confessato di essere stato il responsabile della morte della donna, anche se ha sempre detto che si era trattato di un drammatico incidente durante una lite provocata dal fatto che la Perosino aveva scoperto il suo vizio del gioco e che stava sperperando i risparmi della famiglia.


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