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Andrea De Filippis, 56 anni, ex poliziotto, istruttore di karate e personal trainer. Uccide una sua allieva soffocandola con un sacchetto di plastica e colpendola in testa con un peso da palestra, poi getta il corpo in un canale. Condannato a 17 anni e 9 mesi di reclusione, ricorre in Cassazione

Fiumicino (Roma), 7 Ottobre 2018


Titoli & Articoli

C’è un sospettato per la morte di Maria Tanina Momilia, trovata in un canale a Fiumicino con ferite alla testa (HuffPost – 9 ottobre 2018)
Si stringe il cerchio attorno al responsabile della morte di Maria Tanina Momilia, la 39enne trovata ieri mattina in un canale di bonifica a Fiumicino con ferite alla testa. Le indagini potrebbero essere vicino a una svolta. Secondo quanto si è appreso, ci sarebbe un sospettato che nelle prossime ore potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. I carabinieri hanno effettuato oggi sopralluoghi nei posti frequentati dalla vittima, tra questi in particolare la palestra.
Su delega dell’Autorità Giudiziaria, i militari hanno provato ad acquisire testimonianze e riscontri alle ipotesi investigative e per ricostruire gli ultimi movimenti della donna, le frequentazioni e tracce, le più recenti prima della scomparsa, dei suoi passaggi nei luoghi da lei abitualmente frequentati. Sono stati ascoltati parenti, amici, conoscenti e le ultime persone che l’hanno vista in vita, come un personal trainer.

 

Fiumicino, donna trovata morta nel canale: confessa il personal trainer (la Repubblica – 11 ottobre 2018)
Andrea De Filippis era indagato come atto dovuto perchè era l’ultima persona che aveva visto in vita Maria Tanina Momilia, 39 anni, sposata e madre di due figli. Si è costituito presso la stazione dei carabinieri di Fiumicino. Il marito: “Era sempre gentile e disponibile”
Andrea De Filippis, il personal trainer indagato per la morte di Maria Tanina Momilia, ha confessato l’omicidio. La commessa 39enne, madre di due figli, era stata trovata morta lunedì mattina, con il cranio fracassato, in un canale di bonifica ad Isola Sacra, in via Castagnevizza, all’indomani della sua scomparsa.  Il marito, infatti, aveva denunciato il fatto domenica 7 ottobre, presso la stazione dei carabinieri di Fiumicino dove la coppia viveva. Il suo caso era stato raccolto anche dalla trasmissione “Chi l’ha visto”.
A seguito dei sopralluoghi effettuati dagli investigatori per acquisire elementi utili alle indagini, tra i luoghi frequentati da Momilia era emersa anche la palestra di Fiumicino dove De Filippis lavorava come personal trainer della donna. L’uomo era stato  iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto perchè sembra sia stata l’ultima persona a vederla in vita. Si è costituito presso la stazione dei carabinieri di Fiumicino.
Domenica il marito aveva  affidato ai social questo appello: “Mia moglie è sparita nel nulla, non si hanno più notizie di lei da questa mattina, vi prego aiutatemi”. Il post su Facebook era stato poi rilanciato da tanti utenti e residenti di Fiumicino.
 “Amore mio ora puoi riposare in pace. Ti amo. Mia moglie mi ha lasciato un’eredità ed io devo portarla avanti: io l’ho amata, la amo e l’amerò per sempre”. Lo ha detto Daniele Scarpati, il marito di Tanina Momilia, la donna uccisa a Fiumicino, dopo aver appreso della confessione dell’indagato, il personal trainer della moglie. È visibilmente provato, abbracciato ai familiari davanti la sua abitazione. “Sono riusciti a prenderlo. Eppure era sempre gentile e disponibile. Sono state dette tante cose, tante falsità e bugie – ha aggiunto – mia moglie domenica mi ha svegliato, abbiamo fatto colazione insieme e poi mi detto che l’allenamento non l’aveva soddisfatta, che lui non era come sempre, non era lui. Queste sono state le testuali parole. Mia moglie era un po’ troppo irruenta ed un po’ nervosa questo periodo. Forse ha usato delle parole fuori posto ma questo non giustifica. Ora voglio stare un po’ tranquillo e fare una camminata”

Delitto di Fiumicino, minacce in carcere al personal trainer di Tanina. E i funerali slittano ancora (Il Messaggero – 18 ottobre 2018)
Tanina, sfortunata anche dopo la morte. Non trova pace il corpo della 39enne di Fiumicino, il cui cadavere è stato ritrovato nel canale di via Castagnevizza: il comune di Fiumicino non è riuscito ancora a organizzare il funerale della vittima, uccisa – per mano del reo confesso personal trainer, Andrea De Filippis – nella palestra di via Federico Martinengo all’Isola Sacra. Eppure la salma è stata restituita alla famiglia già dalla giornata di venerdì scorso. In un primo momento, le esequie si sarebbero dovute tenere lunedì scorso, poi oggi e infine, ieri sera la data è stata spostata di nuovo a domani.
IL PASTICCIO «Si è verificato un problema burocratico», spiegano dagli uffici del Comune di Fiumicino. In realtà mancherebbe la firma di alcuni documenti da parte del dirigente del settore per l’impegno fondi. Così la salma di Tanina resta bloccata all’obitorio del Verano. «È trascorso troppo tempo – ammette Salvatore Momilia, il papà di Tanina – sono giorni che aspettiamo e non si smuove nulla». Ad annunciare che le esequie sarebbero state a carico dell’amministrazione era stato proprio l’assessore ai servizi sociali del Comune tirrenico, Annamaria Anselmi che però è allo stesso tempo l’avvocato difensore della famiglia. Il legale, in veste però di assessore, aveva anche annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo contro il presunto assassino di Maria Tanina. Di fatto ancora non si riesce a trovare una data per il funerale della 39enne.
I RILIEVI Intanto, domani mattina la Procura di Civitavecchia ha convocato il Ris e la difesa del personal trainer per un nuovo sopralluogo nella palestra. Forse qualcosa agli inquirenti non torna nella dinamica raccontata dall’indagato in stato di fermo. «Si dovranno svolgere – ha spiegato l’avvocato Christian Milita che difende De Filippis – altri accertamenti peritali». Nell’interrogatorio di garanzia De Filippis ha riconfermato agli inquirenti la sua versione: ha colpito alla nuca Tanina con un bilanciere da cinque chili, poi l’ha soffocata per ridurle l’agonia e con una corda l’ha trasportata in macchina e gettata nel fosso di via Castagnevizza, dopo aver ripulito la palestra e dopo aver messo in testa a Tanina dei sacchetti di plastica per non far gocciolare il sangue.
IL MOVENTE «L’ho uccisa perché era ossessionata di me», ha detto l’uomo non nascondendo che tra i due ci sarebbe stata una relazione sentimentale. De Filippis, un ex poliziotto, sarebbe anche stato ripreso dalle telecamere della zona. Agli atti dell’inchiesta, coordinata dal pm di Civitavecchia Mirko Piloni, ci sarebbe il video di una macchina nera – la stessa di De Filippis – che si aggira intorno al canale di via Castagnevizza nella notte tra domenica e lunedì: di Tanina si erano perse le tracce dalla mattina. Il personal trainer ha raccontato di aver distrutto il telefonino di Tanina e di aver gettato la borsa in mare.
IL CLIMA L’indagato che resta nella casa circondariale di Civitavecchia ha ricevuto in carcere minacce di morte da parte degli altri detenuti. «Te la faremo pagare», gli avrebbero urlato i detenuti. «Mentre vedono la tv che trasmette i servizi sul caso di Tanina – ha detto De Filippis al suo legale – abbassano il volume per farmi sentire i loro insulti contro di me».

 

Omicidio di Tanina Momilia: confermata in appello la condanna per il personal trainer (Canale10 – 5 maggio 2021)
La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado per l’omicidio di Maria Tanina Momilia avvenuto a Fiumicino l’8 ottobre del 2018. Malgrado la ferocia con cui la donna è stata uccisa, la giustizia non conferma l’aggravante della crudeltà.
La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado per l’omicidio di Maria Tanina Momilia, avvenuto l’8 ottobre del 2018, condannando a 17 anni e 9 mesi il personal trainer, Andrea De Filippis che la massacrò con violenza inaudita fino a ucciderla facendola soffocare con la testa infilata in un sacchetto di plastica. Sostanzialmente con questa sentenza sono state riconosciute diverse aggravanti ma non quella della crudeltà.
«Nell’ipotesi di Tanina purtroppo quella violenza inferta era diretta non solo a uccidere ma anche a far soffrire – dichiara Anna Maria Anselmi, avvocato difensore della famiglia – i colpi sono stati tanti, devastanti, con calci, oggetti contundenti e taglienti. La vittima è morta a seguito di asfissia nel suo sangue.»
Una sentenza dunque che conferma praticamente tutte le accuse nei confronti del personal trainer, comprese cinque aggravanti, tra queste la premeditazione e l’abuso della superiorità fisica. Ma che non cristallizza quella crudeltà che al contrario secondo le due avvocatesse è stata evidentissima, sia nella dinamica dell’omicidio, sia nell’efferatezza dopo la morte.
«Ricordiamoci che il De Filippis – aggiunge Maria Grazia Cappelli, avvocato del figlio maggiore di Tanina – premedita questo omicidio, porta una grossa busta nere, fa entrare la macchina nel viale della palestra, tacca le telecamewre. Uccide la povera Tanina con crudeltà ed efferatezza, la carica nel cofano della macchina, la chiude e poi se na va in giro.»
L’avvocato Cappelli prova poi a fare un passaggio ulteriore, che è quello di difendere non solo la donna ma anche la madre, strappata prematuramente ai suoi ragazzi. «Ricordiamoci però che Tanina era una mamma attentissima, aveva un amore smisurato per questi ragazzi.»
Una storia che lascia comunque tanti punti interrogativi e dubbi sospesi. Primo fra tutti quello del movente che nemmeno il processo è mai riuscito a chiarire. 

 

 

Tre anni fa l’omicidio di Tanina. Ultime novità: a dicembre udienza in Cassazione (il Faro – 7 ottobre 2021)
L’avvocato di Andrea De Filippis ha presentato ricorso in Cassazione contro alcune aggravanti riconosciute contro l’imputato.
Era il 7 ottobre di tre anni fa quando Fiumicino venne sconvolta dall’omidicio di Maria Tanina Momilia, una madre di soli 39 anni. Oggi, a tre anni da delitto, l’iter giudiziario che riguarda il caso non si è ancora concluso; Andrea De Filippis, il personal trainer accusato dell’omicidio, è trattenuto in carcere.
“La condanna in primo grado di De Filippis a 16 anni e 9 mesi, più un anno di aggravante per detenzione di armi – spiega l’avvocato Anna Maria Anselmi che ha rappresentato gli eredi di Tanina in tutti i gradi di giudizio – è stata confermata in Appello. Ora l’avvocato dell’imputato ha fatto ricorso per Cassazione perchè vengano accolte alcune sue osservazioni in merito alla sentenza relativamente ad una serie di aggravanti contestate all’imputato.La Cassazione si pronuncerà il 16 dicembre. Noi come parte civile non possiamo fare ricorso, possiamo solo sostenere la sentenza di primo e secondo grado. Attualmente De Filippis è in carcere, non è mai uscito. Noi ci batteremo per difendere quella condanna perchè il rischio che possa addirittura diminuire sarebbe una beffa enorme”.


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