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Antonio Pomilia, 83 anni, pilota d’aereo in pensione. Spara alla moglie e si uccide

Albano Laziale (Roma), 29 Marzo 2024


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Omicidio-suicidio a Cecchina: ex pilota 83enne spara alla moglie e si uccide. La malattia, i corpi sui cuscini, la lettera per i gatti (Corriere della Sera – 30 marzo 2024)
L’uomo, Antonio Pomilia, ha telefonato ad una parente della moglie annunciando il gesto. Il cancello di casa lasciato aperto. La donna era un’insegnante in pensione
Ha sparato alla moglie di 78 anni e poi, con la stessa pistola utilizzata per uccidere la compagna di una vita, colpita alla testa, si è suicidato. E’ successo venerdì sera 29 marzo a Cecchina, alle porte di Roma. Il pensionato, Antonio Pomilia, ex pilota d’aereo, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri della stazione di Cecchina, che indagano, ha annunciato in una telefonata ad una parente della moglie l’intenzione di farla finita. Sono così scattati i soccorsi, ma quando i militari si sono presentati nell’abitazione, in via Ariccia, la tragedia si era già consumata: entrambi morti, marito e moglie, Margherita Cannone, ex insegnante nelle scuole del posto.
La coppia viveva da tempo nella frazione di Cecchina, ben inserita nella comunità: «Tranquilli e pacifici», li descrivono tutti. Non avevano figli e probabilmente questo aspetto, hanno raccontato alcuni vicini, avrebbe influito sulla tragica iniziativa dell’uomo: «Erano malati, sentivano il peso della paura di vivere l’uno senza l’altra e di restare soli». Entrambi malati oncologici e, da alcuni elementi emersi durante le indagini, non si esclude che l’estremo gesto sia stato pianificato col consenso della moglie, prima vittima dell’ex pilota. Oltre alla telefonata giunta alla parente della donna, infatti, altri dettagli hanno portato chi indaga a sondare la pista della volontarietà, anche da parte della donna. Il cancelletto di casa della coppia sarebbe stato trovato aperto, probabilmente per facilitare l’accesso nell’abitazione dopo l’omicidio-suicidio. E i corpi dei due sarebbero stati trovati vicino alla porta d’ingresso, accanto a due cuscini non si esclude sistemati lì in precedenza.
Le lettere lasciate in casa All’interno dell’abitazione teatro del delitto, poi, i carabinieri hanno rinvenuto vari messaggi, manoscritti lasciati dall’uomo che avrebbe così spiegato le ragioni alla base del gesto. Altre lettere sono invece dedicate ai gatti di famiglia: si chiede che qualcuno se ne prenda cura. Le indagini sono ora volte a capire se anche la moglie avesse manifestato in passato la volontà di farla finita. Una lettera, in particolare, sarebbe firmata anche da lei.
I servizi sociali. La tragedia ha colpito la comunità e il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, ha inviato un messaggio di cordoglio: «Lo abbiamo saputo venerdì sera intorno alle 19, poco prima della Via Crucis, sono addolorato e sconvolto – dice il sindaco -. Abbiamo verificato se la coppia fosse seguita dai nostri servizi sociali per capire meglio i contorni di questo dramma ma no, non ci risulta si fossero rivolti a noi. La malattia e le lettere lasciano pensare che si sia trattato di una volontà di entrambi».


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