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Wu Xiaobo, 39 anni, commerciante, padre. Uccide la moglie con 15 colpi d’ascia fino a decapitarla. Suicida in carcere nel 2019 (nessuna notizia del processo)

Orosei (Nuoro), 15 Dicembre 2014


Titoli & Articoli

Decapita la moglie con una mannaia, poi tenta il suicidio (Leggo – 16 dicembre 2014)
La tragedia di una coppia di giovani cinesi si è consumata stamani alle 11 ad Orosei (Nu), nell’appartamento dove vivevano in via Nazionale. Wu Xiaobo 39, commerciante cinese, ha inferto numerosi colpi di mannaia alla moglie 32enne Xia Lingfen, poi l’ha decapitata. A dare l’allarme un loro connazionale che alle11non vedendoli arrivare nel negozio ha dato l’allarme. Sul posto sono arrivato immediatamente i carabinieri della stazione di Orosei e i colleghi della radiomobile e del nucleo investigativo della compagnia di Siniscola, coordinati dal capitano Andrea Senes.
Raccapricciante la scena del crimine: lei è stata trovata vicino all’uscio di casa in un lago di sangue, lui, che ha tentato il suicidio tagliandosi le vene in una stanza dell’appartamento che avevano preso in affitto.
Immediatamente soccorso dai militari e dal 118,è stato trasportato in condizioni non gravi al pronto soccorso dell’ospedale San Francesco di Nuoro, dov’è piantonato, in stato d’arresto in attesa di essere trasferito nel carcere di Badd’e Carros. Sul posto, insieme ai carabinieri, il pm di Nuoro Andrea Schirra e il medico legale Vindice Mingioni, che ha eseguito una prima ricognizione sul cadavere. Mistero sulle cause che hanno scatenato la furia uxoricida del 39enne cinese. I due, da qualche anno nelpaese della Baronia, erano considerati tranquilli e attendevano l’arrivo dei loro figli dal paese d’origine.

 

Cinese decapita moglie, ora è in carcere (Ansa – 16 dicembre 2014)
Dimesso da ospedale di Nuoro dopo il tentativo di suicidio
Ha lasciato l’ospedale ed è ora rinchiuso nel carcere nuorese di Badu’e Carros, dove è stato portato prima di mezzanotte, Wu Xiaobo, il commerciante cinese, di 39 anni, che ieri mattina nella loro casa di Orosei (Nuoro), ha ucciso la moglie Xia Lingfen, di 32, con 10 colpi d’ascia, decapitandola. L’uomo ha tentato il suicidio tagliandosi le vene ed è stato ricoverato nell’ospedale di Nuoro. I tagli, però, erano superficiali e in serata stava meglio: per questo è stato dimesso e portato in carcere.

 

Scena muta in cella dell’uomo che ha decapitato la moglie. Slitta l’autopsia (Sardinia Post – 16 dicembre 2014)
Si è trincerato nel silenzio Wu Xiaobo, il commerciante cinese di 39 anni che ieri mattina a Orosei (Nuoro) ha ucciso la moglie, Xia Lingfen, 32 anni, con dieci colpi d’ascia alla testa decapitandola e infine ha tentato il suicidio, non riuscendoci. Nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros, dove è stato rinchiuso ieri notte dopo essere stato dimesso dall’ospedale, l’uomo non avrebbe proferito parola per tutta la giornata. Si attende l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, che potrebbe essere già domani: in quella sede il commerciante, che verrà assistito da un avvocato d’ufficio, potrebbe dire qualcosa che chiarisca il movente che ha portato ad un gesto tanto efferato. Intanto l’autopsia della donna, prevista per oggi nell’ospedale San Francesco di Nuoro, è slittata a domani. Gli inquirenti sono in attesa di rintracciare i familiari della donna, un’operazione che si sta rivelando molto difficile: la coppia non aveva documenti in casa, eccetto un vecchio passaporto di Wu Xiaobo risalente a qualche decennio fa. I contatti con l’ambasciata italiana in Cina non hanno ancora prodotto risultati. Per il momento gli unici familiari rintracciati a Milano sono i parenti di lui: da loro potrebbe arrivare qualche segnale per rintracciare i parenti della moglie in Cina, con cui vivono anche i due figli della coppia che si era trasferita in Sardegna.

 

L’uxoricida chiuso in carcere non parla (La Nuova Sardegna – 17 dicembre 2014)
Wu Xiaobo, il cittadino cinese di 39 anni che due giorni fa ha ucciso la moglie Xia Lingfen di 32 a colpi di mannaia, fino a decapitarla, è stato trasferito nel carcere di Badu’e Carros con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. L’uomo che dopo il massacro aveva tentato il suicidio tagliandosi le vene non ha detto nulla. Si è chiuso in se stesso senza far trapelare alcun tipo di emozione. Difeso d’ufficio verrà sentito nelle prossime ore dal gip del tribunale di Nuoro che lo sottoporrà all’interrogatorio di garanzia. Intanto i carabinieri della Compagnia di Siniscola guidati dal capitano Andrea Senes e coordinati dal sostituto procuratore Andrea Schirra, stanno cercando di ricostruire quanto accaduto e dare un movente ad una mattanza che ha impressionato tutti. Loro stessi hanno dichiarato di non aver mai visto un omicidio così efferato.
Nella sala-cucina, proprio all’ingresso dell’appartamento, sangue ovunque. Così come sui muri e sulla porta che la donna ha cercato di aprire nel tentativo di scappare. Ma il marito, accecato dall’odio, è riuscito a trascinarla dentro finendola, senza pietà, con la grossa scure trovata poi a fianco al cadavere. Si è poi spostato in una stanza attigua e dopo essersi tagliato i polsi e provocato una ferita sul collo, ha atteso di morire dissanguato. Ma quelle lesioni erano troppo superficiali tanto che i medici del San Francecso hanno potuto dimettere in serata l’uxoricida che ha così passato la sua prima notte in una cella del carcere nuorese.
«In attesa dell’esito dell’autopsia che verrà effettuata nelle prossime ore, stiamo cercando di rintracciare la famiglia della donna – ha dichiarato il capitano Senes – ma non è facile. Siamo, invece riusciti a contattare una sorella dell’uomo che vive a Milano. Ci rivolgeremo anche all’ambasciata cinese in Italia con la speranza che ci dia un aiuto per raggiungere i parenti della vittima».
Wu Xiaobo e Xia Lingfen hanno due figli che vivono con i nonni nel paese d’origine. Sarebbero dovuti arrivare in Italia a breve per vivere con i genitori a Orosei. «Stavano preparando i documenti per facilitarne l’arrivo» hanno detto alcuni cittadini accorsi in via Nazionale appena avuta la notizia. Consideravano questa coppia normale, anche se lui è stato descritto come uno taciturno e introverso rispetto alla moglie più solare ed espansiva.
Sempre alcuni oroseini due giorni fa, cercando di dare una spiegazione alla tragedia, hanno detto che la crisi economica aveva colpito anche loro. La coppia di cinesi gestiva infatti, un negozio di abbigliamento a poche decine di metri dalla casa degli orrori, lungo la stessa strada. Debiti che forse non riuscivano ad estinguere nonostante fossero puntualissimi nel pagare l’affitto dell’abitazione in cui vivevano. Nell’ultimo periodo marito e moglie pare litigassero spesso e non è escluso neppure che Wu Xiaobo fosse geloso della donna che ad Orosei (tutti la chiamavano Pina), era riuscita pure a coltivare delle amicizie. Un delitto atroce, inspiegabile, che ha sconvolto l’intera comunità da tempo abituata ad accogliere cittadini di tutte le nazionalità.

 

DONNA CINESE UCCISA A OROSEI, I RISULTATI DELL’AUTOPSIA: 15 COLPI D’ASCIA E POI LA DECAPITAZIONE (Sardegna Live – 18 dicembre 2014)
Sino a quindici colpi d’ascia alla testa prima della decapitazione avvenuta sul corpo ormai esanime della donna. E’ il risultato dell’autopsia effettuata nel tardo pomeriggio nell’ospedale San Francesco di Nuoro dall’anatomopatologo Vindice Mingioni sul corpo della commerciante cinese Xia Lingfen, di 32 anni, uccisa dal marito nella loro abitazione di Orosei lunedì mattina. Un quadro di ferocia e crudeltà inaudita quello che Wu Xiaobo, di 39 anni, ha messo in atto sul corpo della moglie. L’uomo secondo quanto stabilito dall’esame medico, aveva iniziato a infierire sulla moglie a mani nude, probabilmente a causa di una colluttazione, prima dei colpi mortali. Sul corpo della donna, infatti, vi sarebbero anche numerosi ematomi.
Intanto è previsto per questa mattina l’interrogatorio di garanzia, davanti al Gip, di Wu Xiaobo che, dopo aver ucciso la moglie, ha tentato il suicidio, non riuscendovi. Ora è rinchiuso nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros ed è accusato di omicidio aggravato. Davanti al magistrato dovrà chiarire il movente che ha determinato un gesto così feroce nei confronti della consorte nella loro casa di via Nazionale a Orosei dove la coppia gestiva un negozio di abbigliamento.

 

Decapitò la moglie a colpi d’ascia a Orosei, si suicida in cella a Uta (YouTg – 10 maggio 2019)
A dicembre del 2014 a Orosei uccise la moglie a colpi d’ascia, decapitandola. Wu Xiaobo, 44 anni, si è tolto la vita  oggi nel carcere di Uta. Il commerciante cinese si è impiccato nel bagno della cella che condivideva con altri due detenuti. L’uomo aveva provato a togliersi la vita subito dopo l’uxoricidio, tagliandosi le vene. Ma era stato ricoverato d’urgenza al San Francesco di Nuoro, dopo che i soccorritori avevano trovato la compagna, Xia Lingfen, di 32 anni, morta nella loro casa di via Nazionale: quindici i colpi d’ascia che l’uomo le aveva inferto con ferocia. Oggi è riuscito nel suo intento. 


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